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Lettera aperta alla città da Enrica Agostini, presidente del sindacato provinciale Fida

Enrica Agostini

“Il 2014 è ormai terminato e mi sembra una cosa bella fare un bilancio del commercio nella nostra città.

Sicuramente i tempi non sono favorevoli, la crisi  si è fatta sentire e abbiamo visto, purtroppo, tante serrande chiuse. Qualche segnale positivo però lo abbiamo  percepito  grazie alla voglia e  al coraggio di certi  imprenditori. La riapertura del caffè del globo forse è stata la scintilla che ha rincuorato gli animi di tutti noi commercianti e  anche  dei cittadini. Persone che si mettono in gioco in un momento così difficile sono veramente da premiare.

Ma, cari cittadini, dipende un po’ da tutti noi tenere in vita la nostra città, magari ripensando  al nostro stile di vita e al nostro modo di fare gli acquisti.  Non possiamo vivere la nostra città soltanto per una passeggiata domenicale a prendere un caffè, ma dobbiamo guardarci intorno ed essere consapevoli che i negozi per sopravvivere hanno bisogno di “fatturati” e che questi vengono fatti soltanto se noi tutti entriamo nei negozi  e acquistiamo.

Dobbiamo riacquistare fiducia in coloro che da una vita sono lì a nostra disposizione mettendo anima e corpo nel proprio lavoro, regalandoci  competenza, assistenza e soprattutto qualità.  Sì, perché in questi ultimi anni la qualità è stata  molto bistrattata con la ricerca di prodotti a basso costo,  privi  della minima garanzia anche per la nostra salute. Gli acquisti online stanno aumentando in maniera vertiginosa,  con truffe sempre in agguato che spesso vengono coperte dai soggetti per la vergogna di esservi caduti.

Le grandi superfici  esistono, sempre di più hanno preso campo e sicuramente rappresentano un progresso ormai affermatosi che non possiamo  assolutamente mettere in discussione. Ma se veramente  amiamo la nostra città, se vogliamo rivedere le nostre strade vive,  le vetrine illuminate, i sorrisi che ci riscaldano, allora dobbiamo ripensare un pochino ai nostri comportamenti ed indirizzare qualche acquisto in quei negozi in cui si origina la nostra storia e  dove ritroviamo un pezzo della nostra vita trascorsa.

Acquistare in città crea anche una ricchezza che poi ritorna a tutti noi, direttamente e indirettamente, mantenendo viva l’economia del territorio.

L’anno che verrà, quindi,  dovrà renderci consapevoli di tutto ciò e portare così a quella svolta  di cui tutti noi abbiamo bisogno e che tutti noi auspichiamo”.

 

Enrica Agostini

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