Un luogo di culto ma anche di attività culturali, aperto anche ai credenti di altre religioni e laici. Un confronto, porte aperte a tutti i cittadini, associazioni e soprattutto altre religioni, proprio per dimostrare la totale disponibilità del nuovo centro culturale islamico, cioè una moschea, che oggi, venerdì 25 ottobre, è stata inaugurata a Colle Val D’Elsa, in località San Lazzaro. Presenti le forze dell’ordine, dai carabinieri alla polizia fino alla guardia di finanza, oltre che Feras Jabareeen, presidente della Comunità dei Musulmani di Siena e Provincia, Izzedin Elzir, imam della Comunità islamica di Firenze e presidente dell’Ucoi, Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, Paolo Brogioni, sindaco di Colle Val D’Elsa e gli otto componenti del Comitato scientifico di garanzia, nominati in maniera paritetica dalla Comunità dei Musulmani di Siena e provincia. Sono 5mila i musulmani nel Comune di Colle Val D’Elsa e 30mila quelli della Provincia di Siena.Si chiude così una storia tormentata per la comunità valdelsana e se ne apre un’altra, sin da oggi, per dar vita a un nuovo corso che interessa tutta la popolazione islamica della provincia di Siena ma che in realtà guarda con un ampio raggio di bacino in tutta la Toscana. La nostra regione infatti viene considerata dall’Ucoi, unione comunità islamiche italiane, come un “modello da sempre in termini di accoglienza” e ci sono altri progetti in corso d’opera da Pisa a Firenze. Fondi per la realizzazione sono stati messi a disposizione dalla Fondazione Mps (300.000 euro), dalle comunità italiane (1 milione e 600 mila euro) e ancora da una fondazione del Qatar.
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
foto archivio (gonews.it)
-

-
(foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val d’Elsa (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
Feras Jabareen, presidente della Comunità dei Musulmani di Siena e provincia (foto gonews.it)
-

-
Izzeddin Elzir, presidente dell’UCOII (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
Il sindaco di Colle Val D’Elsa, Paolo Brogioni (foto gonews.it)
-

-

-
La polizia municipale di Colle Val D’Elsa che rimuove gli striscioni di protesta (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
-

