Consiglio regionale della Toscana, si parla di bilancio: approvata la variazione

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Il consiglio regionale

Dopo il rinvio della scorsa settimana per il grave lutto che ha colpito Leonardo Marras, si è tenuto oggi - giovedì 30 novembre - il Consiglio regionale della Toscana. La seduta si è aperta con un toccante ricordo della figlia del consigliere PD, poi sono iniziati i dibattimenti.

Bilancio di previsione 2017-19

Circa 74milioni di euro, questa la cifra complessiva della terza variazione al bilancio di previsione 2017-2019 della Regione, che il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), ha illustrato in aula, insieme agli interventi normativi collegati.

Il presidente, dopo aver ricordato i pareri secondari positivi, delle altre commissioni consiliari, ha espresso “soddisfazione per la terza variazione di bilancio e in particolare per i 12 milioni di euro aggiuntivi, stanziati per gli eventi meteorologici che hanno colpito Livorno e i comuni limitrofi lo scorso settembre, che vanno incontro alle esigenze della popolazione toscana”.

Queste le principali voci della variazione: l’aumento di 12milioni di euro (da 20 a 32) per gli eventi alluvionali dello scorso mese di settembre a Livorno e nei Comuni limitrofi, insieme ai 2,7milioni per interventi di microcredito alle aziende agricole e della pesca delle province di Livorno e Pisa, danneggiate dall’alluvione; 1milione di euro per l’integrazione del fondo destinato alle unioni dei Comuni montani; 1milione di euro per azioni che accrescono il fondo della Presidenza, della comunicazione e dell’assessorato alla cultura; 60milioni di euro che vanno ad impinguare il bilancio della Sanità nel 2017, per averne “restituzione” nel 2018 – come spiegato – in attesa della contrattazione in corso tra Stato e Aziende farmaceutiche, mediata da Aifa (Agenzia italiana del farmaco).

Tra le altre azioni, Bugliani ha menzionato ancora: il contributo straordinario al Comune di Camaiore per gli interventi, anche di natura sperimentale, per l’abbattimento della carica batterica dei fossi Montrone, Fiumetto e Abate per 0,387 milioni nel 2017, 0,5 nel 2018 e 0,188 nel 2019; i contributi straordinari per la viabilità nei Comuni di Pisa e San Giuliano, con lo spostamento alle annualità 2018 (0,2 ml) e 2019 (0,40 ml) delle risorse già previste nel 2017, per renderle coerenti con gli effettivi tempi di realizzazione degli interventi.

La proposta di legge di variazione, tra gli altri obiettivi, come ricordato dal presidente Bugliani, mira al recupero di risorse già previste in bilancio per interventi di spesa che, per l’imminente conclusione dell’esercizio finanziario, si prevede non possano essere impegnate e liquidate entro la fine dell’anno.

Il volume complessivo delle risorse stanziate in bilancio, che vengono economizzate e messe a disposizione per nuovi interventi di spesa o per integrare la copertura finanziaria di interventi già previsti, ammonta a 66,88 milioni di euro sul 2017, cui si aggiungono ulteriori 8,04 milioni di euro di riduzione delle risorse accantonate sui fondi di riserva.

Tra le risorse oggetto di riduzione, Bugliani ha ricordato il recupero di 39,39 milioni di euro che si liberano nell’ambito delle risorse regionali destinate al finanziamento del trasporto pubblico locale (Tpl), attraverso l’acquisizione delle risorse vincolate riguardanti la premialità Tpl.

Il volume complessivo delle risorse recuperate viene, in misura prevalente (60,0 mln euro), accantonato nel Fondo di riserva per spese impreviste, in previsione della necessità di un finanziamento aggiuntivo da destinare alla copertura di maggiori spese derivanti dalla chiusura dei conti sanitari relativi al 2017.

Infine, la legge di variazione si completa con alcuni storni compensativi di risorse per 38,71 milioni nel 2017, 10,93 nel 2018 e 10,58 nel 2019, tra cui quello in favore della Società Sviluppo Toscana s.p.a., per il completamento del progetto “Centro per la ricerca ed alta formazione a servizio del distretto tessile pratese”, per 5 milioni di euro.

In tema di interventi normativi collegati, Bugliani ha accennato ai provvedimenti sul trasporto pubblico locale, sull’invaso di Bilancino, sul processo di incorporazione delle società energetiche e sul Centro di ricerche di alta formazione Srl.

