Letture e candele accese in piazza Matteotti per Anur Hadziomerspahic

foto di archivio

Letture e candele accese in piazza Matteotti per Anur Hadziomerspahic, figlio di Enver, amico storico della comunità grevigiana e promotore culturale del progetto di respiro internazionale Ars Aevi che recentemente ha coinvolto anche l’impegno istituzionale dell’Unione comunale del Chianti fiorentino. Ieri, nel cuore storico di Greve in Chianti, contestualmente alla cerimonia che si è tenuta a Sarajevo, in memoria di Anur che ha previsto anche l’apertura della mostra Design e art, il Comune di Greve in Chianti ha organizzato un momento di raccoglimento e ricordo, con il coinvolgimento di alcuni cittadini che ad Enver sono legati da un lungo percorso di conoscenza. “E’ stato un momento toccante – ha dichiarato il sindaco Paolo Sottani - Rossella Rossi, amica storica della famiglia, ha letto una poesia di Pablo Neruda, accompagnata al termine da una lanterna che è stata fatta volare in cielo”.

La notizia della scomparsa prematura di Anur, avvenuta a Sarajevo, è giunta poco prima dell’inizio di una seduta del Consiglio dell’Unione comunale del Chianti fiorentino cui Enver avrebbe dovuto partecipare per illustrare ai consiglieri i contenuti e le finalità di un progetto artistico ambizioso nato venticinque anni fa. Ars Aevi, costituito da 160 opere donate da alcuni dei più grandi protagonisti del mondo culturale ed artistico internazionale, accolto nel Centro Olimpico di Sarajevo, è il museo di arte contemporanea più importante dell’Europa sud-orientale e attende di essere trasferito nella nuova struttura progettata da Renzo Piano che sarà realizzata nel 2018.

Nella sala consiliare di Barberino Val d’Elsa il Consiglio dell’Unione comunale, presieduto da Giacomo Trentanovi, ha approvato all’unanimità la proposta di candidatura del progetto Ars Aevi a Nobel per la Pace 2018. Musei, fondazioni, istituzioni, artisti di fama mondiale, come Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Daniel Buren, Anish Kapoor, Marco Bagnoli, Remo Salvadori e l’architetto italiano Renzo Piano hanno creduto nel corso degli anni nell’idea di fondare una collezione internazionale di arte contemporanea nel momento in cui lo scenario che Sarajevo viveva quotidianamente era quello della morte e della guerra. Il sogno si è realizzato e sta contagiando il mondo.

La prima città italiana, il primo partner istituzionale ad incarnare questo spirito, espressione di una volontà collettiva internazionale, è stata Greve in Chianti che, con il voto unanime espresso dal Consiglio comunale presieduto da Giulio Saturnini, in una seduta straordinaria e aperta, ha approvato lo scorso anno il progetto di candidatura a Premio Nobel per la Pace 2018 del museo e della collezione Ars Aevi.

Fonte: Comune di Greve in Chianti - Ufficio Stampa

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