Consiglio regionale, approvata la manovra finanziaria. Sì unanime a rinnovo contratto sanitari

(foto di archivio)

Tra i temi affrontati oggi dal Consiglio Regionale di oggi, 20 dicembre, nella nuova seduta del Consiglio Regionale della Toscana: la revisione della rete stradale nazionale da parte dello Stato, il Bilancio regionale e la manovra finanziaria, il rischio idrogeologico e la Bolkestein.

Sistema viario: ad Anas 840 chilometri di strade dalla Regione

Via Cassia, Della Futa, Pistoiese, di Val di Cecina, di Val di Cornia, Sarzanese Valdera e Sarzanese Valdera direttissima, queste le strade regionali che saranno trasferite al demanio dello Stato, come recita la delibera approvata a maggioranza dall’aula.

Come illustrato dal presidente della commissione Affari istituzionali e Bilancio, Giacomo Bugliani (Pd), “con l’atto si esprime parere favorevole allo schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri - per la revisione delle reti stradali di interesse nazionale e regionale nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Toscana, Umbria, Puglia - con il quale sono individuate le strade, con conseguente adeguamento dell’elenco delle regionali e del Piano regionale integrato delle infrastrutture e della mobilità (Priim)”.

Tale riorganizzazione è partita da Anas, vista la disomogeneità della rete stradale, a livello nazionale, tra nord e sud. Nella nostra regione, Anas andrà ad acquisire 840 chilometri di strade. Il presidente ha ricordato che anche la commissione si è espressa a maggioranza.

L’aula ha anche approvato un ordine del giorno del Partito democratico, illustrato da Marco Niccolai (Pd), che impegna la Giunta ad attivarsi nei confronti di Anas, per garantire una “puntuale ordinaria e straordinaria manutenzione, prevedendo i necessari interventi di potenziamento delle arterie regionali trasferite al demanio dello Stato, a partire da quanto contenuto nel Priim”.

In sede di dibattito, Marco Casucci (Ln) ha annunciato il voto contrario su entrambi gli atti: “siamo seriamente preoccupati – ha sottolineato – per questa ennesima dimostrazione di centralismo non certo nell’interesse dei toscani”.

Bilancio Regione Toscana, confermate risorse assi viari Lucca. Baccelli (Pd): “Svolta infrastrutturale per il nostro territorio. In arrivo finanziamento Ponte sul Serchio”

Il consigliere regionale Pd risponde all’attacco in aula del Movimento 5 Stelle ribadendo l’importanza del finanziamento agli assi viari lucchesi e sottolineando le risorse in arrivo per un’altra infrastruttura cruciale, il Ponte sul Serchio.

“Quello che si sta prospettando è un 2018 all’insegna della svolta in ambito di infrastrutture e mobilità per il nostro territorio. E questo perché finalmente si stanno concretizzando i risultati di un percorso intrapreso da anni per efficientare i collegamenti della provincia di Lucca. Intanto sono confermati nel bilancio al voto oggi in Consiglio regionale i 15 milioni di euro destinati alla realizzazione del sistema tangenziale di Lucca, rimodulati con un investimento di 4 milioni e 500 mila euro per il 2018, circa 4 milioni per il 2019 e infine 6 milioni  e 500 mila euro per l’anno 2020, previa stipula di accordi con gli enti competenti. Fa quasi sorridere l’attacco polemico che mi hanno riservato in aula i colleghi 5 stelle, annunciando che ‘nonostante un bilancio regionale con poche risorse e grazie al suo ruolo di influente Presidente della Commissione Ambiente Territorio ed Infrastrutture, Baccelli ne esce vincente avendo ottenuto, nell’interesse del suo territorio, di inserire in bilancio 15 milioni di euro per il finanziamento degli Assi Viari di Lucca’, opera a loro avviso ‘inutile’. Rarissimo caso di attacco personale che mi rende orgoglioso del mio lavoro, dal momento che si tratta invece di un’opera strategica e attesissima. Così come altrettanto strategica e attesa è un’altra opera, il Ponte sul Serchio, per il quale arriveranno a breve le risorse necessarie, circa 14 milioni e mezzo di euro, in modo da poter bandire la gara ed avviare i lavori per la realizzazione, sempre nell’arco del 2018. Sono tutte infrastrutture fondamentali per alleggerire il traffico, per migliorare l’ambiente e per la sicurezza idraulica del nostro territorio e per le quali mi sono impegnato con determinazione prima da Presidente della Provincia, oggi da Consigliere regionale. Quello degli assi viari è stato un processo lungo e faticoso, iniziato nel 2007 quando individuammo un nuovo tracciato finalmente condiviso da tutti i Comuni della Piana. Poi abbiamo realizzato la progettazione preliminare, la valutazione d’impatto ambientale, l’inchiesta pubblica. Relativamente più breve il percorso per realizzare il nuovo Ponte sul Serchio, che ebbe inizio con il concorso internazionale bandito dalla Provincia nel 2013 - cosi da garantire un’opera anche architettonicamente coerente con la bellezza di Lucca – per poi proseguire con il reperimento dei finanziamenti necessari per la progettazione prima grazie alla Fondazione Cassa Risparmio Lucca ed infine grazie alla Regione. Per questo non posso che essere semplicemente orgoglioso nel constatare che finalmente, dopo tanti anni di impegno e di gioco di squadra, siamo davvero agli ultimi passi per vedere finalmente realizzate opere tanto attese ed essenziali per la nostra comunità ed il nostro territorio”.

