
L'iniziativa si svolgerà alla presenza di nomi di eccellenza internazionale nei campi della ricerca scientifica e tecnologica e dell’economia dello sviluppo
Si avvicina il 6 dicembre, giorno del workshop promosso a Boston dalla Andrea Bocelli Foundation e dal Massachusetts Institute of Technology, nella volontà di aprirsi al confronto e di condividere i risultati del lavoro comune, alla presenza di nomi di eccellenza internazionale nei campi della ricerca scientifica e tecnologica e dell’economia dello sviluppo.
Ad aprire i lavori sarà Andrea Bocelli, ideatore e anima pulsante della Fondazione nonché proponente di indirizzi verso i quali la tecnologia, la ricerca e infine la produzione dovrebbero indirizzarsi per agevolare la risoluzione dei problemi. Insieme ad Andrea Bocelli altre autorità, fra cui l’Ambasciatore Italiano negli Stati Uniti Claudio Bisogniero.
“Siamo davvero orgogliosi di questo progetto – dice la Presidente Laura Biancalani - e soprattutto che la sua valenza culturale, di innovazione e sviluppo sia stata riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri tanto da essere inserito nel programma ufficiale delle Celebrazione dell’Anno della Cultura Italiana in America. Siamo orgogliosi inoltre di avere ottenuto il patrocinio delle Università di Pisa, di Firenze, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e di avere con noi rappresentanti di Università di un po’ tutte le parti d’Italia: il nord (Venezia Ca’ Foscari e Milano Bicocca), il centro (Pisa, Firenze e Scuola Superiore Sant’Anna), il sud (Palermo).
Per la Scuola Superiore Sant’Anna parteciperà Massimo Bergamasco, fondatore del Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto Tecip, con un intervento su “tecnologie assistive” e sul “museo delle pure forme”. E’ la seconda giornata di studio che la Andrea Bocelli Foundation organizza, per divulgare i risultati raggiunti con la sua attività e stimolare il dialogo e la ricerca quale mezzi principali per la crescita comune. "Siamo fieri che la Andrea Bocelli Foundation abbia scelto il MIT per collaborare alla realizzazione di questa importante occasione di approfondimento", ricorda Jeffrey Newton, Vice Presidente del MIT. "Condividiamo l'impegno della Fondazione nella ricerca tecnologia al fine di aiutare le persone a superare i propri limiti, soprattutto in quelli imposti alle persone non vedenti o ipovedenti, e ci sentiamo anche profondamente coinvolti nell'affrontare insieme la lotta per l’abbattimento della barriere imposte dalla povertà in tutto il mondo. Rendiamo onore alla Andrea Bocelli Foundation per l’impegno in questi due importanti ambiti".
Nella volontà di offrire la possibilità di seguire la giornata anche dall’Italia, sarà attivata la diretta web sul sito ufficiale del workshop. Per testare il collegamento basta collegarsi al seguente link http://webcast.amps.ms.mit.
Il workshop si articolerà in due sessioni ““Break the Barriers” e “SFIDE”, presentate di seguito.
“Break the Barriers” - Empowering Social Programs: la forza dell’insight e l’evidenza scientifica
Nell’ambito del programma “Break the Barriers” la Andrea Bocelli Foundation ha organizzato insieme a J-PAL (Abdul Latif Jameel Poverty Action Lab) del MIT (Massachussets Institute of Technology) una giornata di lavoro e di confronto con alcuni fra i ricercatori e operatori coinvolti nei programmi di aiuto e sviluppo nei paesi più poveri del mondo sui temi dell’acqua e dell’istruzione, temi che ABF affronta nei progetti che sostiene in Haiti. Questo momento di riflessione nasce dalla volontà di condividere esperienze e ricerche su salute, acqua e istruzione con J-PAL stessa, considerando quegli elementi che per ambedue le organizzazioni concorrono a determinare l’efficacia delle azioni stesse: l’insight, il cui fine è riconoscere i bisogni profondi, è la guida verso la strategia utile per arrivare alla soluzione possibile, e rappresenta una delle spinte all’inizio dell’attività; la perseveranza nel fare, base sostanziale per cambiare le condizioni; l’evidenza scientifica, la misura dei progressi allo scopo di migliorare l’insight, quindi ridefinire la strategia di intervento per accrescere l’impatto di queste stesse azioni, in un circolo virtuoso.
