'Vecchie e nuove povertà', a tu per tu con la crisi

Paola Fortini e Lucia Culotta (foto gonews.it)

Un piccolo ma significativo viaggio sul 'fronte' della crisi economica, a contatto con chi ogni giorno vive il grande dramma di questo periodo e, soprattutto, la mancanza di lavoro. La sigla è Vnp e sta per vecchie e nuove povertà. Raccoglie dodici associazioni e enti empolesi, di diversa estrazione ideologica, pubbliche o private. Un fronte unito per combattere la crisi, quella vera, quella che morde e fa perdere la dignità. Vnp è un tentativo di fare rete, di fare tutti qualcosa non per il semplice assistenzialismo ma per puntare all'autonomia. Per capirsi l'obiettivo non è dare il pesce a chi ha fame, ma dargli la canna ed insegnargli a pescare.
Per parlarne i modi sarebbero tanti, abbiamo scelto quello più diretto ovvero rivolgersi a chi sta allo sportello, in prima linea, a contatto con coloro ai quali la crisi ha tolto il lavoro e, di conseguenza, la dignità. Lucia Culotta e Paola Fortini sono lì, prima di tutto ad ascoltare per fornire un supporto e, poi, una soluzione. <A noi si rivolgono tanti tipi di persone - spiega Lucia - da chi ha perso il lavoro, a chi non lo ha mai avuto, dagli esodati a chi si trova in una situazione difficile a causa dei più svariati problemi. Ricordo ad esempio un giovane che mi disse di non essere un uomo perchè non aveva un lavoro, ricordo il 28enne rimasto vedovo con due figli e gli esempi da fare sarebbero tanti. Di casi così, anche nella nostra zona, ce ne sono molti. Sono persone che vanno a cercare aiuto un po' dappertutto mentre qui trovano un unico referente che ha dietro tanti altri soggetti>. <Noi, prima di tutto, li ascoltiamo, forniamo loro questo tipo di supporto visto che non tutti possono permettersi di rivolgersi ad uno psicologo. Li incoraggiamo, facciamo capire loro che non ci si deve mai abbattere, che qui c'è qualcuno che li vuole aiutare, formiamo loro un angolo diverso dal quale vedere il problema per trovare tutti insieme una soluzione>. Allo sportello si rivolgono in tanti e il fatto che non manchino mai ad un appuntamento fa capire quanto questo sostegno sia importante. <Il nostro è un lavoro condiviso sul bisogno - aggiunge Paola Fortini - siamo convinti che la strada da seguire non sia quella dell'assistenzalismo ad oltranza, ma piuttosto quella di fornire opportunità formative e di lavoro, fare rete ed attivare tutte le risorse presenti sul territorio. Il concetto è che sia la comunità a farsi carico del problema perchè questo tipo di problema è sì ovviamente del soggetto singolo che si trova a doverci fare i conti, ma anche di tutta la comunità>.
E i risultati di questa unione fra terzo settore, parrocchie, Asl si vedono, seppur i problemi non manchino a partire da quelli ormai risaputi: carenza di fondi e burocrazia. A questi se ne aggiungono altri. <La restituzione dei risultati - prosegue Paola - rischia di diventare uno di questi. Ognuno dei soggetti che partecipano allo sforzo comune necessita di avere un ritorno in termini di risultati, avere anche un minimo tornaconto altrimenti questo rischia di limitare l'azione congiunta>. La carenza di fondi, invece, limita la possibilità di tirocini lavorativi, di microcredito, di contributi che, quando Vnp iniziò nel 2009, erano invece un aspetto importante del lavoro. Ma tutto questo non frena il lavoro che prosegue quotidianamente e con la stessa energia iniziale. Anche perchè, purtroppo, è bene familiarizzare con un concetto: non siamo più un'isola felice, la crisi si fa sentire anche qui da noi.

Marco Mainardi


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