
La gravità della crisi sta determinando aree di desertificazione industriale anche in Toscana con il rischio di licenziamenti di massa.
Ci vuole una svolta nella politica economica e industriale nazionale accompagnata da un piano straordinario di investimenti pubblici e privati per creare anche nuovi posti di lavoro.
Come Fiom abbiamo intenzione di unificare le molte vertenze aperte nei territori al fine di salvaguardare le realtà produttive e non disperdere quel patrimonio di conoscenze e professionalità che hanno fatto la storia della ns. regione e del ns. paese.
Abbiamo il dovere di non lasciare nessun lavoratore in solitudine ad affrontare la crisi e impedire ulteriori perdite di posti di lavoro.
Oltre alle crisi di interi settori, vi è tutto un indotto collegato, da sempre parte integrante di quei cicli produttuvi che, messi assieme, contano migliaia di posti di lavoro e che stanno esaurendo gli ammortizzatori sociali.
La riforma Fornero ha prodotto un disastro non solo per quanto riguarda l'allungamento dell'età pensionabile, ma anche per la riduzione, di fatto, degli ammortizzatori sociali.
Bisogna uscire dalla logica della cassa integrazione in deroga subordinata al finanziamento senza un'idea delle condizioni necessarie per accompagnare la ripresa e, definire il DIRITTO in contrasto ad un'idea di concessione ripensando la struttura degli ammortizzatori sociali. Di pari passo, bisogna tornare a garantire il diritto di accesso alla pensione con 40 anni di anzianità contributiva.
Ridare dignità al lavoro sta alla base di un'idea di sviluppo. Va invertita una tendenza, va ridefinito il rapporto tra Legge e contrattazione, e va costruita una nuova dimensione di contrattazione collettiva e solidale in modo da arrivare ad un contratto unico dell'industria.
Chi ancora parla di stralciare l'articolo 18 risente probabilmente di un'idea di sviluppo che è già fallita, così come è fallita l'idea delle virtù miracolistiche del mercato.
L'assemblea nazionale dei delegati Fiom che si riunirà a Cervia il 26 e 27 settembre discuterà e deciderà sulla proposta dell'avvio della mobilitazione della categoria a partire dai territori e sulla manifestazione nazionale da svolgersi nel mese di ottobre.
Massimo Braccini, Segretario generale Fiom Toscana
<< Indietro