'E ora non mi rinchiudere', in tanti recepiscono l'appello per i disabili

Mattinata piena al Convegno per la presentazione del “Manifesto per la vita libera delle persone con disturbi mentali e disabilità intellettiva, contro il rischio di una nuova istituzionalizzazione” nella sala convegni dell’ASEV a Empoli. Piena di persone e di contenuti.

Dopo la lettura densa di pathos del Manifesto da parte di Firenza Guidi, regista scrittrice e autore di performance, e gli interventi di Don Andrea Cristiani, consultore del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, della psichiatra dr.ssa Giovanna del Giudice, Presidente della Conferenza permanente per la salute mentale nel mondo F. Basaglia, e di Massimo Toschi, consigliere per la disabilità della presidenza della Regione Toscana, che ha portato al Convegno una lettera di apprezzamento del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, si è tenuta una tavola rotonda coordinata da Donata Vivanti, presidente della F.I. S.H. Toscana, con gli interventi di Adriano Amadei, segretario generale di Cittadinanzattiva Toscana, dr.ssa Daniela Bolelli, della Società italiana psicoterapia psicoanalitica e Adriano Turi, responsabile coordinamento H CGIL Toscana.

Tutti interventi di alto livello istituzionale e scientifico che, oltre ad aver sostenuto il Manifesto, hanno espresso la loro contrarietà ad interventi che possano prefigurare una nuova istituzionalizzazione delle persone con disabilità mentale e hanno auspicato che gli Enti Locali e la Società della salute sottopongano ad una revisione critica e a un dibattito più ampio il progetto per il Centro polivalente da 70 posti di cui è stata proposta la realizzazione a Empoli. Progetto di cui sono stati evidenziati gli aspetti critici rispetto all’obiettivo primario di garantire alle persone il diritto ad una vita indipendente, e quindi la necessità valutare con attenzione la possibilità alternativa di destinare le risorse disponibili a interventi più mirati ad assicurare alle persone il diritto a vivere pienamente integrati nella comunità e a sviluppare le proprie potenzialità, anche con inserimenti lavorativi.

Dopo vari interventi, tra i quali quelli di Gemma Del Carlo, presidente FASM Lucca, di Enrico Sostegni, consigliere regionale, dell’on. Filippo Fossati, deputato, di Varis Rossi, sindaco di Empoli negli anni ‘80/’90 e poi consigliere regionale, che ha sottolineato con calore la necessità che sia la città intera, nella sua strategia generale, ad adeguare strutture e funzioni alla garanzia dei diritti delle persone disabili, e di Marino Lupi, che, come genitore e tutore, ha rivendicato, a nome del figlio venticinquenne, il diritto a decidere il dove e il come vivere, ha concluso i lavori Stefano Cecconi, responsabile nazionale politiche della salute della CGIL, richiamando anche la lettera del Presidente Rossi, che evidenzia “la necessità di riprendere la discussione, con il coinvolgimento di cittadini, associazioni, operatori amministratori e politici” sugli obiettivi da realizzare con le risorse disponibili, considerando come sia necessaria di una pluralità di strumenti per dare risposte efficaci di diritti delle persone disabili.

Erano presenti al Convegno, tra le numerose personalità, anche Brenda Barnini, sindaco di Empoli, Nedo Mennuti, direttore, e Rossella Boldrini, responsabile dei servizi sociali della Società della salute.

Il Comitato auspica che l’appello emerso dal Convegno, in coerenza con il messaggio del Presidente della regione Enrico Rossi, per una ridiscussione più ampia e realmente partecipata del progetto approvato dal Comune di Empoli, venga accolto dagli Amministratori di una zona, come quella dell’EmpoleseValdelsa, con una tradizione importante sui servizi alle persone con disabilità mentale, alle quali deve essere assicurata una sempre maggiore possibilità di vita piena e, per quanto possibile indipendente, evitando il rischio di una nuova istituzionalizzazione.

Fonte: Comitato 'E ora non mi rinchiudere'

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