
Si è tenuta oggi, lunedì 15 dicembre, all'ospedale 'San Giuseppe' di Empoli l'incontro con la stampa da parte della direzione della Asl 11 e di parte del reparto gastroenterologia. Il direttore generale Monica Piovi ha specificato come l'azienda abbia un parco tecnologico all'avanguardia con le colonne per videoendoscopi e le videocapsule endoscopiche, per avere una visione più ampia e dettagliata in punti di difficile raggiungimento. Importante anche l'adesione dei cittadini alla prevenzione tramite screening del colon retto, che supera l'80%. L'altro elemento è l'attività ambulatoriale, dove Piovi ha affermato: "Siamo in collegamento con i centri di specializzazione anche con Careggi".
L’attività dell’unità operativa complessa di gastroenterologia, diretta dal dottor Ottaviano Tarantino, è estremamente articolata e complessa e copre numerosi ambiti che vanno dall’attività ambulatoriale, al ricovero, alla gestione della emergenza-urgenza, alla prevenzione.
Innovazione tecnologica - Per questi motivi, l’Azienda ha investito molto sull’innovazione tecnologica, un elemento imprescindibile in una disciplina che ha come nucleo fondamentale l’endoscopia. Lo sviluppo tecnologico ha messo a disposizione dei medici macchinari e accessori sempre più performanti che consentono di eseguire diagnosi più precoci e trattamenti terapeutici per via endoscopica che fino a pochi anni fa erano impensabili.
Attualmente è possibile contare su 2 colonne complete per videoendoscopi di ultima generazione e di una colonna leggermente più vecchia (che era stata rinnovata 5 anni fa). Oltre a queste sono stati acquistati 7 strumenti di ultima generazione che vanno ad affiancare gli altri 21 strumenti endoscopici in uso. La caratteristica principale di questi strumenti è che consente di avere immagini in alta risoluzione e con un angolo di visione di quasi 180 gradi.
Gli strumenti sono inoltre dotati di NBI (narrow band imaging). Si tratta di un dispositivo che filtra la luce bianca selezionando due lunghezze d’onda specifiche (415 nm e 540 nm), consentendo di eseguire biopsie mirate su aree che risultano più sospette. Un’altra innovazione tecnologica molto importante è rappresentata dal sistema di acquisizione di immagini endoscopiche, che consente di archiviare le immagini e i filmati sullo stesso server nel quale sono archiviate le immagini radiologiche, che possono eventualmente essere richieste dall’utente (è sufficiente che porti con sé una chiavetta USB).
Per quanto riguarda la diagnostica dal mese di settembre è possibile ricorrere alla videocapsula endoscopica per lo studio dell’intestino tenue. Si tratta di una metodica che consente di studiare l’intestino tenue ed è un esame fondamentale per andare a ricercare fonti oscure di sanguinamento di questa parte del tubo digerente, per lo studio dei pazienti affetti da poliposi familiari, per approfondimenti particolari su pazienti affetti da malattia di Crohn con localizzazione esclusivamente nel tenue, etc.
Inoltre, è stata messa a punto la tecnica della mucosectomia, utilizzata routinariamente per l’asportazione delle lesioni non polipoidi (cioè polipi intestinali piatti particolarmente insidiosi perché difficili da individuare e da asportare). Con questa tecnica si è in grado di asportare lesioni anche molto estese, che fino a pochi anni fa richiedevano la chirurgia. Una tecnica ancora più evoluta è la dissezione sottomucosa, che consente di asportare in blocco lesioni anche molto voluminose e, quindi, di avere un esame istologico sicuramente più accurato rispetto alla mucosectomia, che viene effettuata asportando la lesione in frammenti
La gastroenterologia si è dotata anche di un particolare tipo di idrodissettore che consente - grazie all’utilizzo di appositi aghi diatermici - di effettuare tutte le fasi della dissezione, riducendo eventuali rischi di complicanze, costi e tempo.
Il gas anestetizzante ed euforizzante - Accanto alla sedazione cosciente che viene attuata con farmaci somministrati per via endovenosa, a breve sarà possibile una sedazione cosciente con un gas, protossido di azoto con ossigeno, somministrato tramite una mascherina. E’ stata già sperimentata su 50 pazienti con ottimi risultati in termini di soddisfazione dell’utente e di riduzione del ricorso a forme di sedazione più profonda, con notevoli vantaggi economici (non è necessario l’anestesista, non è necessario tenere il paziente in osservazione) e di riduzione delle liste di attesa. Particolare curioso: il gas non ha effetti nocivi per la guida di autovetture ma dà un senso di euforia passeggero strano, dato che il paziente è appena uscito da un'operazione.
La prevenzione - I punti di forza della gastroenterologia empolese sono principalmente due: il percorso dello screening del cancro del colon retto con elevata percentuale di adesioni (83,2%); l’attività ambulatoriale che consente di seguire i pazienti con patologie epato-gastroenterologiche croniche, in particolare per la gestione della cirrosi epatica, in stretto collegamento con il centro regionale trapianti di fegato, per la gestione delle epatiti virali croniche e delle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI). In quest’ultimo caso viene seguita direttamente sia la diagnosi (endoscopica ed ecografia) che la terapia.
Inoltre, viene effettuato una volta al mese un ambulatorio integrato con un chirurgo dell’azienda ospedaliera universitaria di Careggi, specializzato nella gestione chirurgica delle MICI.