I tre elementi danno vita al processo che può aiutare pubblico e privato a fornire strumenti e servizi utili alla collettività, a prescindere dai luoghi e dalle azioni. Il processo che parte da una conoscenza profonda dei bisogni, che aiuta a fissare obiettivi chiari, per poi sviluppare una azione e un approccio preciso verso gli scopi e che infine porta a misurare i risultati utilizzando questi dati per perfezionare costantemente l’intervento, ci aiuta a fornire strumenti e servizi a tutti quelli che possono trarne vantaggio, che siano essi studenti in Italia o che si parli di combattere la malaria in Africa. Saranno i ricercatori di J-PAL e gli stessi operatori partner di progetto della Andrea Bocelli Foundation a confrontarsi su queste tematiche e a presentare il proprio lavoro in tema di acqua e educazione, considerate da entrambe le istituzioni leve importanti in primo luogo per salvare vite e poi per dare alle persone e alle comunità la possibilità di crescere. Nella lotta alla povertà, sia in Italia che nei Paesi in Via di Sviluppo, identificare i bisogni, dare speranza e ascolto sono elementi essenziali ma la conoscenza è cruciale.
“SFIDE”
Nell’ambito del programma SFIDE la giornata del 6 dicembre risponderà a questa domanda: “E’ possibile per i non vedenti, grazie alla tecnologia e alla scienza, vivere una vita più autonoma, essere maggiormente indipendenti, lavorare e socializzare?” La giornata vuole favorire l’incontro tra scienziati italiani e americani delle neuroscienze e dell’ingegneria dell’informazione che sono stati invitati a far parte di questo gruppo multidisciplinare di eccellenza, per condividerne le ricerche, gettare nuovi ponti tra le due culture e individuare una nuova comprensione multidisciplinare alla complessa sfida di consentire alle persone non vedenti il raggiungimento di una vita autonoma. Sarà quindi un’occasione di scambio e stimolo scientifico per la determinazione di soluzioni tecnologiche che possano essere di ausilio alle persone ipovedenti nella loro quotidianità, al fine di agevolarne l’indipendenza e l’inserimento nel mondo del lavoro e sociale in autonomia. SFIDE mette insieme scienziati di diverse discipline, per far condividere risultati, idee e trovare insieme risposte. Saranno descritti i vari approcci al tema della giornata, tutti volti ad ottenere una migliore qualità della vita, più autonoma, per far sì che l’indipendenza e l’inserimento sociale dei non vedenti sia sempre maggiore. Saranno presentati studi che riguardano gli aspetti neurologici della visione, le protesi retiniche, la progettazione e l’utilizzo di tecnologie di ausilio per la navigazione e l’orientamento autonomo, evitando gli ostacoli, sia in luoghi esterni che interni, la lettura di testi su cartelli, le tecnologie di ausilio per la socializzazione, come il riconoscere i volti e le espressioni delle persone, i giochi per l’ausilio all’apprendimento dei bambini non vedenti. Inoltre, saranno discusse alcune risposte alla domanda ‘’che significa la visione senza occhi’’ e ‘’cosa è la visione in termini di funzionamento percettivo e cognitivo per i non vedenti’’.
Tutti gli scienziati affrontano il problema secondo il loro punto di osservazione, cercando di rispondere alla stessa domanda. Inoltre una tavola rotonda, alla quale parteciperanno scienziati italiani e internazionali, affronterà il tema del “rapporto fra tecnologia e neuroscienza per una maggior integrazione delle persone con disabilità”. Saranno presentati i risultati del progetto MIT Fifth Sense sostenuto dalla Fondazione Andrea Bocelli che vede coinvolti vari scienziati del MIT, guidati dal Prof. Seth Teller del laboratorio CSAIL (Computer Science Artifical Intelligence Laboratory), che si pone l’obiettivo ambizioso di fornire le funzioni della vista alle persone non vedenti. Questo progetto visionario vuole rendere autonomo il non vedente, in modo che possa recarsi da solo al lavoro, trovare gli uffici o i negozi che sta cercando anche in ambienti interni, leggere i nomi, riconoscere le persone, o, entrando in una riunione o in un locale possa trovare la persona desiderata, camminare per la strada evitando gli ostacoli, vivere una vita autonoma e sociale senza dover dipendere dagli altri.
Fonte: Scuola Superiore Sant'Anna
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