I ragazzi lasciati liberi di scegliere cosa mangiare. De Masi: “Un modo per valorizzare il momento educativo del pranzo”
Gli studenti della scuola media “Salvemini- La Pira” di via Deledda a Montemurlo hanno un nuovo servizio di refezione scolastica, rinnovato negli arredi e nella concezione. Niente più menù prestabilito e piatti “pre-confezionati”, ma libera scelta su cosa e quanto mangiare. Tutto questo grazie alla nuova organizzazione della mensa secondo la modalità del self-service, un modo per far sentire i ragazzi responsabili delle proprie scelte senza rinunciare a cibi sani e ad una buona educazione alimentare.
L’assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Montemurlo ha lanciato già da qualche tempo una vera e propria battaglia contro il cibo “spazzatura” e lo ha fatto partendo proprio dai ragazzi della scuola media “Salvemini- La Pira”, i più a rischio. Negli ultimi anni, infatti, era emerso un nuovo fenomeno che portava un crescente numero di studenti a preferire abitualmente il panino ad un pranzo completo e bilanciato in nutrienti. L’altro dato preoccupante era l’aumento dello spreco di cibo alla mensa scolastica, perché i ragazzi sempre più spesso decidevano di non mangiare tutte le portate previste dal menù. Problemi di non poco conto che hanno spinto il Comune a cambiare le modalità di erogazione del servizio e di venire incontro alle esigenze degli studenti, che, in un sondaggio scolastico avevano detto chiaramente di preferire una nuova tipologia di refezione scolastica. “Con questa scelta vogliamo ri-valorizzare il momento educativo del pranzo.
I piatti proposti sono sani, bilanciati e nutrienti. Grazie al self-service si è ridotta drasticamente la quantità di cibo sprecato. - spiega l’assessore alla pubblica istruzione, Rossella De Masi- Inoltre l’idea è piaciuta talmente tanto che sono aumentate tantissimo le richieste d’iscrizione al servizio mensa”. Anche i ragazzi esprimono soddisfazione per la nuova scelta come dicono Alessia, Margherita, Gabriel e Marcello della classe seconda D della “Salvemini- La Pira”. “Il self service ci diverte, perché ci possiamo alzare e prendere ciò che vogliamo. Il magiare ci pare più buono ed è bello perché ci sembra d’essere in una scuola americana”. Soddisfatto dei risultati anche il sindaco Lorenzini che dice: “Il self service esprime attenzione verso la psicologia degli adolescenti e il loro rapporto con il cibo.
Un modo per renderli pienamente responsabili delle loro scelte”. Il servizio di refezione scolastica (aggiudicato dalla ditta Elior in associazione temporanea d’impresa con l’azienda La Querciola), prevede, inoltre, l’utilizzo di alimenti esclusivamente biologici (ad eccezione della carne proveniente da allevamenti italiani e il pesce di pesca sostenibile) e per la prima volta sono stati introdotti prodotti della Filiera corta di Montemurlo a chilometri zero, come il pane Gran Prato, che giovedì scorso è arrivato per la prima volta sulle tavole di tutte le scuole montemurlesi. “Grazie a questa nuova modalità del servizio vediamo che si sono ridotti drasticamente gli sprechi- commentano la coordinatrice del servizio scuole della ditta Elior, Michela Endrizi e la dietista e direttrice del centro cottura di Montemurlo, Nadia Lo Conte- I ragazzi si sentono grandi perché finalmente hanno la possibilità di scelta”.
Una sperimentazione, quella montemurlese, che nelle scuole medie toscane, non ha eguali. Insomma proprio “una scelta azzeccata”- come ci tiene a ribadire il preside, Paolo Calusi, che in questo primo mese di mensa self-service ha raccolto la soddisfazione di insegnanti e ragazzi. “ È importante che a tavola si stia bene, solo così riusciamo a trasmettere messaggi educativi sull’importanza di una corretta alimentazione”.
Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio Stampa
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