-
La moschea di Colle Val D’Elsa (foto gonews.it)
Nella città del prefetto Francesco Tagliente è stata individuata un’area per la realizzazione di un centro di culto, mentre nel capoluogo un percorso partecipativo sta portando alla nascita di una moschea. “Serve una legge nazionale sulla libertà religiosa che consente all’Islam di poter avere luoghi degni, non avere più di altri. La chiediamo con forza ed assoluto rispetto, e il caso di Colle Val D’Elsa rappresenta un progetto pilota da esportare in tutta Italia, perché all'interno del comitato di gestione scientifico ci sono musulmani e non”. La convivenza quindi alla base di questa struttura da 500 metri quadri che già da oggi è aperta al culto e nella prossima settimana conterà 3 iniziative, in attesa di stilare un calendario che possa così ingrossare la vita all'interno della struttura, che il Comune ha concesso in diritto di superficie per 99 anni e con un costo annuo per l’affitto di 11mila euro. Una struttura di color bianco, con vetri che lasciano libero spazio alla visione delle attività dall'esterno, perché la trasparenza vuole e deve essere alla base di coloro che hanno portato avanti questo progetto. La moschea non è stata ancora ultimata: si pensa di collocare alcuni cristalli che possano originare un gioco di luce che possa dare ancora una volta maggior risalto alla trasparenza e bontà della vita del centro culturale. Una sala riunioni, una sala incontri e poi la parte più importante per i musulmani, lo spazio della preghiera, dove sin dall’inaugurazione alcuni credenti hanno iniziato le loro preghiere. Un timer digitale segnala l’ora e alcuni dati che i credenti hanno osservato con cura: chi ha indossato una tonaca, chi ha fatto la genuflessione, alzandosi più volte e facendo gesti, chiari del culto islamico. Rigorosamente a piedi nudi, senza che il gigantesco tappeto celeste ed oro fosse macchiato dalle scarpe. Al cento della sala un gigantesco lampadario color oro e ai suoi lati piccole fessure per intravedere il cielo. Una libreria all’interno della sala, mentre donne musulmane accompagnavano i primi studenti nella prima visita. Nessun clamore o protesta simbolica, la Protezione civile e la polizia municipale di Colle Val D’Elsa pochi minuti prima dell’avvio della conferenza stampa di presentazione dell’evento hanno rimosso alcuni striscioni di dissenso, in attesa della manifestazione autorizzata nel pomeriggio, che vede in campo la Lega Nord, già attiva al mercato odierno con un banchino.
Danneggiamenti ai quadri elettrici, l’arrivo negli anni scorsi dell’europarlamentare della Lega Nord Borghezio e una testa di maiala gettata nel terreno dove si trova la moschea sono stati fra gli episodi più eclatanti che dall’esterno hanno agitato la realizzazione di questo centro culturale che in 3 anni si pensava di inaugurare. Dal 2006 al 2009, questo il lasso di tempo previsto ma in realtà poi alla fine si è arrivati al 2013. Segnalazioni da parte dei cittadini e delle associazioni, giunte al tavolo della polizia municipale, hanno portato alla notifica di sanzioni che hanno cambiato anche il progetto e la stessa direzione dei lavori, in una cornice però di assoluta collaborazione. Adesso cambia anche la vita in piazza Bartolomeo della Scala dove gli islamici avevano un luogo di preghiera.
Cosa serve oggi in Italia per dar vita a una moschea? “E’ una scelta potremo dire meramente politica, dove c’è in gioco il buon senso di un sindaco e di una amministrazione comunale, come il caso di Brogioni di Colle Val D’Elsa”. L’UCOI spiega che la Lombardia è storicamente una roccaforte non aperta all’Islam e negli ultimi mesi sono 30 i luoghi di culto che sono stati chiusi. "Noi abbiamo una bellissima Costituzione, abbiamo dei principi che parlano della liberta religiosa in maniera molto interessante e positiva ma non abbiamo una legge quadro su questa libertà religiosa". Lo ha detto il presidente dell'Ucoii e imam di Firenze Izzedin Elzir. "Sono stati presentati diversi disegni di legge - ha aggiunto - ma purtroppo sono stati archiviati perché non è una precedenza e non c'è il coraggio di presentare una legge. Ma basterebbe riprendere uno delle diverse proposte legislative che erano state depositate".
IL RACCONTO DELLA GIORNATA
Accolti da uno striscione con la scritta “Benvenuti” sono stati numerosi coloro che hanno voluto essere presenti all'evento, a partire dall'Arcivescovo di Siena, Colle di Val d'Elsa e Montalcino, Antonio Buoncristiani; il Rabbino capo di Firenze e Siena Rav Joseph Levi; il Prefetto di Siena, Renato Saccone; il Questore Giancarlo Benedetti; i sindaci della Valdelsa (Giacomo Bassi per San Gimignano, Lucia Coccheri per Poggibonsi, Piero Pii per Casole d'Elsa); la parlamentare Susanna Cenni e l'assessore provinciale di Siena Tiziano Scarpelli. Numerosi anche i cittadini presenti, insieme ad alcune classi del liceo “A. Volta”, dell'Istituto “Don Giovanni Bosco”, della scuola secondaria di primo grado “Arnolfo di Cambio”.
“Finalmente - ha commentato il presidente della Comunità dei Musulmani di Siena e Provincia, Feras Jabareen - la comunità islamica di Colle di Val d’Elsa avrà un posto in cui pregare e svolgere attività culturali rivolte a tutta la città, con spazi più adeguati rispetto a quelli occupati fin dagli anni ‘90 in Piazza Bartolomeo Scala, nel pieno centro di Colle bassa. La nuova struttura sarà un ponte di dialogo con altre religioni e culture, uno spazio di fratellanza, pacificazione e condivisione. Il centro sarà aperto a visite, anche da parte delle scuole, e presto la struttura sarà arricchita da una copertura in cristallo, sinonimo della trasparenza che ha sempre contraddistinto questa vicenda e del nostro legame con la città di Colle di Val d'Elsa”.
“Il centro culturale islamico di Colle di Val d’Elsa - ha aggiunto l’imam della comunità islamica di Firenze e presidente dell’Ucoii, Unione delle Comunità Islamiche d'Italia, Izzeddin Elzir - sarà un luogo di dialogo, di cultura e di incontro non solo per la comunità islamica ma per tutta la città. Da parte nostra, ci sarà sempre la massima disponibilità verso tutti coloro che vorranno cogliere questa opportunità di crescita culturale e sociale, rendendo questo progetto un esempio e un modello di dialogo e di confronto interculturale a livello nazionale”. ”Davanti alle paure – ha sottolineato il presidente dell’Ucoii – dobbiamo essere coraggiosi e abbattere i pregiudizi, quello di oggi è un sogno che si realizza”.
