
Due ex sindaci, un vicesindaco, il presidente della Provincia di Massa Carrara, tecnici e ingegneri comunali. Sono i tredici indagati per l'alluvione del 25 ottobre 2011, costata la distruzione del centro di Aulla e la vita di due persone. I reati, a vario titolo, sono di omicidio e disastro colposo.
Tre i profili di responsabilità emersi in due anni di indagine: l'allarme non dato alla popolazione (malgrado un'allerta-meteo della massima gravità), il mancato collaudo della cassa di espansione di Chiesaccia e la costruzione di numerosi edifici dal 1994 in poi all'interno dell'alveo della fiume Magra che è esondato. Sotto inchiesta con l'accusa di omicidio colposo sono finiti il sindaco di Aulla Roberto Simoncini (decaduto dopo la recente mozione di sfiducia), il delegato alla protezione civile del Comune Giovanni Chiodetti e il responsabile della Protezione civile Mauro Marcelli. Per tutti e tre anche l'accusa di non essersi attivati perché venissero date le opportune informazioni alla popolazione e "adottate iniziative per ridurre i danni, malgrado gli avvisi meteo di criticità elevata".
Questi i 13 indagati: il presidente della provincia di Massa Carrara Osvaldo Angeli, l'ex sindaco di Aulla Roberto Simoncini (60 anni) e il suo predecessore Lucio Barani, attuale senatore del Nuovo Psi. Dell'ex giunta aullese finisce nell'indagine anche il vicesindaco con delega all'urbanistica, assetto del territorio ed edilizia Gildo Bertoncini.
Indagati inoltre anche tre responsabili del settore difesa della provincia dal 2007 al 2011: Giovanni Menna, Gianluca Barbieri e Stefano Michela di Carrara, 43 anni. Per quanto riguarda invece il Comune di Aulla, l'indagine tocca Franco Testa (dirigente della seconda direzione urbanistica dal 1999 al 2009), Giuseppe Lazzerini (dirigente del primo settore e della seconda direzione urbanistica dal 1994 al 1999), Ivano Pepe (dirigente del settore urbanistica dal 2009 ad oggi) e Mauro Marcelli, che dal 1994 al 2011 ha ricoperto vari incarichi all'interno della macchina amministrativa aullese. Piero Pierini (ex sindaco di Bagnone) è stato chiamato in causa in quanto geologo incaricato dal Comune di Aulla di svolgere uno studio relativo ad alcune delibere del consiglio comunale finite nei faldoni dell'inchiesta. Sotto indagine anche Giovanni Chiodetti in quanto delegato del settore protezione civile di Aulla.
Due le persone che morirono: Claudio Pozzi di 56 anni, travolto da una valanga di fango nel suo garage mentre era intento a togliere la sua auto e Enrica Pavoletti, 78 anni, annegata nella sua auto mentre stava facendo una manovra per uscire da un parcheggio.
<< Indietro