Così Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente della Commissione Ambiente, Territorio ed Infrastrutture, in merito alla conferma delle risorse per il sistema tangenziale di Lucca nel pacchetto di norme finanziarie varato oggi dall’assemblea toscana.

Manovra finanziaria, l’illustrazione di Bugliani

Il presidente commissione Affari istituzionali a Palazzo del Pegaso introduce le linee generali del pacchetto di norme finanziarie in discussione nella seduta odierna dell’assemblea toscana

Nota di aggiornamento al Defr 2018 (Documento di economia e finanza regionale), legge di stabilità e collegato alla legge di stabilità per l’anno 2018, Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020, questo il pacchetto di norme al voto oggi in Consiglio regionale. A illustrarne le linee generali in aula Giacomo Bugliani consigliere regionale Pd e presidente commissione Affari istituzionali.

“Nella nota di aggiornamento al Defr c’è lo sforzo di garantire il perseguimento degli obiettivi contenuti nel PRS e definiti dai 24 progetti regionali che puntano sia al rafforzamento dei segnali di crescita nel nostro territorio, sia alla riduzione degli squilibri sociali. – ha spiegato Bugliani - In un quadro di risorse statali ancora complesso, l’impegno che viene richiesto alla regione è rilevante e possiamo dire con forza che mai è venuto meno. Nel bilancio di previsione confrontando la spesa tra il 2018 e il 2017 diversi capitoli registrano variazioni in positivo, tra questi ci sono quello destinato alle “Politiche giovanili, sport e e tempo libero” che incrementa di circa 3 milioni di euro di cui 2 destinati a contributi affitto nell’ambito del progetto GiovaniSì, “Istruzione e diritto allo studio” che vede un incremento grazie agli investimenti dell’azienda regionale DSU (circa 2 milioni) e ai contributi per il diritto allo studio (circa 1 milione), “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente” risulta potenziato di circa 27 milioni di euro destinati, tra le altre cose, alla bonifica dell’area produttiva di Piombino, alla difesa del suolo, al servizio idrico integrato e alla tutela, valorizzazione e recupero dell’ambiente, “Trasporti e diritto alla mobilità” potenziato di circa 41 milioni di euro, “Sviluppo economico e competitività” di circa 36 milioni di euro, destinati prevalentemente al sostegno dell’avanzamento tecnologico delle imprese, “Politiche per il lavoro e la formazione professionale” di circa 30 milioni di euro. Nella legge di stabilità tra le altre cose sottolineo l’ampliamento dell’esenzione del pagamento delle tasse automobilistiche per i soggetti affetti da disabilità motorie. All’interno del collegato alla legge di stabilità ci sono diversi interventi importanti tra i quali si registra un milione per l’anno 2018 quale sostegno della Regione per migliorare e qualificare impianti sciistici nelle aree vocate, 605 mila euro per politiche di contrasto alla violenza di genere, 1 milione di euro per i Comuni che presenteranno interventi strutturali correttivi e di adeguamento dei tratti di corsi d’acqua coperti per ridurre il rischio idrogeologico, 100 mila euro per il 2018 per i piccoli comuni a sostegno della redazione dei piani strutturali e piani operativi”.

Manovra finanziaria, il dibattito in aula

L’intervento di Andrea Quartini (M5S) sugli atti della manovra finanziara della Regione si è concentrato sugli aspetti delle problematiche sanitarie regionali, “in difficoltà a causa del definanziamento a livello statale del fondo sanitario”. “Si parla di un definanziamento – ha detto Quartini – che nel periodo 2012-2015 era di 25 miliardi di euro, dal 2015 al 2018 è stato di altri 11,54 miliardi di euro, insomma, 36 miliardi dal 2012 al 2018, sono stati tolti dalla sanità nazionale”. Quartini fa notare che “la nota di aggiornamento del Defr 2017, nonostante certifichi una crescita del Pil per gli anni 2017-19, riduce il rapporto spesa sanitaria-pil dal 6,6 per cento del 2017 fino al 6,3 per cento per il 2020. Il 6,5 per cento è la soglia definita a rischio per un finanziamento adeguato e sufficiente della sanità”. “Siamo di fronte non ad un processo di razionalizzazione, ma di razionamento delle risorse – ha commentato Quartini –. Si propone il non rinnovo contrattuale del personale medico, il non turn over, il taglio dei servizi, il massacro del personale. Si esternalizzano tutti i servizi non sanitari, privatizzando la sanità, si allungano le liste d’attesa. I ticket sono sempre più esosi”.

