gonews.it

In vendita stufe a pellet a prezzi molto bassi: scoperta la truffa

Voleva acquistare su internet una stufa a pellet ad un prezzo competitivo ma, insospettito dai metodi di pagamento accettati, si è rivolto al reparto investigativo della Municipale. Dopo un’attenta indagine è stato appurato che era truffa organizzata da due uomini stranieri e il sito è stato oscurato e sequestrato. Tutto è cominciato quando un fiorentino ha trovato su un sito internet il modello di stufa a pellet che desiderava ad un prezzo veramente vantaggio. Il prodotto infatti veniva scontato del 30% rispetto al prezzo di listino (1000 contro i 1450).

Per avere informazioni sul prodotto ha più volte chiamato il numero di telefono fisso della Provincia di Verona indicato sul sito, ma ogni volta rispondeva il segnale di un fax. Insospettito anche dal fatto che come metodo di pagamento non veniva accettato il contrassegno, ma soltanto bonifico bancario o pagamento tramite carta di credito, l’uomo si è rivolto al Reparto Investigativo della Polizia Municipale. Gli agenti hanno avviato un’indagine e, collaborando anche con la Polizia Locale di Vigasio (VR), hanno scoperto che i pagamenti degli eventuali acquirenti sarebbero confluiti tutti in un conto corrente appoggiato ad una banca del leccese e connesso ad una carta di credito intestata ad un cittadino rumeno. Anche la partita Iva che compariva sul sito era fasulla: corrispondeva infatti ad un’ignara società di Vigasio, del tutto estranea alla vicenda.

Il reparto falsi documentali della Municipale ha inoltre scoperto che il documento presentato dal cittadino rumeno per aprire il conto bancario era contraffatto. Il sito inoltre è risultato collegato a vari provider francesi tutti facenti capo ad un uomo di nazionalità marocchina.

La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo a carico di ignoti ed il sito è stato comunque offuscato in via preventiva. Gli agenti del reparto investigativo proseguono nell’indagine che si aprirà anche a canali internazionali per il rintraccio dei due stranieri che dovranno rispondere per il reato di truffa.

Exit mobile version