
La nona edizione di Taste (Firenze, 8-10 marzo 2014) si è chiusa ieri alla Stazione Leopolda mettendo a segno grandi numeri, sia come presenze che come qualità dei prodotti e degli eventi presentati. In tre giorni di salone, e in quasi una settimana di eventi in città per il calendario di FuoriDiTaste, Firenze ha accolto un pubblico numerosissimo di professionisti dell’enogastronomia di qualità, arrivati da tutto il mondo, di personaggi legati al mondo della cultura del cibo, di appassionati di cucina e di mangiar bene, trasformandosi in città del gusto e delle nuove tendenze della buona tavola.
Il salone organizzato da Pitti Immagine - nato da un'idea del Gastronauta Davide Paolini – ha avuto un’affluenza complessiva di 15.000 visitatori arrivati alla Stazione Leopolda (erano stati oltre 13.500 un anno fa). Il dato più importante e significativo è quello delle presenze dei compratori e degli operatori del settore: in tre giorni sono stati circa 4.600 i buyer registrati al salone (in consistente aumento rispetto ai 3.500 del marzo 2013), con un +30% sul fronte dei compratori italiani, e in crescita ancora maggiore (+43%) le presenze estere, con oltre 300 compratori provenienti da più di 40 paesi. Ottime le performance degli operatori da Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Russia e Australia, e presenze interessanti ancheda alcuni mercati emergenti. I primi cinque paesi come numero di compratori sono stati Stati Uniti, Francia, Germania, Gran Bretagna eGiappone.
Ottimi risultati anche per le presenze del pubblico di gourmand e di appassionati di buona tavola, che nei tre giorni del salone ha superato la boa dei 10.000 visitatori.
Last but not least, oltre 600 i giornalisti italiani ed esteri accreditati.
“Questa edizione del salone conferma ancora una volta il successo della formula Taste – afferma Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine – è un riconoscimento del grande lavoro che abbiamo fatto assieme alle nostre 300 aziende, nel presentare quanto di nuovo offre il panorama italiano dell’enogastronomia di qualità. La presenza così consistente e in crescita di operatori del settore - compratori di altissimo livello, alcuni nomi top tra i department store internazionali, ma anche i più importanti negozi di enogastronomia di nicchia sia italiani sia delle capitali internazionali – ne è una certificazione evidente. E poi la qualità nei progetti speciali, negli eventi e i Ring alla Leopolda orchestrati dal Gastronauta, che hanno avuto apprezzamenti molto positivi da parte di un pubblico numeroso, che li ha seguiti con grande partecipazione. Concludo con una nota importante sulla città: Firenze è stata invasa dagli eventi del FuoriDiTaste, quasi un centinaio, sempre più originali e capaci di presentare al meglio i prodotti dei nostri espositori e delle eccellenze del gusto. E la risposta è stata incredibile: Taste era sulla bocca di tutti… e non è solo un modo di dire!”.
Ennesimo record di vendite del Taste Shop, il grande supermercato del gusto al termine del tour del salone: in tre giorni ha totalizzato quasi 23.000 prodotti venduti.
A Taste sono proclamati anche i vincitori della quarta edizione di “King of Catering”, l’unico premio internazionale dedicato alle società di catering e banqueting: quest'anno il massimo riconoscimento del concorso - il “King of Catering Platinum Plus / Ferrarelle” - è andato a Le Gourmet di Varese.
Abbiamo raccolto una serie di commenti e feedback su questa edizione di Taste tra i compratori arrivati a Firenze:
Dino Borri - Eataly New York
“Cosa dire di Taste? E’ un evento davvero completo, ben organizzato, si svolge in un ottimo periodo e poi ha una location unica nel suo genere, la Stazione Leopolda, con tutta la sua storia e la sua particolarità. Io e tutti i colleghi con cui ho parlato riteniamo che Taste sia davvero un salone di alto livello che raggruppa l’eccellenza dei produttori italiani. Anche i Ring organizzati da Davide Paolini e tutti gli eventi collaterali come FuoridiTaste sono molto interessanti, e vale la pena approfondirli. Ho notato una grande evoluzione in questi ultimi anni, e l’unico aspetto su cui lavorare è forse quello di rendere ancora più funzionale la visita agli operatori del settore, per focalizzare ancora di più l’attenzione sul prodotto. Forse si potrebbe far durare il salone quattro giorni, e magari aumentare lo scambio di esperienze tra produttori di vari paesi!”.