Bilancio, via libera alla terza variazione

Via libera del Consiglio regionale alla terza variazione al Bilancio di previsione 2017-2019 della Regione. Si sono espressi a favore i gruppi di maggioranza, mentre quelli di minoranza hanno votato contro: 22 voti favorevoli e 12 contrari, sugli interventi normativi collegati alla variazione. Sulla legge di terza variazione, su 32 presenti, 21 voti favorevoli e 11 contrari.

Nel corso della votazione, è stato approvato un emendamento della stessa Giunta, illustrato in Aula dall’assessoreVittorio Bugli, relativo alle somme stanziate per la popolazione colpita dall’evento alluvionale nel territorio livornese: “Modificheremo la destinazione degli 8 milioni di aiuti impegnati per il sostegno sociale alle famiglie colpite dall’alluvione – ha spiegato Bugli –. Al momento, abbiamo un volume di richieste dalle famiglie molto più basso rispetto alla somma che abbiamo stanziato: il termine per la presentazione delle richieste scade il 7 dicembre ed è ormai chiaro che non arriveremo neppure vicini a quella somma complessiva. Lo stanziamento rimane comunque destinato all’evento alluvionale di Livorno: 3milioni andranno a rispondere direttamente alle richieste delle famiglie, gli altri 5milioni, degli 8 impegnati, saranno destinati ai Comuni interessati per rispondere così alle loro necessità di risorse per interventi effettuati nell’urgenza del momento”.

Tra gli ordini del giorno, collegati alle due leggi, ricordiamo quello del Partito democratico, sulla valorizzazione e tutela del tartufo – approvato dall’aula - che chiede alla Giunta di coordinare le azioni all’interno del nuovo quadro normativo; e l’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle, che chiedeva di rimodulare, nel 2018, l’erogazione dei 100 mila euro per il teatro Ernesto Rossi di Pisa. L’atto è stato bocciato, ma come annunciato dalla vicepresidente della Giunta regionale Monica Barni: “andremo oltre l’ordine del giorno, attraverso una procedura di federalismo demaniale il bene passerà alla Regione, così daremo slancio alle attività del teatro”.

Dibattito sul bilancio

“Davanti a queste operazioni esprimiamo disagio e difficoltà”, così ha esordito il consigliere Gabriele Bianchi (M5S), dando il “la” al dibattito sulla terza variazione di bilancio e sugli interventi collegati. “Accanto alle azioni positive su Livorno, registriamo la situazione critica della sanità, con l’accantonamento di 60milioni di euro – ha concluso – insieme all’operazione Creaf (Centro di ricerca e alta formazione)”.

Sempre di sanità ha parlato anche il capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai: “Ogni anno si drenano risorse da servizi importanti per andare a coprire il bilancio della sanità toscana – ha affermato –. L’ipotesi di commissariamento non sarebbe certo un bel biglietto da visita”. Il consigliere ha inoltre espresso perplessità sul contratto-ponte relativo al Tpl e sulle ulteriori risorse per il Creaf.

In questa variazione di bilancio, che definirei “ultimo aggiustamento”, ha affermato il portavoce dell’opposizione Claudio Borghi (Lega nord), “è logico ci siano operazioni condivisibili, ma le grosse cose che non funzionano ci portano a dare un giudizio negativo”. In primis, il consigliere ha parlato di “accrocchio” sul Trasporto pubblico locale: “Da tempo si sapeva ciò che non andava”, ha osservato.

Giudizio nel complesso negativo, sulla terza variazione di bilancio e sugli interventi collegati, anche da parte della consigliera Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt), che si è chiesta perché “certe risorse non siano state spese”. Tra i temi affrontati, ricordiamo la non condivisione sui finanziamenti tolti ai privati per l’adeguamento sismico.

Su altra lunghezza d’onda il consigliere Paolo Bambagioni (Pd): “Riconosco lo sforzo e l’attenzione continua della Regione nella gestione dei soldi pubblici, per mantenere certi equilibri”, ha affermato. Sul fronte della sanità, Bambagioni ha parlato di provvedimenti di razionalizzazione e di risorse per far fronte al sistema. In tema di trasporto pubblico locale, invece, di “scelta politica coraggiosa sulla gara unica e di circa 230 nuovi pullman”.

