
"Ci aspettavamo provvedimenti, istituzionali, di livello nazionale e locale, ma Casa Pound è ancora libera di volantinare per le strade". Le reazioni politiche
''Dopo la strage del 13 dicembre 2011 ci aspettavamo provvedimenti, istituzionali, di livello nazionale e locale contro il razzismo che però non sono mai arrivati. E Casa Pound è ancora libera di volantinare per le strade senza che nessuno faccia nulla''. Lo ha detto il portavoce dei senegalesi fiorentini, Pape Diaw, stamani alla commemorazione, promossa dalla comunità, di Modou Samb e Diop Mor, i due senegalesi uccisi due anni fa dall'estremista di destra Gianluca Casseri, simpatizzante di CasaPound.
Sul luogo dell'assassinio, avvenuto in piazza Dalmazia dove una targa ricorda le vittime, sono stati deposti una corona e numerosi mazzi di fiori dalle decine di persone che sono venute per ricordare i due senegalesi uccisi e i loro tre connazionali feriti da Casseri, Mbengue Cheikh, Sougou Mor e Moustapha Dieng, quest'ultimo rimasto paralizzato e che vive in un centro per disabili.
''Quasi nessuno va a trovarlo, questa strage sta per essere dimenticata - ha detto ancora Diaw - perchè ciò non avvenga serve un impegno quotidiano, non basta venire qui una volta l'anno a fare passerella il giorno dell'anniversario''. Il riferimento polemico, ha poi spiegato il portavoce della comunità senegalese, è per i rappresentanti del Consiglio comunale, che in mattinata hanno organizzato una autonoma iniziativa per ricordare le vittime di Casseri.
In piazza Dalmazia, nel corso della mattinata, si è svolto anche un presidio dell'Anpi e della Cgil al quale ha preso parte il segretario della Camera del lavoro Mauro Fuso.
Era presente il presidente Giani e anche il presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi e i consiglieri Tea Albini (Pd), Susanna Agostini (Pd), Cecilia Pezza (Pd), Valdo Spini, Eros Cruccolini (Sinistra per Firenze), Mario Tenerani (Forza Italia), Bianca Maria Giocoli (Noi con Matteo Renzi), Andrea Vannucci (Pd), Leonardo Bieber(Pd), l’onorevole Riccardo Nencini che insieme a tanti cittadini presenti, si sono raccolti in un minuto di silenzio in memoria delle vittime.
GIANI: "NO A RAZZISMO E VIOLENZA"
“Firenze, città solidale, di accoglienza e di pace respinge con forza il razzismo e la violenza”. Con queste parole il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani ha aperto la cerimonia.
“Firenze – ha detto Giani- ricorderà ogni anno questo momento pensando ogni volta a questi due ragazzi vittime della follia razzista, una follia e una degenerazione che la nostra città, operatrice di pace, respingerà sempre con forza. Erano due giovani, come tanti, in cerca di speranza e di lavoro. E una mano armata d’odio e violenza, ha spezzato per sempre tutti i loro sogni. Sono stati uccisi al mercato, simbolo di scambio e in un Quartiere, quello di piazza Dalmazia, che ha rappresentato l ‘incontro fra culture di solidarietà. Da qui più forte arriva anche il nostro grido di dolore, ma anche di forza, di vicinanza e fratellanza”.
L'AMBASCIATRICE DEL SENEGAL SEYNABOU BADIANE: "LA LOTTA AL RAZZISMO AL STIAMO FACENDO INSIEME ALAL COMUNITA' ITALIANA"
La lotta al razzismo "la stiamo facendo insieme alla comunità italiana, alle istituzioni italiane non da soli: per questo ringraziamo l'Italia, che è un paese di accoglienza in cui ci sono tanti senegalesi". Lo ha detto oggi a Firenze l'ambasciatrice del Senegal Seynabou Badiane, parlando con i cronisti prima di prendere parte ad un convegno, organizzato nella sede della Regione Toscana, per ricordare Samb Modou e Diop Mor, i due senegalesi uccisi il 13 dicembre di due anni fa nel capoluogo toscano dal killer razzista, vicino a Casa Pound Gianluca Casseri. Nel blitz omicida di Casseri restarono feriti anche altri tre senegalesi, Mbengue Cheikh, Sougou Mor e Moustapha Dieng, quest'ultimo rimasto paralizzato e costretto a vivere in un centro per disabili. "Oggi siamo qui per ricordare quello che è successo due anni fa - ha aggiunto l'ambasciatrice - un gesto isolato, fatto da una persona mossa da sentimenti razzisti. Sentimenti che tutti che abbiamo il dovere di combattere ad ogni costo".
