Fondo di garanzia anche per i giovani professionisti non iscritti ad ordini. Passa una mozione in Regione

foto d'archivio

Il Consiglio toscano impegna la Giunta “a promuovere entro il mese di gennaio 2014 un tavolo tecnico con l’assessore e le commissioni regionali competenti per verificare ed approfondire i risultati dell’applicazione della legge, eventuali sue criticità ed aggiornamenti correttivi”. Così afferma la mozione sull’effettivo utilizzo del Fondo giovani professionisti, ex legge regionale 73/2008, da parte di quei professionisti non iscritti a collegi od ordini professionali.

La mozione, che reca le firme di Monica Sgherri e Paolo Marini del gruppo Fds-Verdi, Marco Ruggeri del Pd, Marta Gazzarri dell’Idv e Mauro Romanelli del Gruppo misto, chiede dunque il coinvolgimento delle commissioni Sviluppo economico ed Emergenza occupazionale del Consiglio ed impegna la Giunta anche “a modificare quanto prima il regolamento in questione, eliminando per i professionisti non iscritti a collegi od ordini professionali l’obbligo di iscrizione ad associazioni o fondazioni come condizione necessaria per accedere al Fondo di garanzia”.

La mozione chiede infine alla Giunta toscana “le garanzie istituite dal Fondo sulla base dei progetti presentati dai candidati, secondo le finalità e le condizioni contenute nella legge regionale 73/2008”. 

LA NOTA DI MONICA SGHERRI

Si superino tutti gli impedimenti e le restrizioni che hanno in buona parte impedito l’effettivo utilizzo del fondo per i giovani professionisti (anche non iscritti a ordini o collegi professionali), con l’obbiettivo della diffusione di nuovi lavori di alta qualità. Questa la finalità della mozione approvata ieri dall’aula e di cui sono prima firmataria, approvazione che quindi mi trova particolarmente soddisfatta. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale. Il fondo – spiega Sgherri –  è stato istituito da una legge regionale del 2008, che ha avuto il merito di riconoscere e legittimare le professioni intellettuali nella nostra regione, indipendentemente dal fatto che fossero o meno riconducibili a ordini professionali.

Si trattava di una legge molto innovativa che prevedeva appunto un sostegno per l’accesso al credito. Tuttavia, nel regolamento attuativo si era limitato l’accesso dei non ordinisti, richiedendo che essi fossero iscritti a fondazioni o associazioni professionali.

Il risultato è stato che oltre il 90% delle garanzie erogate dal fondo è andato a professionisti iscritti agli ordini.

Abbiamo chiesto alla Giunta di rivedere il regolamento, proprio per favorire concretamente l’attivazione e l’efficacia del fondo a sostegno anche dei soggetti più “deboli” del comparto, cioè non iscritti a ordini, collegi ecc. La mozione va proprio – prosegue Sgherri – in questa direzione e propone alla Giunta un percorso molto concreto: la creazione di un tavolo tecnico Giunta – Consiglio per modificare il regolamento e per avviare un’analisi completa del fenomeno dei nuovi lavori autonomi di alto valore creativo e intellettuale, che si sta sviluppando anche nella nostra regione e che può costituire una risorsa preziosa per tutto il sistema economico toscano.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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