
Parla il presidente Alessandro Scali: "Anche nella nostra zona sono stati frequenti i raid nelle strutture sportive pubbliche, spesso frutto di bravate adolescenziali"
"L'atto vandalico che ha interessato alcuni giorni fa il Palazzetto dello Sport di Montelupo è una vicenda grave che va a danneggiare pesantemente un bene pubblico che appartiene a tutti i cittadini". Il presidente del Comitato UISP Empoli-Valdelsa Alessandro Scali torna sull'episodio dell'allagamento del Palasport "Sergio Bitossi", avvenuto nella notte tra lunedì e martedì 8 ottobre, quando alcuni ignoti teppisti, introducendosi con la forza all'interno dell'impianto di Via Marconi, hanno aperto il rubinetto del piccolo bar posto all'interno della struttura, causando l'allagamento del piano superiore e inferiore del palazzetto e provocando ingenti danni al campo da gioco, agli spogliatoi, alle palestre utilizzate per gli allenamenti e alle attrezzature sportive.
"L’odioso atto di vandalismo che ha colpito lunedì notte il PalaBitossi denota l’ottusa stupidità di chi lo ha commesso ma, purtroppo, le cronache nazionali non sono nuove a notizie del genere – dice il Presidente Scali – Anche nella nostra zona sono stati frequenti i danneggiamenti delle strutture sportive pubbliche, spesso frutto di bravate adolescenziali, altre volte conseguenza di atti posti in essere al fine di portare a termine dei furti che, per altro, lasciano spesso i novelli Arsenio Lupin a mani vuote: persino l’ultimo dei rubagalline sa che negli impianti sportivi pubblici non si trova denaro, nè valori di altro genere, ma giusto qualche spicciolo rimasto nelle cassette di qualche distributore automatico di bevande. Il problema è che per rubare – al massimo – pochi euro, si possono causare danni per centinaia, o migliaia. Al di là della stigmatizzazione di questo genere di episodi, quale che sia la natura falsamente goliardica o criminale degli atti commessi, è quindi necessario sottolineare che essi sono fondamentalmente atti di inciviltà, perpetrati spessissimo in maniera gratuita, senza alcun fine se non quello di arrecare un danno. Oggi è attuale il problema dei danneggiamenti volontari agli impianti sportivi, ma il problema è più ampio e riguarda tutti i beni di proprietà pubblica.
Tocca purtroppo constatare come la maggior parte degli atti dolosi non abbia un fine criminoso, ma sia semplicemente fine a se stessa, dovuta a incuria, disinteresse o, peggio, disprezzo per la cosa pubblica. Molti cittadini, soprattutto i più giovani, non si rendono conto che colpire un bene pubblico significa colpire in fin dei conti, loro stessi. Il bene pubblico è, per definizione, di tutti. Danneggiarlo, anche pesantemente, significa obbligare l’ente pubblico a spendere risorse per ripristinarne l’agibilità e la funzionalità: risorse peraltro sottratte ad altri servizi di pubblica utilità. Un bene pubblico come il PalaBitossi, che è di proprietà comunale, rappresenta una risorsa preziosa che appartiene quindi a tutta la comunità, e averlo danneggiato ha significato provocare gravi ed inutili danni economici agli enti e alle associazioni che lo gestiscono e, di conseguenza, a tutti gli atleti, gli sportivi e i semplici cittadini che utilizzano la struttura abitualmente. Occorre avviare una forte campagna di sensibilizzazione, soprattutto fra i più giovani, per evitare che gravi episodi come quello capitato di recente al Palazzetto di Montelupo non si ripetano in futuro" – conclude il Presidente del Comitato UISP empolese.
Fonte: Comitato Uisp Empolese-Valdelsa
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