
L’acquisizione del 55% della Magma Energy Italia da parte della società Graziella Green Power solleva interrogativi che complicano il quadro del futuro economico di quest’area.
La preoccupazione dei cittadini di Casole d’Elsa e dei comuni interessati dalle prospezioni della Magma-Graziella Green Power è una preoccupazione palpabile. Preoccupazione per i posti di lavoro, per la salute, per l’inquinamento acustico, per l’economia del turismo, per la salvaguardia del paesaggio, che si legge nelle decine di osservazioni presentate alla Regione Toscana e dall’impressionante partecipazione popolare alle assemblee, alle iniziative associative e alla raccolta di firme per i vincoli paesaggistici.
Eppure, seguendo la linea strategica della Magma Energy che dal giugno 2011 non ha ancora degnato di una risposta i cittadini che avevano pubblicato una lettera aperta a Ross Beaty, la società Graziella Green Power non ha emesso alcun comunicato a proposito dell’acquisizione, né ha informato cittadini e associazioni di quali saranno o le conseguenze del nuovo assetto societario.
Nel silenzio dell’informazione la preoccupazione dei cittadini aumenta. Se infatti ora la Magma possiede solo il 45% della società, si può immaginare che le decisioni verranno prese dalla Graziella Green Power. Tuttavia il Decreto Legislativo dell’ 11 febbraio 2010, n. 22, intitolato Riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche, a norma dell’articolo 27, comma 28, della legge 23 luglio 2009, n. 99. (10G0037) dice esplicitamente nell’Art.3 (Assegnazione del permesso di ricerca) che Il permesso di ricerca, che ha carattere esclusivo, è rilasciato dall’autorità competente ad operatori in possesso di adeguata capacità tecnica ed economica, contestualmente all’approvazione del programma dei lavori allegato alla domanda ed a seguito di un procedimento unico svolto nel rispetto dei principi di semplificazione e con le modalità stabilite dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, cui partecipano, in relazione alle specificità dei lavori e dei siti, le amministrazioni interessate.
Ci si domanda perché la Magma Energy s.r.l. abbia venduto il 55% della società, se aveva le capacità economiche per portare avanti le prospezioni per le quali aveva ottenuto il permesso. Certo queste condizioni possono venire meno, ma naturalmente la vendita desta lo stesso preoccupazione nei cittadini.
Ci si domanda anche se l’acquirente, diventando possessore del 55% del permesso di ricerca, non debba, secondo la legge, essere in possesso di adeguata capacità tecnica ed economica.
Non sappiamo nulla della capacità economica di Graziella Green Power, ma, per quanto si legge sul sito www.graziellagreen.itnon risulta che la società abbia mai realizzato alcuna centrale geotermica, né tradizionale né a ciclo binario. Il territorio di Casole d’Elsa è allora la sede di un esperimento? Oppure la Graziella Green Power si appoggia al know-how della Magma? Ma in questo caso la legge prevede che i permessi siano dati a società che si appoggiano ad altre società (di minoranza) che hanno le capacità tecniche? Sembrerebbe di no, altrimenti i permessi potrebbero essere dati ad un qualsiasi gruppo di società del quale faccia parte con una quota piccola un’azienda con le competenze adeguate.
Ci si domanda infine se la legge consenta di rivendere a terzi, in una forma o nell’altra, un permesso di ricerca esclusivo, con la speranza che la Regione Toscana sia in grado di fornire una risposta.
Per il momento il silenzio di Graziella Green Power non è molto rassicurante.
Fonte: Casolenostra
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