Voto contrario sull’ultima variazione al bilancio regionale arriva da Sì-Toscana a sinistra. Lo annuncia in Aula il capogruppo Tommaso Fattori, confermando la contrarietà “al quadro complessivo delle scelte”, senza tacere degli “interventi condivisibili, come la destinazione aggiuntiva per l’alluvione di Livorno”. I punti “fortemente critici” riguardano la sanità, prosegue Fattori, “con il problema oggettivo del buco nel bilancio, e conti che saranno peggiorati dalla controriforma del sistema sanitario. È poco corretto dover assorbire per la sanità una serie di risorse che si sarebbero dovute destinare altrove. Così come è scandaloso il problema del payback”. Riguardo al trasporto pubblico regionale, “il bando era stato fatto male, ora abbiamo appreso del contratto-ponte dalla stampa. Si prevede un aumento tariffario senza alcun miglioramento del servizio offerto ai cittadini”. E, infine, “registriamo una imperizia a monte sull’edilizia residenziale pubblica”.

La posizione del Partito democratico è stata espressa dal capogruppo Leonardo Marras, che ha voluto aprire l’intervento con una “notazione personale”, per ringraziare “tutti i colleghi per la partecipazione, l’affetto che hanno dimostrato in questi giorni verso di me e verso la mia famiglia. Trovo che non ci sia nulla di coraggioso nella mia decisione di essere oggi qui e di prendere la parola, è semplicemente il nostro dovere. Lo faccio con questo spirito, cercando di interpretare questo nostro ruolo, che è impersonale e ha bisogno di essere usato nel modo che ci è richiesto dai cittadini”.

Nel merito del dibattito, il capogruppo saluta “positivamente” la variazione di bilancio in esame: “Siamo di fronte all’aggiustamento finale di un bilancio gestito con grande oculatezza, perché la Regione non arretrasse, pur dovendo contribuire al risanamento dei conti dello Stato. L’abbiamo fatto senza arretrare di una virgola rispetto alla qualità dell’intervento pubblico”. Sulle questioni “che emergono più delle altre: riguardo al contratto-ponte per il Tpl, si tratta di un tentativo di non buttare via due anni in attesa che la Corte di giustizia europea si pronunci, non sulla qualità del bando, ma sulla capacità soggettiva di un concorrente di partecipare alla gara”. Quanto alla sanità regionale, “non si può dimenticare che il nostro sistema è da alcuni anni il primo in Italia per i livelli essenziali di assistenza e il primo come benchmark per gli esiti di salute”. Il problema del payback: “Dal 2013 non lo abbiamo avuto completo, dal 2016 dobbiamo averlo per intero. Se non rimaniamo scoperti è grazie alla solidità del bilancio della nostra sanità”.

Secondo Andrea Quartini (Movimento 5 stelle), siamo di fronte “a qualcosa di già visto e rivisto, legato alla necessità di prevenire il rischio di un piano di rientro”. Anche, “di prevenire il rischio di commissariamento, che non farebbe piacere neppure alle opposizioni: sarebbe un grosso guaio che ricadrebbe sulla salute dei cittadini”. C’è una “grande inconsistenza della capacità di chi governa di regolare il problema del payback con Big Pharma”, per il quale il governo nazionale “precarizza le Regioni” e che si manifesta come “una responsabilità autentica della politica”. Riguardo alle politiche sociali e abitative, “sono nel dimenticatoio di questa maggioranza – aggiunge Quartini –. Le politiche sulle abitazioni sono assolutamente non strategiche: 25mila famiglie avrebbero i requisiti per avere la casa popolare. Delle famiglie che chiedono case popolari, il 97 per cento si sente rispondere no da questa Regione”.

Per Giacomo Giannarelli (Movimento 5 stelle), “chiunque si troverà a governare questa Regione avrà grandi difficoltà a chiudere i bilanci, con i pesanti tagli che sistematicamente, negli ultimi vent’anni, governi di centrodestra e centrosinistra hanno operato sulle Regioni. Le grandi aziende farmaceutiche devono ancora allo Stato somme impressionanti, per quasi un miliardo di euro: mi sono chiesto se abbiano finanziato negli ultimi anni i partiti politici e la risposta è sì”. Sul trasporto pubblico locale, “la seconda voce di spesa del bilancio regionale”, Giannarelli osserva che “solo dal prossimo anno inizieremo il monitoraggio dei gestori e parleremo di un piano economico-finanziario che ad oggi non c’è”. Il contratto-ponte “segnerà due anni di periodo transitorio fatti di grandissima incertezza. Bisogna governare il rischio collegato alla possibilità che la sentenza sulla gara non arrivi nei tempi previsti”.

