Sabato 19 dicembre, all’insegna dell’allegria e della buona musica, come sempre del resto, sul palco dell’ Alchemist pub di Empoli i So ’60 hanno fatto centro regalando al loro pubblico un sound retrò travolgente e allegro.
Sei fenomenali musicisti hanno animato la serata facendo muovere tutti i presenti con un repertorio ricercato e abbigliamento rigorosamente in tema con la serata. Come si evince chiaramente dal nome, infatti, il gruppo tributa i più grandi artisti, italiani e non, dei gloriosi anni sessanta.
Dal 2010 i So ’60 hanno collezionato più di una cinquantina di Live scaldando il pubblico con hit intramontabili caratterizzate da sound coinvolgenti e apprezzati da tutti, anche dai più giovani. In scaletta infatti, conosciutissimi brani nostrani come quelli di Caterina Caselli, Patty Pravo, Morandi, Equipe 84, Ranieri, Battisti e molti molti altri ancora. Ma anche un vasto repertorio internazionale che comprende canzoni come These boots are made for walking di Nancy Sinatra, Son of a preacher man o la ritmatissima Up Around the Bend dei Creedence Clearwater Revival, a garanzia di un’atmosfera danzereccia e scatenata.
Non sono mancati poi grandi successi dal carattere più soave come ad esempio la famosissima While My Guitar Gently Weeps dei Beatles. Insomma, una lunghissima selezione di pezzi classici, ma mai scontati, eseguiti con una portentosa energia che lascia il segno e che spinge il pubblico a muoversi, cantare e, soprattutto, ballare.
Un sabato movimentato, dunque, in cui i So ‘60 si sono proprio dati da fare. Merito anche della giovanissima e talentuosa cantante, Giuditta Manetti che ha sostituito Selina Nardi da circa un anno.
La ragazza ha una voce esplosiva che migliora d’esibizione in esibizione e, bisogna riconoscerle, inoltre, una disinvoltura sul palco che niente ha da invidiare a colleghe di maggior esperienza. Con spigliatezza e naturalezza, la giovane ha cantato successi non certo adatti a tutti i timbri vocali, come gli indimenticabili brani portati al successo dalla grande Mina. Insomma, un’ interprete grintosa e di spessore che ha regalato una ventata di freschezza al pubblico e al gruppo stesso.
Ha di recente arricchito la formazione originale anche Alessio Saccoccio (chitarra acustica), alla sua prima uscita con il gruppo, che ha preso il posto prima ricoperto da Antonio Sciarrillo. Per finire non dimentichiamoci dei veterani: Simone Gasparri (batteria), Michele Sperduto (tastiere), Luca Sollazzi (chitarra elettrica e voce) e Elia Billero (basso).
Per uno che arriva un altro se ne va. E così sembra invece che questa sia stata l’ultima data per il tastierista, anche se spero vivamente che ci ripensi. Ma, come dice lui stesso: << …Infondo i grandi progetti resistono anche alle persone.>> E, anche se questo in molti casi è vero, io, personalmente, spero che più che di un addio, si stia parlando solo di un arrivederci.
Intervista a Giuditta Manetti
D: Giuditta, quando e come sei entrata a far parte della So ’60 Band?
R: Sono entrata nel gruppo poco più di un anno fa. Mi ha chiamata Simone (il batterista), che conosco da anni, perché mi aveva sentita cantare tante volte con l'altro mio gruppo, Gli Altri. Con loro mi trovo davvero molto bene, a mio agio. Mi piace molto la musica che facciamo. A dire il vero adoro tutte le sfaccettature degli anni sessanta.
D: Quale dei pezzi in scaletta senti più nelle tue corde?
R: Le canzoni che preferisco cantare sono Personalità e Dream a Little dream of me, ma mi diverto tantissimo anche e soprattutto quando suoniamo i twist .
D: Quale è stato il tuo percorso artistico?
R: In realtà io nasco come batterista. Ho studiato quasi dieci anni; poi quattro anni fa ho deciso di iniziare a prendere anche lezioni di canto. Lo desideravo da sempre. E alla fine, proprio il canto, ha avuto il sopravvento.
D: Chi è l'artista a cui ti senti più vicina musicalmente?
R: Per quanto riguarda gli artisti difficile a dirsi... Fin da piccola sono cresciuta a pane e De André, Battisti, Guccini, Battiato... In casa si ascoltava soprattutto questo. Poi quando ho iniziato a studiare batteria mi sono avvicinata al rock, quindi ai Queen, poi ai Beatles, i Led Zeppelin... Tutta gente sconosciuta insomma …
D: Progetti per il futuro?
R: Progetti per il futuro… Finire l'università, tanto per cominciare. L'idea è diventare ingegnere edile. E poi portare avanti la musica perché è la cosa che più mi fa stare bene.
E' tutto. Ma nell’attesa dei prossimi Live, per rimanere aggiornati sulle prossime date del gruppo, collegatevi alla pagina facebook SO ’60 BAND.
Giusi Alessandra Vaccaro