Un incontro per chiarire il futuro del convento francescano della Vergine

(foto di archivio)

Sabato 16 Novembre l'associazione "Fucecchio riscopre" discuterà del futuro del convento all'interno dei suoi locali


Per sabato 16 novembre l’associazione “Fucecchio riscopre” propone un appuntamento di grande importanza per tutti i Fucecchiesi: un incontro per parlare del futuro del convento francescano della Vergine, uno dei luoghi che per secoli è stato nel cuore della cittadinanza e che oggi, da quando i Francescani non l’abitano più, versa in condizioni a dir poco precarie

. Tutti sanno che la chiesa è attualmente chiusa per il rischio di distacco di intonaci dal soffitto, ma c’è di peggio: chi ha avuto occasione di visitare gli spazi interni del convento ha potuto constatare il grave degrado di parecchie celle nelle quali piove, mentre i piccioni imperversano nei loggiati del primo piano, lasciando cumuli di sporcizia. E tutti sanno che quando i tetti non offrono più la debita protezione, la rovina degli edifici diventa progressivamente sempre più rapida. Eppure questo ritiro francescano ha una lunga storia e, specialmente dopo gli anni che vi passò San Teofilo da Corte, fu particolarmente caro ai Fucecchiesi, tanto che molti cittadini (tra i quali anche il patriota Giuseppe Montanelli), scelsero di essere sepolti nel chiostro del convento.

Eccone in breve la storia.

La chiesa e il convento della Vergine furono edificati agli inizi del Seicento nel luogo detto "alle Cinque Vie", che costituiva un importante nodo stradale per l'antico centro fucecchiese. Vi si incrociavano infatti la Via per Pistoia, quella per Cerreto Guidi, la vecchia Via fiorentina (oggi delle Fornaci), la scomparsa Via delle Solaia (che confluiva nell'attuale Via della Tea), la Via che passando dai "fossi" (corso Matteotti) conduceva per S.Croce e infine quella che scendeva dal castello e dalla Rocca. Qui, nel luogo dove già nel Medioevo esisteva un romitorio (un ritiro eremitico), sorgeva da tempo un piccolo oratorio dove si venerava un'immagine della Vergine, il cui culto si era molto rafforzato nella seconda metà del Cinquecento. Fu sull'onda di questa devozione per la Madonna, favorita anche dallo stesso governo dei Medici, che la "Compagnia della carità", una confraternita fucecchiese costituita presso l'oratorio, ottenne dal Granduca il consenso di erigere un convento per i Padri francescani, e di ricostruire, ampliandola, la chiesa.

Intorno alla metà del Seicento i lavori giunsero a conclusione, anche se ulteriori modifiche e opere di arredo proseguirono fin quasi alla fine del secolo.

La fama del convento si accrebbe specialmente dopo il 1736, quando S.Teofilo da Corte vi istituì il Ritiro, regolato da norme particolarmente rigorose e severe. Dopo le tormentate vicende determinate dalle soppressioni degli ordini religiosi e dalle confische ed espropriazioni subite anche dal nostro convento tra XVIII e XIX secolo, la comunità francescana ha potuto svolgere con continuità il proprio ruolo pastorale e assistenziale, guadagnandosi l'affetto e la stima dei Fucecchiesi.

 

Purtroppo l’abbandono da parte dei Francescani, determinato dal calo delle vocazioni, ha reso vani alcuni segni positivi che si erano manifestati nel corso degli ultimi decenni del Novecento, quali il restauro del campanile e delle lunette con le storie di San Francesco, recuperate grazie all’impegno di un comitato cittadino.

L’incontro previsto per il 16 novembre, e che si terrà nei locali del convento per discuterne il futuro, diventa quindi un’occasione da non perdere per manifestare l’interesse di tutti i Fucecchiesi per questo complesso religioso che, qualsiasi ne sarà la destinazione, dovrà conservare il significato e la memoria di quello che ha rappresentato per i nostri antenati.

 

Fonte: Alberto Malvolti per Fucecchio Riscopre

Notizie correlate



Tutte le notizie di Fucecchio

<< Indietro

torna a inizio pagina