Il sindaco Egidio Pedrini a Firenze per essere ascoltato dalla commissione regionale: "Garantire il diritto alla salute"

Egidio Petrini

Un appello e un grido di allarme dal primo cittadino di uno dei comuni più disagiati della Toscana: Zeri, incuneato tra Liguria, Toscana ed Emilia, tutto in zona montana, e che adesso rischia di vedersi tolti gli ultimi servizi sanitari. Egidio Pedrini, sindaco del paesino della Lunigiana che conta poco più di mille e 200 abitanti, è stato ascoltato questa mattina dalla commissione Sanità presieduta da Marco Remaschi (Pd). L’amministratore ha lanciato l’allarme sul fatto che, se avvenisse un’ulteriore riduzione dell’assistenza sanitaria come con la paventata eliminazione della guardia medica, il diritto alla salute non sarebbe più garantito agli abitanti del territorio. Già adesso la situazione è fortemente critica. “Quando si parla di sanità non si può pensare solo in termini ragionieristici e garantire il servizio solo a chi abita in città”, ha detto Pedrini. Il quale ha poi delineato un quadro drammatico: una popolazione che per il 50% ha superato i 65 anni d’età, un reddito pro-capite bassissimo al confronto con i dati regionali, tempi lunghissimi (94 chilometri e due ore) per raggiungere l’ospedale di Pontremoli. “Le nostre donne – ha detto il sindaco – partoriscono ormai regolarmente in ambulanza”. A questo si aggiungono liste di attesa infinite nei presidi esistenti: secondo i dati citati dal sindaco 10 mesi per un ecodoppler, 5 mesi per una risonanza, 5 mesi per un’ecografia. “Così la mia gente è costretta a rivolgersi ai privati, magari chiedendo aiuto economico ad altri familiari”, ha detto Pedrini. E ha poi lanciato un monito: “Se si continua con queste politiche la montagna sarà spopolata. Ma spopolare la montagna, e quindi gli ultimi presidi ambientali, costerà molto di più in disastri di quanto costerebbe garantire servizi efficienti”. Infine, il sindaco e i suoi collaboratori hanno espresso preoccupazione riguardo al fatto che la stipula dei patti territoriali possa servire effettivamente ad evitare la chiusura dei piccoli ospedali.

Secondo Stefano Mugnai (Pdl) lo spaccato presentato “è utile, da tempo denunciamo il rischio che con la costruzione dei nuovi ospedali nelle zone più servite parte della popolazione non sia servita adeguatamente. Garantire il principio di omogeneità è più facile a parole che nei fatti”.

Il presidente Marco Remaschi (Pd) ha osservato che “una volta firmati i patti territoriali occorrerà vigilare affinché siano effettivamente rispettati”. Per Remaschi “questo è un tema da affrontare e approfondire nel piano socio-sanitario integrato, operando per garantire una sanità universalistica e con equità di accesso”.

Nel corso della mattinata in commissione è stata ascoltata anche Laura Belloni, responsabile del Centro di riferimento regionale sulle criticità relazionali (Crrcr) sulle principali attività e ambiti di intervento del Centro. Belloni ha sottolineato la necessità di concentrare l’attenzione sul tessuto relazionale per diminuire le criticità del mondo sanitario; un mondo oggi sotto pressione per i cambiamenti demografici, sociopolitici, i progressi tecnologici, la pressione mediatica, le aspettative di guarigione. L’85 per cento dei contenziosi aperti in sanità, ha ricordato Belloni, riguarda non errori tecnici, ma relazionali.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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