Viabilità, il presidente della Provincia di Pisa Pieroni: "Necessario intervenire sui punti più critici. Saline sia un nodo fondamentale"

Andrea Pieroni (foto gonews.it)

"C’è bisogno di Provincia. Anche nel recente convegno patrocinato dalla Fondazione Crv sull’economia e la viabilità nel volterrano è emersa questa istanza.  In una fase in cui il dibattito parlamentare sul futuro degli enti provinciali sta entrando nel vivo con forti preoccupazioni per le conseguenze del ddl Delrio qualora venisse approvato il testo presentato, anche dalla discussione di lunedì scorso a Volterra, ho tratto la profonda necessità degli enti e delle comunità locali di misurarsi su politiche di sviluppo e salvaguarda dei territori basate su logiche di area. Una funzione propria della Provincia, che mai come oggi, viene richiesta per affrontare i nodi cruciali oggetto del convegno.

Condividendo la necessità di intervenire sui punti più critici dal punto di vista della sicurezza della SR 68, arteria regionale che si pone al 13° posto per numero di incidenti registrati nel periodo 2008-2010 (su 21 strade regionali), è infatti necessario individuare le opere più urgenti in un quadro di programmazione regionale, ormai decennale, che ha puntato molto sulla 439, la grande direttrice che attraverso la Provincia di Pisa da nord a sud.

Un piano che la Provincia ha di fatto ultimato, con interventi che hanno migliorato la viabilità in Val di Cecina: opere per complessivi 45 milioni di euro sulla 439, la 68 e la variante di Castelnuovo Val di Cecina, a cui si aggiungerà la variante sulla 439 da Calcinaia a Cascine di Buti per 17 milioni di euro.

Fondamentale è il nodo di Saline di Volterra dove la 439 si incrocia con la 68. Località, quella di Saline, che riveste un ruolo strategico anche dal punto di vista dell’economa industriale del territorio della Valdicecina. Migliorare la viabilità da e per Saline significa favore la crescita delle aziende e creare nuove opportunità di lavoro e occupazione.

Un approccio più ampio e integrato alla mobilità consente di affrontare anche le sfide relative allo sviluppo economico di questa parte di provincia con maggiore efficacia; inserendole inoltre in politiche di prevenzione e gestione del sistema idrogeologico – sui cui come noto abbiamo aperto come Provincia un tavolo per fare fronte alle più importanti emergenze – poiché  sono un requisito imprescindibile per ogni tipo di investimento infrastrutturale e di messa in sicurezza delle strade.

In conclusione, c’è bisogno di Provincia perché occorre avere un interlocutore unico che partecipi alla programmazione regionale con una capacità di sintesi, uno sguardo di sistema e di area, libero da logiche di contrapposizione che, ed è stato merito di questo convegno, sembrano essere state messe da parte.

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