
Bella e funzionale, amata dai bibliofili del Chianti e Toscana e dagli esperti di architettura e design di tutta Italia. Celebrata come esempio di struttura architettonica contemporanea legata al territorio e all’utilizzo di materiali tradizionali, tra cui il cotto e il travertino, la biblioteca comunale “Carlo e Massimo Baldini” di Greve in Chianti è oggi uno spazio vivo, un monumento che parla secondo la visione poetica con la quale è stata progettata. Un luogo dove non limitarsi ad alimentare la propria passione per la lettura e la consultazione di documenti multimediali, ma incontrarsi, socializzare, produrre occasioni di confronto e stimolare interessi culturali ad ogni età, accendersi di notte come una lanterna.
Quella che è stata definita la più bella tra le piccole biblioteche della Toscana ha ripercorso ieri mattina, sabato 26 novembre, la sua storia insieme ai progettisti e ai fondatori della struttura finanziata dal Comune e dalla Regione Toscana per un importo complessivo pari a un milione di euro circa.
L’architetto Cristiano Cosi, l’ex sindaco Marco Hagge, il sindaco Paolo Sottani e l’assessore alla Cultura Lorenzo Lotti hanno incontrato il pubblico nell’ampia sala lettura al primo piano per descrivere il completamento dei lavori e sancire un percorso che si è concluso nei giorni scorsi con l’installazione dell’ascensore all’interno della biblioteca.
Per il sindaco Sottani “con l’installazione dell’ascensore si porta a termine l’ultimo tassello dei lavori pubblici previsti per questa importante realizzazione, un percorso lungo e complesso che si conclude nella sua interezza grazie all’impegno e alla volontà di un lavoro collettivo”.
“E’ un luogo che fa vincere la cultura – aggiunge l’ex primo cittadino Marco Hagge – in questo spazio si respira profumo di conoscenza, quella vera, stampata nelle migliaia di volumi che costituiscono il ricco patrimonio di una struttura elegante e funzionale allo stesso tempo”. Il nome e l’immagine della biblioteca di Greve hanno fatto il giro della penisola varcando anche i confini nazionali. L’architetto Cosi rileva che lo stile architettonico con la facciata in cotto caratterizzata dai richiami antichi rivisitati ha trovato spazio in alcune delle maggiori testate nazionali di settore come Domus.
Fonte: Ufficio stampa associato del Chianti fiorentino
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