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Arrivano 750mila euro per la sicurezza nelle cave

Il Piano straordinario per la sicurezza nella lavorazione del marmo proseguirà fino al 2020, con un ulteriore finanziamento di 750.000 euro da parte della Regione. La prosecuzione e lo sviluppo del Piano sono previsti da una delibera approvata dalla giunta nel corso della sua ultima seduta, su proposta dell'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi.

Nel maggio 2016 la Regione aveva approvato, nell'ambito del Piano strategico regionale 2016-2020 per la sicurezza sul lavoro, il Piano biennale straordinario per la lavorazione del marmo, avviato a partire dal 1° giugno 2016 e finanziato con 2.500.000 euro, destinati all'acquisizione di nuovo personale (tecnici di prevenzione, ingegneri, geologi) e di attrezzature (fuoristrada, auto, computer, macchine fotografiche). Nel luglio 2017 ha varato la campagna di comunicazione mirata sulla sicurezza delle lavorazioni in cava, che rientra nella più generale campagna L'unione fa la sicurezza.

In assenza di proroghe, il Piano straordinario per la sicurezza nella lavorazione del marmo si concluderebbe nel maggio 2018. Ma per assicurare continuità alle azioni previste dal Piano, la Regione ha deciso una proroga di due anni, fino al maggio 2020, e un finanziamento di 750.000 euro.

"Sul fronte della sicurezza sul lavoro in questi ultimi anni abbiamo messo in campo interventi concreti - dice l'assessore Saccardi - In particolare nel settore della sicurezza del lavoro nelle cave, in cui purtroppo si sono verificati molti incidenti, anche mortali. Per migliorare la sicurezza nelle cave è necessaria una stretta collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, una vera alleanza tra tutte le figure dell'impresa. E i controlli devono essere assidui e costanti. Le iniziative previste dal Piano e messe in atto dal giugno 2016 ad oggi hanno dato buoni risultati, siamo sulla strada giusta. Per questo abbiamo deciso di prolungare il Piano ancora per due anni, investendoci 750.000 euro".

Il Piano prevede numerosi interventi, tra i quali:

- il potenziamento dei controlli finalizzati alla riduzione del rischio, eseguiti congiuntamente con altre autorità (Direzione territoriale del lavoro, Inail, ecc.);

- l'elaborazione di procedure di lavoro e di relative misure di prevenzione condivise da tutti i soggetti che partecipano all'organizzazione della sicurezza: datori di lavoro, lavoratori, Dipartimento di prevenzione, ecc.;

- la segnalazione al Ministero competente delle non conformità rilevate sulle macchine tagliatrici a filo diamantato.

Nel 2016, dal 1° giugno al 31 dicembre, nell'ambito del Piano sono stati eseguiti 424 accessi in cava: tutte le 167 cave sono state ispezionate più volte (mediamente 2,5 accessi ciascuna). Nello stesso periodo, sono stati effettuati 87 accessi in laboratori per la lavorazione del marmo.

Nel 2017, dal 1° gennaio al 30 novembre, sono stati eseguiti 826 accessi in cava: tutti i 173 siti sono stati ispezionati più volte (in media 4/5 accessi per cava). La percentuale di raggiungimento degli accessi programmati per l'intero 2017 è del 100%. Inoltre, sono stati effettuati 392 accessi (322 zona Apuane e 70 zona Versilia) in aziende per la lavorazione del marmo.

Gli infortuni nelle cave delle Apuane

A fronte di una diminuzione degli infortuni in cava (dai 174 del 2006 ai 61 del 2016), quelli mortali sono invece aumentati. Dal 2006 al 2016 nella cave delle Apuane si sono registrati 9 infortuni mortali: 1 nel 2006, 1 nel 2007, 1 nel 2010, 1 nel 2012, 2 nel 2015 e 3 nel 2016 (vedi documento allegato). Nel 2017 non si sono registrati infortuni mortali in cava.

Guarda la campagna di comunicazione per la sicurezza sul lavoro nelle cave di marmo.

 

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