
Proseguono gli appuntamenti del programma "Viaggio nell'Italia degli anni Cinquanta", la rassegna ideata dal Museo del Tessuto per approfondire alcuni dei temi presenti nella mostra “Tra Arte e Moda. Nostalgia del futuro nei tessuti d’artista del dopoguerra” (visitabile fino al 19 febbraio).
Mercoledì 25 gennaio alle ore 21.00 si parlerà di design ripercorrendo l’opera di Osvaldo Borsani, architetto, designer, progettista, imprenditore e molto altro, fra i protagonisti assoluti del Novecento italiano.
La serata è ad ingresso gratuito ed è accreditata dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Prato.
Ripercorreranno la figura di Borsani Tommaso Fantoni Borsani – architetto milanese che dopo un’esperienza estera decennale nello studio di Norman Foster fonda Tomoarchitects nel 2011 – e l’arch. Maurizio Romano’ – dal 1992 responsabile dell'archivio Osvaldo Borsani di Varedo – che presenteranno alcuni dei suoi progetti più significativi, le linee della filosofia progettuale di Osvaldo Borsani e le conseguenti scelte in campo imprenditoriale.
Verranno quindi esaminati alcuni esempi di collaborazione tra l'architetto ed importanti aziende produttrici di tessuti oltre a progetti di elementi decorativi, realizzati sotto la direzione artistica di Borsani.
Osvaldo Borsani si considerava in primo luogo un progettista quale che fosse la scala del suo intervento: un edificio, un prodotto industriale, la progettazione integrata di un ambiente, un complemento d’arredo.
Quando nell’immediato dopoguerra una committenza d’alto livello affida a Borsani la responsabilità degli interni di prestigiose dimore, Borsani intuisce che, accanto alla progettazione integrata degli ambienti con tutti gli arredi occorre proporre, quasi fosse una sorta di valore aggiunto, l’intervento di artisti e decoratori che collaborano con l’architetto.
La collaborazione con gli artisti rappresenterà nei decenni successivi una costante nella poetica progettuale di Osvaldo Borsani. Saranno Roberto Crippa, Arnaldo e Giò Pomodoro, Aligi Sassu, Agenore Fabbri, Fausto Melotti, Andrea Cascella e Lucio Fontana gli artisti chiamati a collaborare con l’architetto in occasione di numerosi progetti integrati.
Particolarmente significativo e intenso il sodalizio con Lucio Fontana che, soprattutto durante gli anni cinquanta progetta elementi scultorei retroilluminati per soffitti, realizza ceramiche, fregi in bronzo, legno e stucco dorato, interviene sui piani in vetro di tavoli con decori che riprendono i dettami dello spazialismo.
All’inizio degli anni cinquanta, con le mutate esigenze del mercato e la conseguente necessità di ripensare l’assetto produttivo, distributivo e d’immagine aziendale trasformando una realtà eminentemente artigiana in una moderna industria, Osvaldo Borsani, assieme al fratello Fulgenzio, crea Tecno: la sintesi perfetta tra l’esperienza artigianale dell’atelier e la sua declinazione su una scala più grande, che si concede nuovi orizzonti di mercato e maggiore capacità di innovazione progettuale.
Senza rinunciare alla straordinaria eredità della sapienza artigiana nel trattamento dei materiali, nella cura del dettaglio, nell’interpretazione della forma, i progetti nati sotto il segno Tecno, la poltrona P40 – di cui il Museo espone attualmente due bozzetti di Lucio Fontana per pattern tessile – il divano D70, il sistema Graphis costituiranno, grazie ad un linguaggio innovatore e particolarmente attento alla produzione di serie su grandi numeri, veri e propri riferimenti per la storia del design italiano presenti nelle collezioni museali di tutto il mondo.
La serata si concluderà con una presentazione dell'Archivio Osvaldo Borsani precisandone l'organizzazione, la consistenza e le finalità culturali.
curriculum architetto Tommaso Fantoni Borsani
Tommaso Fantoni Borsani architetto e designer laureato al Politecnico di Milano nel 2000, dopo esperienze Erasmus alla Etsab di Barcellona e alla Politecnique Superieure di Paris la Seine, svolge un tirocinio di oltre dieci anni nello studio di Norman Foster a Londra e New York dove, fra gli altri, si occupa di progetti come la nuova sede del comune di Londra GLA a Tower Bridge, di edifici residenziali a Sankt Moritz Svizzera, del progetto di Torre 2 a Ground Zero a New York, della Sperone Westwater Gallery a Bowery, New York e della residenza privata di Norman Foster a New York.
Nel 2011 torna a Milano e fonda TOMOarchitects, atelier di architettura e design connotato da grande attenzione specifica al cliente e al progetto e di forte attenzione alla sostenibilità.
Realizza nel 2012 la nuova Fondazione Arnaldo Pomodoro, partecipa a vari concorsi internazionali oltre a completare varie realizzazioni di interni e di prodotti presentati al salone del mobile di Milano.
curriculum architetto Maurizio Romano':
Maurizio Romano' nato a Lecco nel 1956. Dopo la laurea in architettura con indirizzo storico conseguita a Milano nel 1982, affianca l'attività di insegnamento a collaborazioni e pubblicazioni sulle riviste di settore Ottagono, Linea Grafica, Area e le case editrici Elemond, Allemandi e Skira. Dal 1992 è responsabile dell'archivio Osvaldo Borsani che ha sede a Varedo. Si occupa inoltre di gestione e catalogazione di archivi e Biblioteche private.
Fonte: Museo del Tessuto
<< Indietro