“La vera sfida del centro culturale islamico - ha detto il sindaco di Colle di Val d’Elsa, Paolo Brogioni - inizia adesso, con la sua apertura, che darà finalmente il via a un progetto di intercultura e di integrazione che ha visto impegnate in questi anni la comunità islamica locale e l’amministrazione comunale. Questa vicenda è stata segnata da dibattiti, polemiche e da una forte esposizione mediatica, spesso strumentale e fuorviante rispetto al vero valore e ai veri obiettivi del progetto. Il Comune di Colle di Val d’Elsa ha sostenuto questo progetto fin dall’inizio, senza alcun impegno economico, riconoscendolo come un’opportunità di crescita sociale e culturale per la comunità colligiana, sempre più multietnica. Dal confronto con altre tradizioni e culture la nostra società può uscirne solo più forte e più matura”. Il sindaco ha anche ringraziato i componenti del Comitato scientifico di garanzia per la loro disponibilità, ma anche tutti coloro che hanno risposto all'avviso pubblico promosso dal Comune e che saranno coinvolti nell'organizzazione delle attività. “Il centro culturale islamico sarà una grande opportunità per far crescere la comunità aprendosi a chi crede e a chi è scettico, in un percorso di conoscenza reciproca fatto di dialogo e confronto interreligioso e interculturale”.
Il Comitato scientifico di garanzia. A proporre, gestire e coordinare le diverse iniziative, insieme alla comunità islamica colligiana, sarà il Comitato scientifico di garanzia presentato oggi alla presenza dei suoi otto componenti, nominati nei giorni scorsi in maniera paritetica, quattro ciascuno, dall’Associazione comunità dei musulmani di Siena e provincia e dal Comune di Colle di Val d’Elsa, nel rispetto del protocollo d’intesa siglato fra le due parti nel dicembre del 2004. Gli otto membri del Comitato scientifico di garanzia sono stati scelti fra persone con esperienze legate a tematiche di dialogo interreligioso e interculturale. I quattro componenti nominati dal Comune colligiano, in particolare, sono stati selezionati fra le quattordici candidature presentate in risposta all’avviso pubblico promosso dall’amministrazione comunale colligiana. Anche loro saranno coinvolti nell’organizzazione e nella promozione delle diverse attività che animeranno il nuovo centro culturale islamico, per arricchirne il valore e i contenuti.
I quattro membri nominati dal Comune colligiano sono Akeel Almarai, docente di lingua e letteratura araba presso l’Università per Stranieri di Siena; Fabio Berti, professore associato di sociologia presso l’Università degli Studi di Siena; Serenella Pallecchi, presidente dell’Arci provinciale di Siena e coordinatrice dell’Osservatorio provinciale contro le discriminazioni; Roberto Ruffino, Segretario generale dell’Associazione e della Fondazione Intercultura. Sono stati, invece, nominati dalla comunità islamica Mohamed Bamoshmoosh, medico nato in Etiopia e cittadino italiano, oggi presidente del Comitato interreligioso della Moschea di Firenze; Moh’d Abdel Qader, medico, presidente e imam del Centro islamico di Perugia; Feras Jabareen, fisioterapista, presidente della Comunità dei Musulmani di Siena e Provincia e Muhamad Mourabi, rappresentante del centro culturale islamico di Poggibonsi ed economo del nuovo centro culturale islamico di Colle di Val d'Elsa. I componenti del Comitato hanno nominato presidente Serenella Pallecchi, che avrà funzioni di rappresentanza e di coordinamento dei lavori.
I compiti del Comitato. Come previsto dal protocollo d’intesa - atto unico nel suo genere in Italia per le parti coinvolte, ossia un ente rappresentante dello Stato italiano e un'associazione di religione non cattolica - il Comitato scientifico paritetico di garanzia avrà tra i suoi compiti essenziali quello di collaborare con l’organo esecutivo del centro per predisporre il programma annuale delle attività da svolgere all’interno del centro culturale; verificare l’attuazione del programma e relazionare periodicamente al Comune sulle attività del centro culturale; rappresentare il “punto di ascolto” di tutti i cittadini sulle diverse problematiche, presenti e future, che riguardano le tematiche multireligiose e multietniche; promuovere attività, iniziative e incontri tesi a favorire l’integrazione e il dialogo multiculturale e multireligioso a favore dell’intera comunità.
Qualche informazione sulla struttura. La nuova sede del centro culturale islamico è composta da una sala principale, con spazi per la preghiera riservati agli uomini e alle donne, nel rispetto della religione musulmana; una saletta polivalente per attività culturali e un locale accessorio a uso magazzino. La struttura dispone anche di un giardino interno comunicante con il parco pubblico di San Lazzaro.
Il terreno su cui è stata costruita la nuova sede del centro culturale islamico è stato concesso all’Associazione Comunità dei Musulmani di Siena e Provincia, con sede in Colle di Val d’Elsa, nel 2003, con diritto di superficie per 99 anni dietro il pagamento di un canone annuo di affitto di circa 11mila euro. La struttura è stata costruita con risorse esclusive della comunità islamica colligiana, contando su un contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena di 300 mila euro erogato nel 2004 e della Qatar Charity. Una targa, all’ingresso della sala di preghiera, riporta i nomi di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della struttura.
Dall’avvio dei lavori, nel novembre del 2006, a oggi la comunità islamica ha affrontato problemi economici, legati al reperimento delle risorse necessarie, ma anche tecnici e amministrativi, arrivando a sostituire il progettista e il direttore dei lavori. Il Comune di Colle di Val d’Elsa, come accade in qualsiasi cantiere, ha svolto durante tutto il percorso, un ruolo di controllo e di verifica che ha portato anche all’emissione di provvedimenti e relative sanzioni, con conseguenti slittamenti nei tempi di conclusione previsti.
Giacomo Bertelli
Tutte le notizie di Colle di Val d'Elsa
<< Indietro