Il consiglio comunale di Firenze ha deciso di esentare totalmente gli invalidi dal pagamento della tassa di soggiorno. L'esenzione totale varrà per i portatori di handicap grave. La scelta è stata presa grazie a due emendamenti alla delibera di bilancio, di contenuto equivalente, presentati durante la seduta di oggi dalla consigliera civica Cristina Scaletti e dal partito Democratico. Atti entrambi approvati all'unanimità dall'assemblea che saranno effettivi a partire dall'approvazione definitiva della stessa delibera di bilancio, in programma per la nuova seduta del Consiglio di domani.
Questa la dichiarazione della consigliera Cristina Scaletti (La Firenze viva)
"Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione di un emendamento di grande civiltà alla delibera sull’imposta di soggiorno presentata e votata oggi in Consiglio Comunale.
Questo emendamento, da me presentato, prevede l’esenzione totale del pagamento dell’imposta di soggiorno per i portatori di handicap grave ai sensi della legge104/92. Ringrazio il consiglio tutto per averlo votato all’unanimità. Un ringraziamento alla maggioranza con la quale ho condiviso un altro emendamento molto simile che prevedeva oltre a questa misura anche integrazioni ulteriori. Oggi Firenze ha dato una grande prova di sensibilità e di solidarietà e possiamo esserne orgogliosi".
Nicola Armentano (Presidente Commissione Politiche sociali) e Luca Milani (Presidente Commissione Bilancio): “Un atto di sensibilità. Firenze si dimostra, ancora una volta, città solidale"
“Con l'approvazione del regolamento relativo all'imposta di soggiorno il Consiglio comunale ha approvato anche una richiesta di modifica per l'esenzione dal pagamento della detta imposta per i soggetti diversamente abili, così come previsto in una mozione del PD voluta e subito concretizzatasi in occasione dei Trisomia Games. In quella manifestazione sportiva per atlete e atleti down straordinaria ed unica nel suo genere gli atleti furono esentati dal pagamento della tassa di soggiorno. E' un atto – sottolineano entrambi i presidenti Armentano e Milani – di vicinanza e sensibilità verso le persone diversamente abili che per motivazioni diverse o eventi di interesse culturale soggiorneranno in città. Adesso si fa un ulteriore passo avanti – proseguono Armentano e Milani – e questa agevolazione diventa strutturale. Le persone diversamente abili non pagheranno la tassa di soggiorno a Firenze. Un atto con un grande valore etico che vuole continuare a far vedere la vicinanza della nostra amministrazione verso i più sfortunati. Un ringraziamento al sindaco ed alla giunta per aver dato seguito ad un atto presentato da tutto il gruppo del Partito Democratico portato avanti con convinzione fino al raggiungimento dell'obiettivo”.
Trombi e Verdi (Firenze Riparte a Sinistra) “Sulla tassa di soggiorno un brutto pasticcio”
“Fatta passare, assieme alla sacrosanta esenzione per l’handicap, anche quella per i dipendenti delle catene alberghiere”
Queste le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Giacomo Trombi e Donella Verdi
"Oggi, nell’ambito della delibera con cui si è modificato il regolamento relativo all’imposta di soggiorno, con un emendamento a firma PD, è stata inserita, assieme all’esenzione per i portatori di handicap, anche l’esenzione per i dipendenti delle strutture ricettive che ivi soggiornano.
Un pessimo connubio a cui ci siamo sottratti: abbiamo votato a favore dell’emendamento per l’esenzione ai portatori di handicap, ma abbiamo votato contro all’emendamento che fa risparmiare soldi alle grandi catene, esentando i dipendenti senza alcuna distinzione, siano partecipanti ad un corso di formazione o dirigenti di livello internazionale.
In tutti i casi, crediamo che l’imposta di soggiorno sia dovuta in queste fattispecie, sia che la paghi l’azienda per i propri dipendenti o, nel caso di quadri, che la paghino i dipendenti stessi.
Sarebbe a nostro avviso ben più importante lottare perché si possa avere una vera progressività dell’imposta di soggiorno, basata sul costo del pernottamento stesso.
In questo caso non solo troviamo pessima l’esenzione, ma troviamo terribile associarla a quella - sacrosanta - per i portatori di disabilità.
Infine, ci chiediamo se tale norma non sia contra legem, visto che introduce una disparità che difficilmente crediamo possa essere sostenuta".