
Otto settimane di tirocinio teorico-pratico, in cui vedranno fare e si misureranno essi stessi, nel trattamento di emergenze mediche e chirurgiche di vario tipo, per apprendere le competenze sanitarie basilari, teoriche e pratiche, da applicare in caso di necessità sia in eventuali contesti bellici sia in casi di soccorso civile in situazioni straordinarie, specie sulle navi, dove possono verificarsi gli scenari più vari, il tutto aggravato dal fatto di essere in mare. E’ questo il fulcro della convenzione stipulata fra l’Aoup e la Marina militare italiana, che invierà i propri ufficiali medici in ospedale a Cisanello, in particolare al Dea-Dipartimento di emergenza-accettazione.
A suggellare questo accordo sono intervenuti l’ammiraglio Enrico Mascia, capo del corpo sanitario e ispettore di sanità della Marina militare, l’ammiraglio Maurizio Ertreo, comandante dell’Accademia navale di Livorno, il comandante Paolo Delato, capo ufficio formazione sanitaria del Comando scuole, provider Ecm della Marina militare ed altri ufficiali.
La firma della convenzione è stata preceduta da una presentazione dell’ospedale e delle sue attività, con il direttore generale Carlo Rinaldo Tomassini, il direttore amministrativo Carlo Milli, il direttore dell’Unità operativa di Politiche e gestione delle risorse umane, Grazia Valori e Marzia Raffaelli, responsabile della Formazione.
Con loro il direttore del Dea-Dipartimento di emergenza-accettazione Eugenio Orsitto, dell’Unità operativa di Medicina d’urgenza e pronto soccorso Massimo Santini e Alessandro Cipriano, dirigente medico nella medesima struttura, ai quali è spettato il compito di illustrare più nel dettaglio il programma formativo al quale saranno sottoposti gli ufficiali medici che andranno poi a operare sulle navi.
L’incontro si è concluso con una visita al Dea, per prendere visione dell’ambiente, delle strutture e delle tecnologie dove gli ufficiali medici andranno a operare, e cioè la Medicina d’urgenza e pronto soccorso, l’Anestesia e rianimazione 6, l’Ortopedia e traumatologia 1 e 2 (pronto soccorso ortopedico), la Chirurgia d’urgenza (ambulatori) e l’Ostetricia e ginecologia 2 (ospedale Santa Chiara).
Tantissime le procedure di emergenza sulle quali gli ufficiali medici – che sono tutti laureati in Medicina e chirurgia con abilitazione all’esercizio della professione - dovranno approfondire le conoscenze teoriche prima di cimentarvisi praticamente, inizialmente su manichini e poi sotto stretto controllo del tutor su pazienti selezionati.
Fra queste l’esecuzione di accessi venosi periferici, emogas analisi arteriosa, incannulazione arteriosa e inserimento di cateteri vescicali e sonde gastriche. Verranno impartite anche conoscenze di base sulla traumatologia ortopedica minore, sulle suture di ferite di vario livello di difficoltà, sui percorsi in pronto soccorso per dolore toracico, colica renale, colica addominale, infezione vie urinarie.
Altro argomento di studio e tirocinio, la lettura di elettrocardiogrammi ed emogasanalisi in emergenza-urgenza, con interpretazione di tracciati e referti di pazienti reali. Gli ufficiali medici entreranno poi nelle sale di radiodiagnostica dove impareranno a conoscere le apparecchiature (ecografi, Tac, risonanze magnetiche) e a leggere i referti (principali quadri radiologici in emergenza-urgenza).
Verranno poi trattati i politraumi e gli arresti cardiaci, i drenaggi e gli ascessi. Si passerà poi alla teoria e tecnica di intubazione, alla gestione delle principali patologie ortopediche, delle ferite chirurgiche e dei principali quadri patologici e fisiologici ostetrico-ginecologici in emergenza-urgenza, compresi i parti.
“Non appena una nave si stacca dalla banchina – ha dichiarato l’ammiraglio Mascia – si configura già di per sé una situazione di emergenza. Ecco perché in mare la figura del medico è fondamentale quanto quella del comandante”.
Fonte: Ufficio Stampa AOUP
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