Anche Giacomo Giannarelli (M5S) evidenzia una “continua assenza di risposte da parte della politica al mondo reale” e “l’incapacità di realizzare le grandi opere”. Giannarelli ha sottolineato come a vincere siano alcune “cordate di partito”. “Ha vinto – ha detto – quella di Baccelli, che ha trovato le risorse per gli assi viari di Lucca, opera inutile, rispetto a quella di Gazzetti per la Darsena Europa o di Anselmi per gli interventi di Piombino”. Il consigliere del Movimento 5 Stelle ha ricordato la Corte dei Conti “che dice: avete messo in campo delle operazioni finanziarie che utilizzano i soldi dei cittadini non per un servizio pubblico, ma per una spiccata convenienza per il concessionario”.

“Ho presentato un miniemendamento da 170mila euro alla manovra per una problematica culturale e possibilmente condivisa da tutti. Le contrade di Siena che non hanno più il sostegno del Monte dei Paschi di Siena – ha detto il portavoce dell’opposizione Claudio Borghi (Lega nord) –. C’erano tutti gli elementi per accettarlo: turismo, patrimonio culturale, difficoltà oggettiva ma mi hanno simpaticamente detto che con il mio emendamento potevo farci un aeroplanino”.

Su Livorno e in polemica con il Movimento 5 Stelle si è concentrato l’intervento del consigliere Pd, Francesco Gazzetti, che ha evidenziato la contrarietà del M5S a “ogni atto che afferisse alla realizzazione della Piattaforma Europa. Ora, invece, scopriamo che si preoccupano della realizzazione di quest’opera e di queste infrastrutture”. Gazzetti ha ricordato che l’opera si farà, “la Giunta – ha commentato – assicura con uno sforzo notevole il finanziamento, i fondi per realizzarla ci sono. Si prova a strumentalizzare uno spostamento temporale, legato al nuovo cronoprogramma. Perché – ha chiesto Gazzetti, rivolto al M5s – siete contrari all’unica opera che rappresenta non solo un’opportunità ma il futuro per Livorno?”.

Sul tema sanitario si è concentrato l’intervento del capogruppo Pd Leonardo Marras: “L’impegno preso di finanziare le questioni più urgenti in sanità è stato mantenuto”. E sulla questione della privatizzazione: “La sanità privata non supera il 3 per cento e in questa misera parte c’è tanto privato sociale organizzato insieme all’offerta pubblica”. Marras ha parlato di “risorse orientate”, di “scelte politiche fatte”, di “cambiamenti, in sostegno alla crescita, che si consolida attraverso l’impegno sull’industria 4.0, la formazione professionale, negli investimenti alle infrastrutture della Toscana”.

Voto favorevole alla manovra di bilancio è stato espresso da Serena Spinelli (Art.1-Mdp). “Non contesto il fatto – ha detto Spinelli – che si decida di mettere risorse della regione su alcuni capitoli precisi che danno il segno di un indirizzo politico e penso al diritto allo studio, alle politiche per il lavoro, al turismo, alla mobilità. Ma rispetto alla sanità – aggiunge Spinelli – contesto che le risorse riportate non sono sufficienti”. La consigliera regionale ricorda che ci saranno “da rinnovare i contratti del pubblico impiego, compreso quello dei medici, fermo da oltre otto anni” e da affrontare il capitolo “nuovi farmaci e tecnologie da garantire ai cittadini”. Si è detta in accordo con le scelte della Regione Toscana, ma in disaccordo con le scelte del Governo nazionale “abbiamo speso in tre anni – ha concluso Spinelli – 50miliardi in bonus di cui 22 al Job Act, che non ha prodotto lavoro stabile”.