Laura Coppa e Ingunn Pedersen - titolari di Casa Kvinnelist, Norvegia.
“Per noi è la prima volta a Taste. Siamo venute qui dalla Norvegia soprattutto alla ricerca di tipicità enogastronomiche, le produzioni familiari e le realtà a Km Zero. E devo dire che abbiamo trovato un livello molto alto e un’attenzione particolare da parte di Pitti verso la qualità dei prodotti esposti. Tutto è all’altezza delle nostre aspettative e anche l’organizzazione è decisamente superiore rispetto a quella di altri saloni dedicati al food. Sebbene Taste sia una manifestazione relativamente piccola, qui ogni spazio è sapientemente sfruttato e il design è molto funzionale e curato. Tre giorni qui sono un’esperienza davvero molto intensa!”.
Giuseppe Papotto - titolare di SVR VINS Spa, Svizzera.
“Con la nostra attività siamo sempre alla ricerca di prodotti di nicchia che si distinguono per particolarità e qualità. A Taste abbiamo trovato proprio questo, ma in formato molto concentrato! Gli stand degli espositori sono molto vicini e ciò ti permette di avere contatti diretti, forse anche troppo, visto la grandissima affluenza di questi giorni. Era la prima volta per noi a Taste e devo dire che è stata decisamente un’esperienza positiva. Abbiamo raccolto contatti interessanti e sicuramente avvieremo delle collaborazioni con alcune aziende”.
Takafumi Mishima - Mishimaya Co., Ltd, Giappone.
“Taste è una manifestazione di alto livello, e si vede l’esperienza di Pitti Immagine nell’organizzazione fieristica. E’ il giusto mix tra tradizione, con produzioni familiari e sapori artigianali, e novità. Da noi in Giappone i saloni tendono a uniformare il livello degli espositori. Qui sono 300, e ognuno emerge con le proprie caratteristiche. Ogni stand è diverso dall’altro. Sarebbe molto utile lavorare per portare ancor più pubblico giapponese a Taste, visto che come manifestazione non ha ancora la stessa risonanza che può avere un Pitti Uomo. Credo che i giapponesi amerebbero Taste!”.
Fabrice Marcotullio – Lewis&Cooper, UK.
“Devo dire che Taste ha superato ogni mia aspettativa. Avendo un padre italiano, sono cresciuto con l’idea della qualità del cibo, un concetto che porto avanti ancor di più nel mio lavoro. A Taste ho trovato proprio la qualità che cercavo. Il lato positivo è che non trovi il commesso che ti vende il prodotto, ma il produttore che lo realizza con passione, e te lo racconta con il cuore. Il problema maggiore riguarda l’esportazione all’estero: è il rovescio della medaglia delle realtà di nicchia; sono pronte, ma per loro è difficile esportare, forse andrebbero sostenute di più a livello istituzionale”.
Anna Malafeeva - Direttore Generale, Vittoria Gourmet, Russia.
“Mi ha colpito molto la professionalità con cui è stato organizzato Taste: gli stand, l’accessibilità alle informazioni, la gestione dei servizi, l’allestimento e la cura degli spazi, tutto era perfettamente studiato. Da noi in Russia per definire qualcosa di superiore usiamo il concetto di “premium” e devo dire che Taste è premium in ogni senso, soprattutto per i prodotti che presenta: così interessanti, tipici e nuovi sul mercato, da noi non si trovano. Penso alla colatura di alici, al tartufo con il cioccolato, ai formaggi eccezionali e all’olio d’oliva. E poi il packaging con cui sono presentati i prodotti e certi elementi di food design che li impreziosiscono sono davvero speciali. Io non conoscevo Taste, l’ho scoperto per caso leggendo un blog sull’Italia. Ecco, mi piacerebbe organizzare dei veri e propri tour gastronomici qui a Firenze, con tappa a Taste, che coinvolgano il pubblico russo. Sono convinta che funzionerebbero benissimo!”.
Fonte: Ufficio Stampa
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