I borghi e i centri storici possono diventare 'alberghi diffusi'. Disco verde dal consiglio regionale

Paolo Tognocchi

Con trenta voti favorevoli ed otto voti di astensione il Consiglio regionale ha approvato la legge d’iniziativa consiliare che istituisce l’albergo diffuso, un’impresa ricettiva di tipo alberghiero, situata in un centro storico o in un borgo rurale, formata da edifici diversi benché vicini fra loro, ma che presentano una gestione unitaria delle attività e dei servizi.

È stato Pier Paolo Tognocchi (Pd), primo firmatario della proposta di legge, ad illustrare il testo. Obbiettivo: dare una risposta ad una domanda di turismo sempre più diversificata, che cerca la dimensione del piccolo borgo, la sua ricchezza culturale, la possibilità di far parte, seppure per un breve periodo di tempo, di quella comunità.
La legge punta a rivitalizzare i piccoli centri storici, senza aggiungere nuove costruzioni, ma mettendo in comune quello che è già disponibile, dalle stanze di appartamenti fino ai bed and breakfast.
Il vicepresidente della commissione Svilupo economico Nicola Nascosti (PdL) ha sottolineato il lavoro svolto proprio in commissione, che ha permesso di giungere ad un testo molto diverso rispetto all’originale.

Secondo Marco Taradash (PdL) il lavoro in commissione è stato molto attento a non introdurre limiti e vincoli eccessivi, che avrebbero finito con il vanificare gli obbiettivi della legge.
“La qualità dell’offerta è importante in una regione che vede l’8% del Pil costituito dal turismo – ha osservato Marco Manneschi (IdV), annunciando il voto favorevole – È necessario mettere mano al testo unico, in particolare sulla classificazione delle strutture ricettive. Un livello scarso non è nell’interesse della Toscana”.
Il voto di astensione è stato annunciato da Marina Staccioli (FdI), perché alcuni suoi emendamenti per delimitare l’iniziativa in termini geografici, lontano dalla costa, e nei comuni al di sotto dei cinquemila abitanti non sono stati accolti.
La presidente della commissione Sviluppo economico, Rosanna Pugnalini (Pd) ha precisato che la commissione ha cercato di dare alcune risposte alle osservazioni delle associazioni di categoria, sia in termini di distanze, sia in termini di localizzazione, ma una definizione più stringente dei criteri rischiava di entrare in conflitto con norme nazionali. A suo parerer, però, saranno i comuni montani a beneficiare delle opportunità offerte dalla legge.

«Giocando con convinzione la carta della sostenibilità e della responsabilità – spiega Tognocchi – la Toscana potrà intercettare al meglio quei flussi turistici che si muovono fuori dai circuiti tradizionalmente più battuti. Bisogna lavorare  per consolidare il ruolo delle città toscane come “capitali” del turismo mondiale, ma allo stesso tempo dobbiamo fare tutto il possibile per far conoscere la bellezza dei nostri piccoli centri storici e dei borghi rurali. Adesso con l’albergo diffuso – afferma Tognocchi – mettiamo in campo un’opportunità innovativa per accogliere, all’insegna del rispetto dell’ambiente e delle identità locali, nuovi turisti nei nostri territori. La Regione Toscana – dice Tognocchi – crede fortemente in un turismo centrato su un rapporto vero con il territorio e proprio per questo sta facendo molto per lo sviluppo dei turismi nuovi e slow, a partire dalla valorizzazione della Via Francigena. L’albergo diffuso - aggoiunge  Pugnalini – è una struttura ricettiva a gestione unitaria situata in un centro storico o in un borgo rurale caratterizzata dalla centralizzazione in un unico stabile principale dell’ufficio ricevimento ed accoglienza e dei servizi di uso comune e dalla dislocazione di camere e alloggi in due o più edifici separati, vicini tra loro. Un modello di accoglienza rispettoso dell’ambiente e dell’identità dei luoghi che funzionando grazie alle strutture esistenti crea soluzioni ricettive senza impatto ambientale. Un’occasione per i turisti di immergersi nella cultura e nelle tradizioni locali, godendo, oltre che dei servizi necessari, anche dell’accoglienza di un’intera comunità.

L’obiettivo – spiega ancora Tognocchi – è quello di offrire un sistema di ricettività turistica diffusa di qualità, senza però costruire nuovi edifici, anzi andando a recuperare e riqualificare luoghi spesso a rischio di abbandono. Insomma una proposta turistica originale – sottolinea Tognocchi – attraverso la quale potremo valorizzare tanti dei angoli eccezionali del patrimonio culturale, storico, artistico, paesaggistico e ambientale della Toscana, rilanciando in modo ecosostenibile l’economia e l’occupazione di questi centri storici e borghi rurali. Questa legge – concludono Pugnalini e Tognocchi – anticipando una prossima riforma complessiva della legislazione regionale in materia di turismo rappresenta un contributo normativo innovativo da parte della Regione Toscana anche rispetto alle regolamentazioni presenti nelle altre regioni italiane».

"Oggi in Consiglio regionale mettiamo la Toscana in pari con le altre Regioni, dando la possibilità ai privati che hanno abitazioni in centri storici o rurali di mettersi insieme e creare un albergo diffuso". Lo scrive, in una nota su Facebook, il Consigliere di Centro Democratico Rudi Russo, commentando così la proposta di legge 212 che istituisce e regolamenta l'attività di albergo diffuso in Toscana.

"E' un incoraggiamento, affiancato da un incentivo normativo, a ridare vita a quei bellissimi paesini della Toscana, alle case vuote, alle piazze deserte, spopolati dal processo di urbanizzazione", scrive Russo. "Il turismo in Toscana è l'unico settore economico in crescita in questo periodo di recessione e, dato il fascino dei nostri piccoli borghi, confido che questa norma possa creare una certa distribuzione e circolazione di questa ricchezza a favore di soggetti finora esclusi".

"L'albergo diffuso comporterà dei sicuri effetti positivi sul turismo toscano - conclude Russo - in quanto permetterà di avere una maggiore offerta rispetto alle Regioni competitors. Inoltre, oggi in Consiglio regionale abbiamo così dato un'ulteriore spinta alla valorizzazion del patrimonio culturale e paesaggistico della Toscana e, al tempo stesso, si offre al turista una forma di pernottamento peculiare e di qualità elevata".

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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