Use, la scalata di Daniele Sesoldi: il punto sui prossimi match

Daniele Sesoldi

La maglia dell’Use ce l’ha cucita addosso. Empolese di nascita, Daniele Sesoldi incarna il modello di giocatore per il quale la società imposta tutto il suo lavoro sin dal settore giovanile, ovvero uno che riesca piano piano a scalare i gradini delle varie annate fino a diventare un punto fisso della prima squadra. A questo Sesino aggiunge poi le doti personali che non è difficile vedere: caparbietà, serietà, impegno. Da quando ha fatto diventare il basket una parte importante della propria vita accanto a quella professionale di ingegnere informatico, mai ha chiuso un allenamento o una partita senza aver dato il massimo ed è proprio questo che gli consente spesso di colmare il gap che capita di avere con gli avversari di turno e che rende impossibile non volergli bene. A cavallo fra il girone di andata e ritorno ed in vista della partita contro un allenatore che per lui è stato molto importante, due chiacchiere con lui ci stanno tutte. Precedenza alla partita di Torino con Moncalieri.

"È stata una vittoria importante e sofferta – attacca il pivot biancorosso – vedendo la classifica può magari sembrare un po’ troppo sofferta ma questa è solo una lettura superficiale perché la verità è che ogni partita è difficile e quelle in trasferta, oltretutto contro squadre che lottano in fondo, lo è ancora di più. La gara ha avuto due facce. La prima metà molto bene tanto che abbiamo preso un buon vantaggio, poi loro hanno ripreso entusiasmo dopo l’intervallo e noi abbiamo commesso troppi errori. Per fortuna alla fine siamo stati più bravi mettendo in campo anche una maggiore esperienza che in quei frangenti ha pesato. Quindi vittoria meritata".

Non capitano troppo spesso partite a due facce? "Non direi – replica deciso – magari a volte capita che non sia buono l’approccio iniziale alla gara ma ci può stare ed è uno di quegli aspetti sui quali si può lavorare e quindi da non preoccuparsi più di tanto".

Se arrivasse la vittoria sulla Sangiorgese l’Use girerebbe a quota 16. Mica male: "Magari, direi che sarebbe molto positivo ed importante per noi. Però non sarà facile perché la Sangiorgese è squadra temibile e mai da sottovalutare".

Anche perché ha in panchina un allenatore che conosci bene. "Daniele Quilici è quello che ha iniziato a farmi giocare con continuità, per questo mi conosce a fondo ed è una persona a cui voglio bene. Insieme abbiamo condiviso dei bei momenti sia personali che in campo, a partire da quel bellissimo secondo posto che centrammo alla fine della regular-season con la vittoria di Firenze. Giocare contro una squadra allenata da lui sarà bello. Daniele allena seriamente le sue squadre e per questo quando ci incrociamo le troviamo sempre pronte. Sarà dura, ma noi daremo il massimo".

Nel suo caso, diremmo come sempre.

Fonte: Use Basket Empoli

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