Lasciano l'ospedale di Torregalli i 4 gemellini nati di 30 settimane: stanno bene

foto d'archivio

La più piccola, l’unica femmina, pesava 888g al momento del parto e i suoi fratellini intorno al chilo


Dopo 2 mesi di osservazione hanno lasciato l’ospedale San Giovanni di Dio i 4 gemelli nati di 30 settimane, la più piccola dei quali, l’unica femmina, pesava  888  grammi al momento del parto e i suoi fratellini intorno al chilo. Una lunga degenza dettata dallo scrupolo di garantire le delicate cure che necessitano i piccoli nati in parti plurigemellari e che ha impegnato tutto il personale medico ed infermieristico in queste settimane garantendo buone condizioni generali per i piccoli ed evitando che ci fossero complicanze significative al decorso.

I quattro gemellini e i loro genitori sono stati accompagnati ad Arco in provincia di Trento dove risiedono da un pulmino messo a disposizione dall’Humanitas di Scandicci mentre la onlus Piccino Picciò ha messo a disposizione gli ovetti che servono per trasportare in regola con il codice stradale e in sicurezza i bambini. I sanitari fiorentini hanno preso i contatti necessari con i loro colleghi trentini per garantire la continuità dell’assistenza una volta giunti a casa.

La Terapia intensiva neonatale di Torregalli ancora una volta ha mostrato questa vocazione a prendere in carico gravidanze difficili e assistenza ai neonati che hanno un’età gestazionale inferiore alle 32 settimane e indicativamente un peso alla nascita inferiore ai 1.500 grammi.

Dei 2.184 bambini nati nel 2012 alla maternità dell’ospedale situato al confine tra Firenze e Scandicci, ben 262 sono stati pretermine, con un’incidenza percentuale quindi del 12% che è significativamente superiore rispetto alla media dei parti prematuri su quelli ordinari in Europa fra il 7 e il 9%. E di quei 262 neonati pretermine, 48 presentavano le caratteristiche dei “grandi prematuri” e cioè  peso inferiore a 1.500 grammi e/o età gestazionale inferiore alle 32 settimane.

È in virtù anche di questi numeri che la Terapia intensiva neonatale di Torregalli si pone al 4° posto in Toscana, subito dietro agli analoghi reparti dei Centri universitari di Careggi, Pisa e Siena.

Significativamente alta inoltre proprio la percentuale da gemelli rispetto alla popolazione di neonati che vengono al mondo al San Giovanni di Dio nella struttura diretta dal dottor Marco Pezzati che è anche il responsabile di tutto il dipartimento materno infantile dell’Azienda sanitaria di Firenze.

Nel 2012, infatti, la loro percentuale su tutti i nati è stata del 3,9% a fronte di valori generalmente compresi tra il 1,3 e il 3,5%. L’alto numero di neonati pretermine e di gemelli è dovuto al fatto che proprio questo centro è stato scelto come il Punto nascita dove far convergere le gravidanze a rischio riscontrate sull’intero territorio dell’Azienda sanitaria fiorentina, per lo più diagnosticate al Centro unico di diagnosi prenatale diretto dal dottor Enrico Periti all’ex Iot-Palagi in viale Michelangelo: è qui che ci si dedica specificamente al follow-up delle gravidanze a rischio e in particolare di quelle gemellari, inviando le gestanti che necessitano di questa speciale assistenza, in prossimità del parto, al San Giovanni di Dio.

Al Centro per la diagnosi prenatale dell’ex Iot le problematiche delle mamme esposte a gravidanze a rischio vengono affrontate fin da subito in incontri multidisciplinari ai quali partecipano ostetrica, ginecologo, neonatologo, genetista e psicologa con lo scopo di assistere le donne  fin  dall’inizio della gravidanza fino al momento del parto preparandole ad affrontare un percorso che proprio per le caratteristiche della gemellarità risulta spesso più difficile.

Fonte: ASL 10

Tutte le notizie di Firenze

<< Indietro
torna a inizio pagina