GIANASSI: "VOGLIAMO UNA CITTA' SEMPRE PIU' UNITA, SOLIDALE E FORTE"
Anche il presidente Federico Gianassi ha sottolineato “la ferita al Quartiere, al mercato- ha detto Gianassi - luogo simbolo. Bisogna contrastare sempre la degenerazione razzista, anche se la sfida è complicata. Ma l’obiettivo fermo è quello di costruire una città sempre più unita, solidale e forte. Di fronte alla crisi che incombe non si può rispondere con la violenza, ma è necessaria una forza morale. Dobbiamo ricordare e reagire – ha aggiunto Gianassi- , unirci per costruire una società sempre più forte e più bella.
SCOLA, DI PUCCIO, PERUGINI: "SIAMO VICINI AI FRATELLI SENEGALESI"
VIVERE""La tragedia dei senegalesi uccisi a Firenze è una memoria viva contro radici velenose di paura" Samb e Diop "sono per noi una memoria viva e un motivo di unità nella nostra comunità civica". Piero Giunti, Presidente del Consiglio provinciale di Firenze, ricorda la tragedia avvenuta due anni fa a Firenze, in piazza Dalmazia, "come qualcosa di germinato sulla radice velenosa della chiusura, di una cultura malata che ha canali da purificare con l'unica proposta possibile: la coesistenza, una gestione intelligente e umana dell'immigrazione, un impegno a tutti i livelli contro i conflitti e le povertà che sono all'origine di disperazione e della legitttima ricerca di un futuro migliore con gli altri". In particolare "bisogna rigettare l'espressione 'clandestino', perché rende anonimo chi ha una nome, un cognome, una storia, una speranza di vita. L'uso di un linguaggio violento alimenta il razzismo e crea ostilità: due morti e tre feriti ci dicono a cosa ci porta tutto questo".
I Comunisti Italiani esprimono vicinanza e solidarietà alla comunità Senegalese nel triste anniversario dell'assassinio di Mor Diop e di Samb Moudou.
Assassinio di stampo razzista, xenofobo e fascista, avvenuto due anni orsono nella nostra città, e si impegnano a vigilare e a combattere tali gesti infami unitamente a tutte le forze progressiste, democratiche e antifasciste di Firenze.
FERRERO (PRC): "MORTI PER UN CLIMA DI XENOFOBIA DIFFUSA"
I due senegalesi uccisi due anni fa a Firenze da un estremista di destra ''non sono morti per la follia di un singolo ma per un clima di xenofobia diffusa, alimentata da forze politiche e da leggi di impianto schiavistico e razzista come la Bossi-Fini. Il solo modo per ricordare degnamente le vittime è quello di abrogare tali leggi e contribuire alla ricostruzione di un tessuto sociale includente''. Lo afferma in una nota il segretario del Prc Paolo Ferrero, ricordando Modou Samb e Mor Diop, i due senegalesi uccisi il 13 dicembre 2011 a Firenze da Gianluca Casseri che ferì anche altri tre immigrati dal Senegal e poi si suicidò.
''Si sta ricostruendo un fronte antirazzista ampio e capace di avanzare proposte radicali di cambiamento. Rifondazione comunista ne è parte integrante'', conclude il leader di Rifondazione comunista, partito che ''si unisce oggi alle cerimonie di commemorazione'' delle due vittime.
- La commemorazione a piazza Dalmazia a Firenze nel 2013
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa
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