
Il Consiglio regionale non ha accolto il collegato alla proposta di legge di istituzione del comune “Montagna pistoiese” – mediante fusione dei comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello pistoiese – per la formulazione del referendum. L’atto infatti ha ricevuto il voto contrario delle forze di maggioranza, tranne i consiglieri del Pd Gianfranco Venturi e Aldo Morelli che hanno votato a favore; a favore hanno votato i gruppi di opposizione, mentre Giuseppe Del Carlo (Udc) si è astenuto.
Si conclude così una vicenda complessa, i cui estremi sono stati ricordati in aula dal presidente della commissione Affari istituzionali Marco Manneschi (Idv). La commissione aveva infatti deciso di portare in Consiglio la questione, dopo aver ascoltato i sindaci interessati. Manneschi ha spiegato che dopo un’indicazione iniziale dei sindaci a far svolgere il referendum per fare esprimere i cittadini sulla fusione dei Comuni, il sindaco del Comune di Abetone ha cambiato idea e chiesto espressamente di essere estromesso dalla proposta referendaria; a quel punto il Comune di San Marcello ha fatto sapere di “ritenere che senza Abetone non si possa procedere alla fusione”.
“Dato che si tratta di una proposta di legge di iniziativa consiliare – ha detto Manneschi – personalmente ritengo che a questo punto si rischi una forzatura istituzionale”. Secondo il presidente “è forse più prudente aspettare le elezioni, che si terranno a breve, e vedere se con le nuove amministrazioni si riesce a procedere per l’indizione di un referendum”. Per questo ha annunciato voto contrario. Seguendo la stessa logica ha annunciato voto contrario anche il capogruppo del Pd Marco Ruggeri, spiegando che “in questo modo si creerebbe un precedente e noi non vogliamo rompere la prassi e creare una forzatura”. Di parere diverso Alessandro Antichi (Pdl), secondo il quale comunque a una prima fase di ascolto si sostituirà l’iniziativa di ufficio della Giunta. Dunque “in questo caso bisogna essere consapevoli di fare un’eccezione rispetto all’obiettivo dichiarato dalla legge di promuovere l’aggregazione tra i Comuni, un obiettivo che non possiamo perdere di vista”. Anche secondo Antonio Gambetta Vianna (Più Toscana-Ncd) ”è importante fare il referendum, per non sottostare ai ricatti di qualcuno e per non dover aspettare altri venti anni per la fusione”. Marco Taradash (Nuovo centrodestra) ha sottolineato che “va salvaguardato il lavoro fatto dal Consiglio regionale, per questo dobbiamo proseguire e lasciare che siano i cittadini a scegliere”. “I referendum si fanno per ascoltare i cittadini – ha aggiunto il consigliere – si rispettano, ma non si deve scegliere se farli o meno prefigurando i risultati”.
Giuseppe Del Carlo (capogruppo Udc) ha rilevato che “da un lato la legge dice chiaramente che bisogna promuovere la fusione tra i Comuni, dall’altro le forzature pongono sempre dei problemi”. Gianfranco Venturi e Aldo Morelli (Pd), entrambi pistoiesi, hanno annunciato voto favorevole “pur comprendendo la posizione del capogruppo Ruggeri”, perché, ha spiegato Venturi “stiamo decidendo se fare un referendum, non un Comune unico, e la proposta di legge di iniziativa consiliare è l’unico metodo trovato per poter promuovere l’operazione”; per Morelli “le forzature non si devono fare, ma nemmeno si devono ricevere, e per questo dobbiamo fare riferimento all’espressione iniziale fatta da tutti i Comuni, Abetone compreso, favorevole al referendum”.
Gambetta Vianna (PT/Nuovo Centrodestra): “Bocciatura referendum è atto antidemocratico”
Non usa mezzi termini Antonio Gambetta Vianna, capogruppo di PT/Nuovo Centrodestra in Regione, sulla bocciatura della proposta di legge da lui presentata per indire un referendum sul Comune unico di Montagna Pistoiese. Per l’esponente pistoiese di Più Toscana, «non permettere ai cittadini di esprimersi attraverso questa forma di democrazia diretta è un chiaro atto antidemocratico. Si è voluto bocciare il referendum perché c’è un sindaco, quello di Abetone, che ogni cinque minuti cambia opinione sul referendum e soprattutto perché si presume che alla fine vincerà il “no” ad Abetone. Ma se non si sentono i cittadini, come si fa a dire che vincerà il “no” oppure il “sì”? Non è ammissibile bocciare un referendum perché si presume la vittoria del “no”».
Secondo Gambetta Vianna, «il problema risiede tutto nel fatto che, col Comune unico, si dovrebbero tagliare diverse poltrone: dagli assessori ai consiglieri comunali passando soprattutto per l’Unione dei Comuni. Ci sono troppi interessi dietro per mantenere lo status quo. Peccato perché col Comune unico la Montagna Pistoiese avrebbe finalmente potuto guardare a un futuro più radioso. Chi ha bocciato questo referendum se ne assumerà presto le responsabilità».
In Aula, tutti i consiglieri regionali pistoiesi (oltre a Gambetta Vianna, anche Benedetti del Nuovo Centrodestra, Morelli e Venturi del Partito Democratico), «che conoscono più a fondo la vicenda, soprattutto gli ex presidenti della Provincia Morelli e Venturi, hanno votato a favore del referendum, ponendo anche ottime argomentazioni. Peccato perché alla prossima campagna elettorale tutti parleranno di Comune unico, ma l’occasione è stata sprecata».
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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