Bugliani (PD) sul bilancio di previsione

Sono 12 milioni di euro quelli destinati a Livorno e ai comuni limitrofi, colpiti dagli eventi alluvionali dello scorso mese di settembre, nella terza variazione al bilancio di previsione 2017-2019 che ha avuto via libera dal Consiglio regionale di oggi; a questi si aggiungono 2,7milioni per interventi di microcredito alle aziende agricole e della pesca delle province di Livorno e Pisa, sempre danneggiate dall’alluvione. Tra le altre voci rilevanti, c’è 1 milione di euro per l’integrazione del fondo destinato alle unioni dei comuni Montani. “Con quelli contenuti nella variazione licenziata, passano da 20 a 32 complessivi i milioni di euro destinati a Livorno e a tutti quei comuni che hanno subito le disastrose conseguenze dell’alluvione di settembre: un dato molto importante che testimonia una doverosa e mai venuta meno attenzione da parte della Regione Toscana alle esigenze dei cittadini. – ha illustrato Giacomo Bugliani, presidente commissione Affari istituzionali - Esprimo soddisfazione anche per l’integrazione di 1 milione di euro del fondo destinato alle unioni dei Comuni montani. Sessanta milioni invece vanno a costituire un fondo di riserva per le spese sanitarie, aumentando le risorse nel bilancio 2017 che poi verranno ‘restituite’ nel 2018 in attesa della contrattazione in corso tra Stato e Aziende farmaceutiche, mediata da Aifa (Agenzia italiana del farmaco)”.

Governo del territorio, parola a Baccelli e Meucci (PD)

“È il momento di dare sostanza ai principi contenuti negli strumenti normativi in materia di governo del territorio. Proseguire quindi sulla strada intrapresa, in cui come Toscana ci poniamo all’avanguardia a livello nazionale, ma soprattutto fornire concretezza ai contenuti chiave dei provvedimenti, dal contenimento del consumo di suolo al recupero delle aree degradate, senza dimenticare l’importanza della semplificazione della pianificazione sovra comunale, di cui dobbiamo rendere sempre di più gli amministratori capaci e consapevoli. La Regione è impegnata ora a dare attuazione alle leggi e come IV commissione in Consiglio abbiamo già cominciato un percorso di ascolto di tutte le realtà coinvolte per rendere sempre di più applicabili queste normative importanti. Mai come adesso è il momento di un cambio di passo ”.

Così Stefano Baccelli, presidente commissione Territorio e ambiente in Consiglio regionale, intervenuto oggi al convegno “La nuova stagione del Governo del territorio in Toscana”.

“A due anni dall'entrata in vigore dei due principali strumenti di governo del territorio, la lr 65/2014 e il Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico, è stato importante affrontare in una giornata di confronto l’applicazione delle nuove norme, gli obiettivi raggiunti e quelli che ci poniamo per il futuro. In ambito urbanistico la Toscana è all’avanguardia da tempo e questi strumenti si inseriscono in una tradizione virtuosa che dobbiamo e vogliamo confermare per il futuro. Rigenerazione urbana: questa ritengo sia una delle parole d’ordine su cui procedere, è il punto di equilibrio tra sviluppo e stop al consumo di suolo, ciò che garantisce e coniuga entrambi questi aspetti. Per favorire processi di rigenerazione quindi è necessario mettere in campo forme di incentivi, abbattimento degli oneri, strumenti insomma che incoraggino l’utilizzo di quest’opportunità”.

Così Titta Meucci, consigliera regionale Pd e componente IV commissione, in merito ai temi del governo del territorio discussi oggi nella giornata di studi.

Governo del territorio: varianti, differito al 27 maggio 2018 il termine previsto per legge

Con 21 voti a favore, due contrari e cinque astenuti, il Consiglio regionale approva la proposta di legge, di iniziativa della Giunta, per differire al 27 maggio 2018 il termine di tre anni previsto per legge (65/2014) per l’approvazione delle varianti.

Ha illustrato l’atto l’assessore Vincenzo Ceccarelli che ha spiegato come il differimento sia relativo solo alla variante puntuale adottata al 27 novembre. I Comuni, inoltre, dovranno portare a compimento il procedimento, entro due anni dall’avvio. “La scelta – ha spiegato ancora l’assessore – tiene conto anche dell’ingente impiego di risorse economiche e professionali spese dalle amministrazioni comunali nelle redazione degli atti di governo”.

