
Cresce ancora l'iniziativa dell'azienda di Santa Croce sull'Arno legate all'utilizzo dei rifiuti industriali per la creazione di oggetti di design. La nuova tappa è la creazione di un portale tramite il quale settanta giovani artisti potranno esporre le foto dei loro lavori
Parte da Santa Croce sull’Arno una nuova avventura artistica: dare una casa alla trash art. Sono anni che la Waste Recycling (www.w-r.it) ci ha abituati a vedere l’utile e il bello nelle centinaia di tonnellate di rifiuti industriali che ogni anno gestisce nei suoi impianti. Sotto il logo di “Scart” sono stati realizzati divani dalle fattezze più disparate, tavoli e lampade impensabili ed originali: “Scart resta e resterà un progetto perché lo immagino in costante evoluzione pronto ad accogliere stimoli e apporti sempre nuovi, purché costruttivi” dichiara l’ideatore del progetto Maurizio Giani. È con questo spirito che SCART è sbarcato sulla rete (www.scartline.it) decidendo di diventare una vetrina per tutte quelle personalità artistiche che compongono la Trash Art italiana e che ricercano un nuovo modo di vivere il design, unendolo non solo all’arte, ma anche alla voglia di salvaguardare l’ambiente.
Oltre settanta giovani artisti sparsi per tutta Italia si sono già iscritti, e la Waste mette loro a disposizione uno spazio web personale (collegato anche con i Social network) totalmente gratuito, dove è possibile esporre le foto delle proprie creazioni, entrare in contatto con potenziali clienti e condividere con altri giovani artigiani le proprie intuizioni: dai gioielli di Isabella Paoletti, alle divertenti lampade di Filippo Mazzi e Sebastian Bidini, dalle piantane di Simonetta De Santis alle insospettabili creazioni di Erika Trojer, fino alle ingegnose opere di Ctrl+Studio. Ci sono artisti che provengono dal mondo della moda, altri dall’Accademia delle Belle Arti di Firenze, chi dal Disegno Industriale, dall’artigianato artistico, ma anche architetti, negozianti, carrozzieri: tutti impegnati a dare nuova vita al materiale di scarto.
Colpisce l’insospettabile capacità di vedere materia prima nei rifiuti: vecchi metalli, carta, tappi di plastica, lattine schiacciate, bottiglie di vetro, e poi ancora dischi freno, catene di trasmissione, vecchi occhiali, contenitori di uova, camere d’aria e molto altro. Centinaia sono già le opere inserite sul sito, divise per autore e per genere. Si scoprono manubri di bicicletta e taniche di colla vinilica che sono diventate lampade; rotolini di carta che si sono trasformati in conchiglie, nonché gioielli realizzati con tessuti di scarto.
Nel momento in cui in Europa non si fa che parlare di rifiuti zero, e molto ancora si deve e si può fare per cambiare la cultura del riuso e del riciclo, l’iscrizione a Scartline consente a chi lo desidera di accedere agli impianti Waste Recycling dove sarà possibile recuperare gratuitamente materiale di scarto utile per la realizzazione di oggetti e componenti d’arredo sempre nuovi.
Dopo aver apprezzato l’eleganza indiscutibile dei costumi di scena che la Waste Recycling ha fatto realizzare per il concerto di Andrea Bocelli al teatro del Silenzio di Lajatico, SCART si appresta a diventare anche uno stile: uno storico ristorante di Cerreto Guidi, Il Tegolo (www.iltegolo.it), ha deciso di scegliere dal catalogo SCART molti componenti d’arredo per la sua recente ristrutturazione.
Fonte: Waste Recycling - ufficio stampa
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