
E’ aumentato a 18 il numero dei profughi sbarcati a Lampedusa e ospitati nelle strutture ricettive ubicate in pieno centro a Campi Bisenzio e nel corso dell’anno, secondo le stime realizzate e comunicate dalla Prefettura di Firenze, a Campi ne arriveranno altrettanti, raddoppiando il numero complessivo dei profughi ospitati.
Sono questi i dati che l’Assessore Ricci ha esposto rispondendo ad una interrogazione presentata dal capogruppo di Forza Italia Paolo Gandola.
L’operazione di accoglienza umanitaria che si è concretizzata anche a Campi Bisenzio, dichiara Gandola, ha prodotto e produrrà sempre di più disuguaglianze incolmabili che i campigiani, soprattutto quelli che si trovano in una situazione di vero disagio economico e sociale, non sono in grado di poter tollerare.
Ai profughi, giunti clandestinamente sulle coste siciliane e in attesa di verificare se abbiamo o meno diritto all’asilo, lo Stato italiano eroga servizi per una spesa pro-capite giornaliera pari a 32 euro ricomprendenti il pernottamento e i pasti che gli vengono recapitati nella struttura nella quale sono ospitati. Si tratta di una spesa pro-capite mensile pari a 960 euro che se paragonata a quanto erogato dall'INPS per una pensione sociale - che in Italia supera a fatica i 400 euro - è una cifra che grida ingiustizia e vendetta. Inutile nascondersi dietro ad un dito, a questo punto o il Governo fa qualcosa e si adopera con le stesso dispiego di forze e di risorse per gli italiani che si trovano oggi nella soglia di vera povertà, o qui si rischia una guerra fra poveri, fra garantiti e non garantiti. E’ bene che si sappia e che lo si dica a chiare lettere.
Nondimeno, l’Assessore Ricci ha affermato che intende sviluppare, insieme ad alcune associazioni del territorio, percorsi per migliorare la loro accoglienza e la loro permanenza sul nostro territorio. Una politica che merita rispetto, senza dubbio, ma tutto ciò avviene sulle spalle dei cittadini campigiani e davanti agli occhi di tanti che in questi anni sono caduti nella morsa della crisi e che diversamente non hanno alcun beneficio. Anche questa è una politica di sostegno al contrario.
La cosa che più mi stupisce di più, comunque, è la loro provenienza: Senegal e Pakistan, paesi dove, almeno a memoria del sottoscritto, non si vivono condizioni di guerra e, conseguentemente, in modo piuttosto difficile potrebbero essere loro garantito il diritto di asilo. Questo significa che potrebbe sussistere il rischio che questi ragazzi possano divenire dei clandestini a tutti gli effetti dimoranti nel nostro Paese.
Ma dove sono finiti i siriani che scappano dalla guerra di cui tanto ci parlano nei Tg e nei talk show?
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