In sede di dibattito Giacomo Giannarelli (Movimento 5 stelle) e Tommaso Fattori (Sì – Toscana a sinistra) hanno parlato di misure per Comuni che vorrebbero norme meno stringenti. Monica Pecori (Gruppo Misto/Tpt) ha dichiarato voto contrario perché convinta che le regole debbano essere sempre rispettate e quindi favorevole a mantenere il termine originario.

Laterina e Pergine, la fusione

Dal 1° gennaio 2018 l’istituzione del Comune unico di Laterina Pergine Valdarno – per fusione dei comuni di Laterina e di Pergine Valdarno – sarà una realtà. Lo ha deciso il Consiglio regionale della Toscana, approvando a maggioranza (27 voti a favore, 4 astenuti) la relativa proposta di legge, visti i risultati del referendum del 29 e 30 ottobre scorsi. Come ricordato in aula dal presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd): il totale delle risposte affermative – nella consultazione referendaria – è stato di 1678, contro 1445 negative. Nel comune di Laterina i sì sono stati 871 ed i no 657; nel comune di Pergine Valdarno i sì 807 ed i no 788.

In sede di dibattito Gabriele Bianchi (Movimento 5 stelle) ha chiesto il rinvio dell’atto in considerazione di un ricorso al consiglio di stato sull’esito del referendum. “Abbiamo sempre detto sì alle fusioni volute dai cittadini e svolte con un percorso corretto”, ha precisato. D’accordo nel rinviare la proposta anche Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra): “Il caso è controverso. Un gruppo consistente di cittadini, che pare anche in crescita, lamenta una fase partecipativa non rispettosa della legge”.

“Se ci sono dei dubbi, sono dubbi sulla democrazia. Di certo c’è che ci sono state 3123 persone che si sono recate a votare e 1678 hanno detto sì”, ha detto Massimo Baldi (Pd), annunciando una “convinta” espressione favorevole.

Manuel Vescovi e Marco Casucci, entrambi della Lega, hanno dichiarato voto favorevole per la scelta fatta sin dall’inizio, “ascoltare la volontà dei cittadini”. Casucci, che inizialmente aveva chiesto il rinvio, ha però chiesto anche di “rimettere mano alla normativa”. Nel frattempo, ha auspicato “calma e prudenza per non veder scomparire un ente locale per soli 19 voti”, com’è accaduto nel caso di Pergine.

Voto favorevole è stato annunciato da Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt). “La legge deve essere rispettata da tutti. Continuiamo così, fin tanto che non avremo la forza per cambiarla”, ha spiegato.

Il presidente della commissione Affari istituzionali ha dichiarato che un’assemblea legislativa “non deve arrestarsi di fronte ad un’azione giudiziale. A mio avviso, non ci sono contestazioni da muovere”.

Un voto di astensione è stato invece annunciato da Serena Spinelli (Art.1-Mdp) che ha invitato ad una riflessione: “Se non siamo in grado di spiegare come passare da un assetto all’altro, facciamo male il nostro lavoro”, ha spiegato, dicendosi preoccupata della raccolta di circa mille firme contro la fusione, a fronte di poco più di un migliaio di persone che hanno votato per il sì.

“Dobbiamo analizzare i fatti e non i ripensamenti”, ha detto la vicepresidente del Consiglio Lucia De Robertis. “Il percorso è stato svolto correttamente. Non assecondiamo chi sposta la palla perché non accetta il voto delle urne”.

Sulla necessità di avviare una “riflessione profonda sulla normativa” e magari anche sulla possibilità di poter ridiscutere le fusioni già fatte, si è dichiarato convinto anche Stefano Mugnai (Forza Italia). “Le regole del gioco vanno ripensate”, ha detto chiarendo quella che dovrebbe essere la prima condizione: “No alle fusioni se non c’è il voto favorevole di tutte le comunità interessate”.

Nel corso del dibattito è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, che ha ricordato come il confronto sul territorio ci sia stato e il percorso partecipativo sia iniziato con una mozione nel maggio del 2015, cui sono seguite riunioni preparatorie e incontri. “Sono stato a Pergine nel corso del mio tour istituzionale e in quell’occasione era in corso un’assemblea”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - ufficio stampa

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