Le malattie rare - L’unità operativa è anche presidio di rete regionale autorizzato per la diagnosi e/o controllo ambulatoriale di alcune malattie rare gastroenterologiche (acalasia, gastroenterite eosinofila, emocromatosi, malattia di Wilson, colangite sclerosante primitiva).
Infine, è presidio di rete regionale per la diagnosi e il follow up della celiachia con inserimento del paziente in un percorso assistenziale ad approccio multidisciplinare che prevede anche il counseling nutrizionale.
Percorso per celiaci - Nell’Asl 11 vi è un progressivo aumento del numero di celiaci: il numero di celiaci che hanno usufruito dei dietoterapeutici è passato dai 168 a fine 2001 ai 778 a fine 2012 con una prevalenza di celiachia a fine 2012 dello 0,32% (popolazione ausl 11 di 241.221) e con un numero di nuove diagnosi di celiachia di 50-70 all'anno.
Dal 2008 è stato avviato un percorso diagnostico assistenziale per la celiachia, che coinvolge le unità operative di gastroenterologia, di pediatria, di igiene degli alimenti e nutrizione e di farmaceutica territoriale.
Il paziente con diagnosi di celiachia viene rilasciato il certificato regionale di celiachia che da diritto all'esenzione per le prestazioni sanitarie specifiche e al ritiro, presso la farmaceutica territoriale, delle autorizzazioni mensili alla spesa di alimenti privi di glutine. Al momento della diagnosi viene, inoltre, offerta la possibilità di accedere gratuitamente all’unità operativa di igiene degli alimenti e nutrizione per avviare un percorso di educazione all'alimentazione senza glutine e, a seconda dell'età, alle unità operative di gastroenterologia o pediatria per il follow up clinico ambulatoriale.
Nel follow-up ambulatoriale del soggetto celiaco adulto viene valutata la corretta aderenza alla dieta aglutinata, il recupero clinico e nutrizionale e vengono ricercate eventuali patologie associate in particolare immunomediate e osteo-metaboliche.
I progetti - Il progetto Europeo Supcam, condotto dal dottor Alessandro Tozzi per lo sviluppo di una videocapsula per lo studio del colon, prevede la partecipazione della gastroenterologia empolese ad uno studio clinico ministeriale in collaborazione con l’Università degli studi di Firenze sulla diagnosi di malattia celiaca tramite biopsia cutanea.
Nello specifico, questo progetto è stato promosso da un consorzio a guida italiana composto da 3 aziende delle quali il capogruppo è la Special Electronic Design di Certaldo e 3 centri di ricerca fra i quali l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pontedera. Supcam consiste in una innovativa videocapsula per l’esplorazione del colon.
La particolarità di questa capsula consiste nella possibilità di guidarla con un magnete dall’esterno per visionare accuratamente le pareti dell’intestino crasso. L’esame si svolgerebbe, quindi, in maniera simile ad una ecografia dell’addome. Il vantaggio rispetto alla colonscopia è che sarebbe indolore e meno invasivo, rischioso e imbarazzante. Inoltre, potrebbe essere utilizzato non solo all’interno dell’ospedale, ma anche in strutture ambulatoriali di periferia, permettendo così di allargare la partecipazione della popolazione ai programmi di prevenzione e di screening del cancro colon rettale.
Quando entrerà in azione - La prima parte del progetto si concluderà a febbraio 2015. La seconda parte, se approvata dalla Commissione Europea, inizierà nel 2016 e vedrà la gastroenterologia empolese e la Asl 11 pienamente coinvolte nella sperimentazione del dispositivo. Va sottolineato che la capsula non sarà pronta per l’uso clinico prima di 4-5 anni.
A gennaio 2015 partirà una sperimentazione clinica cofinanziata dal Ministero della Salute e dalla Regione Toscana e promossa dal dottor Emiliano Antiga dell’unità operativa dermatologia dell’Università degli Studi di Firenze. Vi parteciperà, oltre alla gastroenterologia di Empoli, anche la gastroenterologia di Careggi. I dati preliminari di laboratorio sono molto promettenti e potrebbe rivoluzionare il percorso diagnostico del paziente con sospetta intolleranza al glutine. Lo studio durerà 3 anni ed ha l’obiettivo di dimostrare che una piccola biopsia cutanea di 3 mm di diametro possa essere sufficiente per fare diagnosi di celiachia senza ricorrere alla gastroscopia.
- La conferenza stampa (foto gonews.it)
- Alessandro Tozzi (foto gonews.it)
- Andrea Zipoli (foto gonews.it)
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- Il reparto di gastroenterologia (foto gonews.it)
- Il reparto di gastroenterologia (foto gonews.it)
- La conferenza stampa (foto gonews.it)
- Il reparto di gastroenterologia (foto gonews.it)
- Il reparto di gastroenterologia (foto gonews.it)
- Il reparto di gastroenterologia (foto gonews.it)
- Monica Piovi (foto gonews.it)
- Andrea Zipoli (foto gonews.it)
- Ottaviano Tarantino (foto gonews.it)
- Da sinistra Ilaria Fiorini e Francesca Calella Ottaviano Tarantino (foto gonews.it)
- Ottaviano Tarantino (foto gonews.it)
- Ottaviano Tarantino (foto gonews.it)
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