Parte per l'Australia 'all'avventura' e oggi dirige una farm nel Queensland: la storia di Fabio Nocilla

Fabio Nocilla

'Toscani in Giro' di questa settimana arriva in Australia con la storia di Fabio Nocilla, 29enne empolese, che da qualche anno abita nella grande isola dell'oceano Indiano insieme alla fidanzata, Francesca Tavanti.

Fabio, dopo anni di gavetta, lavora oggi nelle campagne del Queensland ed è manager di una farm.

Nome e Cognome: Fabio Nocilla

Anni: 29

Cresciuto a: Empoli
Studi: Laureato in Economia Aziendale all'Università degli studi di Firenze

Lavoro in Italia: In Italia non aveva un lavoro fisso, ma si barcamenavo tra università e lavoro. Soprattutto ha  lavorato in bar, discoteche, e pub per pagarsi studi e vizi

Prima esperienza all'estero:

La prima esperienza all'estero l'ho avuta attraverso l'università con il programma Erasmus, studiando a Madrid per un semestre e dove poi mi sono fermato altri sei mesi per lavorare in un bar nel centro della capitale.  Esperienza che sono contentissimo di aver intrapreso in quanto mi ha permesso di sviluppare una maggiore indipendenza staccandomi dal mio  un contesto familiare e di amici di una vita e capire come muovermi quando devi affrontare quei problemi che ti trovi davanti in un nuovo paese dove non conosci nessuno e parlano una lingua che non conosci.

Perché hai deciso di andare all'estero? La decisione di partire mi è venuta una volta finita l'università. Non pensavo che si sarebbe poi prolungata così. Volevo solo prendermi un anno per viaggiare dopo gli studi e vedere cosa sarebbe capitato. Non avevo molto che mi trattenesse in Italia dato che non avevo nessun lavoro fisso.

Io e la mia ragazza avevamo le stesse idee e la stessa voglia di viaggiare, e l'idea che fosse l'Australia la nostra meta è stata proprio sua.

Quali sono le principali differenze fra il mondo del lavoro italiano e quello estero? L'Australia è un paese enorme, ed ogni posto ha la sua realtà. Ho conosciuto molti ragazzi della mia età che hanno avuto brutte esperienze, soprattutto nelle grandi città come Sydney o Perth, dove c'è una tendenza generale a sfruttare i vari backpackers (viaggiatori, ndr) cercando di dar loro il meno possibile (che è comunque più della media italiana).

In generale direi che qui c'è un mondo di possibilità. D'altronde l'Australia è l'unico paese che ha meno braccia disponibili rispetto ai posti di lavoro. Gli stipendi sono alti ed anche se il prezzo della vita è sicuramente più elevato, non ci sono comunque paragoni con il nostro paese. Qui è possibile con pochi mesi di lavoro, e rinunciando a qualche vizio, mettersi da parte un bel gruzzolo.

Quello che più mi ha colpito qui, dato che per me, da italiano, era una assoluta novità, è la mancanza totale di stress da lavoro fisso. Mentre a casa abbiamo il terrore di perdere il lavoro, e per questo a volte sopportiamo anche ciò che non saremmo tenuti a sopportare, qui questo manca del tutto, e le persone cambiano costantemente lavoro, senza preoccupazioni, anche in età avanzata.

La vita e il lavoro all'estero sono diversi dall'idea che ti eri fatto prima di partire?

Ora mi trovo nelle campagne del Queensland dove mi sono trovato benissimo. Certo, ho dovuto lavorare duramente in questi ultimi anni, ma questo mi ha portato dalle posizioni più bassa che ricoprivo all'inizio ad essere Manager della Farm dove lavoro. Era lo stesso anche in Italia, anche lì lavoravo duramente, ma sinceramente questo non mi ha mai portato da nessuna parte.

Cosa ti manca dell'Italia?

Quello che più mi manca è sicuramente la famiglia e gli amici di una vita. Inoltre il cibo è un'altra grossa lacuna qui in Australia. Qui devi abbassare abbastanza i tuoi standard culinari.

Torneresti a lavorare in Italia?

L'Italia mi manca da morire ed ho un sacco di voglia di tornarci al più presto. Ma in ferie! Non tornerei mai a lavorare in Italia sinceramente. Se avessi la possibilità di poter mantenere questo stesso stile di vita a casa, non esiterei a tornare. È solo che non è possibile.

Io qui vivo in una bella casa con la mia ragazza, ho un giardino, due cani, due macchine, lavorando solo cinque giorni a settimana, col sabato e domenica liberi. Tornassi a casa probabilmente dovrei tornare a vivere coi miei come facevo prima di partire e lavorare tutta la settimana per non mettermi da parte niente. No, grazie!

Hai qualche aneddoto sulla permanenza all'estero?

Io sono grato all'Australia. È un paese che mi ha dato tanto. Quando sono arrivato non parlavo una parola di Inglese, ma nonostante questo ho trovato lavoro nel giro di una settimana. Ovviamente non era uno dei migliori, facevo il lavapiatti in un ristorante messicano a 16 dollari l'ora, ma ovviamente sei un immigrato in un paese straniero ed all'inizio devi fare la tua parte di gavetta. Ma poi, migliorando la lingua, il ventaglio di possibilità davanti aumentava esponenzialmente.

Credo che per noi italiani che ci spostiamo all'estero la lingua sia l'ostacolo più grande. Un po' perché non viene insegnata sufficientemente a scuola, un po' perché all'estero abbiamo la tendenza a creare delle comunità e  così ci rendiamo più difficile l'impararlo.

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