
Interrogazione in Regione: "Quali prospettive per il distretto ferroviario toscano? Una realtà produttiva di grande rilevanza economica e occupazionale"
Quali sono le reali prospettive future di riorganizzazione delle società Ansaldo di Finmeccanica e della componente civile di Ansaldo Breda in particolare. Ma anche quali iniziative siano state intraprese e si intenda intraprendere per tutelare la produzione Ansaldo in Toscana e scongiurare ogni ipotesi di cessione del settore civile, anche in considerazione delle interessanti prospettive che si erano aperte per il territorio a seguito della costituzione del Distretto per le tecnologie ferroviarie avvenuta nel 2011. E’ quanto chiede di sapere il Gruppo Regionale dell’Italia dei Valori, che ha presentato un’interrogazione con risposta urgente alla Giunta Regionale.
Secondo l’Italia dei Valori servono precise garanzie sul futuro di uno stabilimento come quello pistoiese di grande rilevanza sia dal punto di vista economico che occupazionale, per un territorio in cui ha sviluppato nel tempo competenza professionale nonché un sostanzioso circuito di piccole e medie imprese ad esso collegate. La società Ansaldo Breda occupa infatti, nelle quattro regioni in cui è presente, circa 2500 addetti ma rappresenta, soprattutto, un punto di riferimento in termini economici e professionali per circa 150 imprese che occupano a loro volta 4000 addetti.
Ansaldo Breda, secondo l’IdV, ha avviato in questi anni un’azione di ristrutturazione organizzativa e produttiva interna volta a una maggiore efficienza, che ha avuto effetti molto positivi portando ad un aumento dei volumi produttivi, del fatturato e dei profitti, confermando la sua solidità in un settore, quello della costruzione di mezzi per il trasporto su rotaia, che rappresenta, nell’ottica di uno sviluppo del trasporto pubblico sostenibile, sia un settore strategico per il nostro Paese che uno sbocco in termini di mercato a livello nazionale ed europeo. Malgrado questo, come lamentato dalle stesse rappresentanze dei lavoratori e delle piccole e medie imprese, sembra mancare nella progettualità di Finmeccanica un serio piano di rilancio industriale del settore civile. Sarebbe inoltre necessario lavorare per la creazione di un unico polo nazionale in grado di garantire lo sviluppo di un comparto strategico quale quello ferroviario.
Fonte: Gruppo Italia dei Valori - Toscana Consiglio Regionale
<< Indietro