
In tempi di guerra e di crisi, spesso sono le paure a dominare gli indirizzi dell'opinione pubblica. L'uso spregiudicato della forza, la fine dell'interlocuzione diplomatica in favore di un confronto muscolare fra grandi potenze sembrano costituire le premesse di un'epoca buia per la nostra casa Europa. L'opzione militare per la risoluzione delle controversie internazionali, rifiutata dalla Costituzione repubblicana con l'articolo 11 spesso tradito in questi anni, può essere ribaltata con un'agenda politica che si concentra su pace e disarmo. Una politica internazionale nonviolenta incardinata dall'UE nel contesto euromediterraneo è la chiave di lettura per superare i conflitti. A questo atteggiamento dovrebbe seguire anche una riforma degli strumenti relativi all'organizzazione della difesa.
Attraverso più sentenze della Corte Costituzionale, la legge 230 del 1998 che ha introdotto il diritto all'Obiezione di Coscienza e la legge istitutiva del Servizio Civile Nazionale n. 64 del 2001 in vigore, l'ordinamento dello Stato italiano prevede già due modalità di difesa della Patria, una armata e una non armata, in concorrenza (o concorso) tra loro. In realtà si tratta di una concorrenza sleale vista la quantità enorme e crescente di finanziamenti alla Difesa militare e i tagli continui alla Difesa civile, di questi anni, che hanno escluso dallo svolgimento del Servizio Civile Nazionale molti giovani che avrebbero voluto fare questa esperienza civile e sociale.
Il Circolo Cittadino di Pisa di Sinistra Ecologia e Libertà, per queste ragioni, aderisce alla campagna per la difesa civile non armata e nonviolenta: sosterremo, così come stiamo facendo in molte parti d'Italia e come espresso dai nostri deputati, la proposta di legge presentata da associazioni e reti per l'istituzione di un "Dipartimento di Difesa civile", finanziato con un apposito fondo nazionale.
Fonte: Sinistra Ecologia e Libertà - Circolo Pisa Città
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