
Ad oggi nonostante le ripetute richieste nessuna informativa è giunta ai Sindacati
Nella Regione Toscana c'è una carenza di circa 1.700 Infermieri, da qui la stima della carenza di Infermieri per l'Azienda USL Toscana Centro si aggira sulle 500 unità circa, numero che soddisfa la richiesta assistenziale per garantire i livelli minimi assistenziali e niente più.
Fin dal primo tavolo di contrattazione tra la Delegazione trattante Aziendale e di parte Sindacale come Nursind abbiamo richiesto il progetto per la garanzia degli standard assistenziali ed il modello assistenziale che l'Azienda avrebbe voluto adottare. Ad oggi non siamo stati messi al corrente del modello assistenziale che ha in progetto e veniamo a conoscenza tramite i media della riorganizzazione dei presidi del nostro territorio (ex Azienda USL 11) senza tale requisito e soprattutto senza quantificare l'assunzione di Infermieri, fulcro dell'assistenza al paziente e da ormai troppo tempo sovraccaricati di lavoro.
L'entrata in vigore della Legge 161 dell'Ottobre 2014 che definisce i turni e le ore di riposo che devono intercorrere tra un turno lavorativo e l'altro ha quasi mandato al collasso il sistema, tant'è che per la sostituzione delle malattie l'Azienda è stata costretta ad istituire i turni di Pronta Disponibilità per le sostituzioni delle malattie improvvise durante la notte ed i giorni festivi (momenti nei quali gli standard assistenziali sono ridotti al minimo) per i reparti di degenza. Tale sistema di richiamata in servizio non è contemplato nel CCNL, poiché è previsto solo per alcuni servizi ma non per le degenze ordinarie. Detto ciò tengo a sottolineare che dallo scorso mese di Settembre Nursind ha con decisione richiesto di abolire il piano per le Pronte Disponibilità prevedendo un piano assunzione che colmi il deficit del personale infermieristico e non soltanto che stabilizzi i precari.
L'Azienda afferma che nella ex Casa Circondariale di Empoli sorgerà una REMS, l'Ospedale Santa Verdiana che avrà 30 posti letto per cure intermedie, Hospice e disturbi alimentari, l'incremento dell'attività al CESAT e posti letto per i lungodegenti a San Miniato. Tutto ciò messo a caratteri cubitali sotto gli occhi dei cittadini ma omettendo la cosa fondamentale, ovvero chi si prenderà cura di queste persone e cioè gli Infermieri che legalmente ed eticamente sono le figure responsabili dell'Assistenza al paziente.
Ad oggi nonostante le ripetute richieste nessuna informativa è giunta ai Sindacati per ciò che riguarda i piani di riorganizzazione aziendale ed i livelli di assistenza che si intende adottare. Da mesi stiamo richiedendo i piani aziendali ed occupazionali senza avere risposta. Per quanto riguarda la REMS abbiamo più volte richiesto un confronto, vista l'importanza dell'argomento dopo i fatti occorsi nella sede di Volterra, confronto che puntualmente è stato rimandato, salvo poi apprendere notizie a riguardo dai media.
Non leggiamo nessun progetto vero legato all'assistenza domiciliare come ad esempio l'Infermiere di famiglia, mentre si erogano 9 milioni di soldi pubblici a livello regionale per l'assistenza domiciliare a soggetti privati.
A partire dal prossimo incontro con l'Azienda che si terrà il 25 c.m. chiederemo risposte concrete sul piano occupazionale, la riorganizzazione aziendale ed i livelli assistenziali.
In mancanza di risposte concrete ci vedremo costretti ad intraprendere iniziative a difesa dei cittadini e della Professione Infermieristica.
Fonte: Gianni Piccini Segretario territoriale Nursind Empolese Valdelsa
<< Indietro