A concludere il dibattito è stato l’assessore al Bilancio Vittorio Bugli “dobbiamo amministrare – ha detto l’assessore regionale – con le risorse che abbiamo a disposizione e credo si debba essere orgogliosi di contribuire un po’ al risanamento di questo Paese. Siamo la Regione più sobria d’Italia”. Bugli ha ricordato che da “65 consiglieri siamo a 40”, “abbiamo ridotto l’organico di 14 dirigenti. C’erano 260 dipendenti in più, ci siamo organizzati meglio, si può lavorare meglio con meno persone”. Come ribadito “l’obiettivo è quello di far lavorare la macchina senza tagliare servizi. Quest’anno – ha proseguito Bugli – il bilancio parte meglio. È uguale all’assestamento 2017 nelle spese e c’è ancora la possibilità di fare accordi migliorativi col Governo”.

Gli interventi dei consiglieri Marco Casucci (Lega nord), Gabriele Bianchi (M5S), Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) e Paolo Bambagioni (Pd)

Di visione pessimistica e incertezza sulla manovra hanno parlato i gruppi di minoranza. Per Marco Casucci (Ln), “non solo la ripresa è ben lontana, ma sarà difficile dare attuazione ai 24 progetti del programma regione di sviluppo (Prs) e sul triennio i dubbi sono tanti”. Se il bilancio del 2018, infatti, è corrispondente all’assestato del 2017, “per il triennio successivo le preoccupazioni crescono – ha affermato – non ci sono risorse per gli investimenti infrastrutturali e sarà fondamentale la partita dei Fondi europei e della coesione sociale”. Da qui l’incertezza diffusa, dettata dai minori investimenti, ma anche dalla crisi occupazionale. “Le condizioni di ripresa sono affidate a parole e a stime sulla carta”, ha concluso il consigliere.

Di “manovra irrilevante che non cambia il segno della legislatura e non riesce a variare il nostro giudizio negativo”, ha parlato Gabriele Bianchi (M5S), non solo per la mancanza di una programmazione adeguata, ma anche per la carenza di una vera strategia. In tale contesto, “se il 2018 va un po’ meglio, nel 2019 e nel 2020 siamo al baratro assoluto” e soprattutto “scelte e decisioni importanti non le vediamo più da molto tempo, grazie ad una classe politica che si sta rinfrescando, in vista delle elezioni nazionali, ma che sta rinunciando a prendere decisioni difficili, lasciando il compito ad altre autorità e ad altri tavoli”. “Ci stupisce – ha affermato il consigliere – che la Regione preferisca galleggiare in questo pericoloso declino. La mancanza di una visione chiara del futuro non può che portare a una manovra finanziaria del tutto priva di significato e di contenuto, dettata dalla miopia che dà respiro affannoso e incerto alla vostra azione di governo”. 

Tornando alla visione pessimistica del collega Tommaso Fattori, Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra), partendo dalle pagine del preambolo, che “danno una visione falsa della realtà”, ha parlato di “crisi” e di “stagnazione”. Con atti alla mano, passando in rassegna alcune voci del Bilancio, Sarti ha affermato che “questo modo di illustrare le singole voci e di descrivere le missioni non fa capire dove e cosa si taglia: ad esempio si tagliano 42milioni di euro alla sanità, destinandoli ad altre missioni… ”. Per il consigliere, una cosa è comunque certa: “la sanità non si può tagliare più, è una questione di sopravvivenza. Il servizio pubblico non sopravvive se non si investe, manca il personale costantemente in affanno e cosa si fa? Si chiudono i servizi. Questo è un gioco per passare tutto al privato”, ha sottolineato Sarti. “Quando il cittadino perde la possibilità di curarsi finisce per crollare tutto il resto – ha concluso –. Forse il termine agonia è foriero di insuccesso, ma siamo in prognosi riservata”.  

Passando in rassegna gli interventi precedenti, dal quadro completo sul contenuto della manovra fornito dalla consigliera Vadi a chi ha parlato di mancanza di visione, Paolo Bambagioni (Pd) ha offerto alcuni spunti di riflessione. In particolare la “grande attenzione a razionalizzare e riqualificare la spesa”, che consente di rivendicare “una visione che esiste e che continua ad avere i suoi punti di forza nei valori cari al centro-sinistra, garantendo quindi al cittadino utente alcuni servizi. In questo momento di difficoltà – ha affermato Bambagioni – il bilancio che andiamo ad approvare ha come obiettivo il mantenimento. Però, rispetto all’anno precedente,quando ci trovammo ad approvare un bilancio tecnico, quest’anno abbiamo un bilancio con contenuti e risorse”. In più, potremo recuperare i 60milioni anticipati alla sanità e a gennaio le regioni si incontreranno con il Governo per portare a casa ulteriori soldi. Il consigliere ha quindi concluso il proprio intervento ricordando che il collegio dei revisori ha dato il via libera all’approvazione.

Gli interventi di Fattori (Sì-Toscana a sinistra), Pecori (Gruppo misto), Donzelli (Fratelli d’Italia) e Vadi (Pd)

“Nel 2018 sembra destinata a proseguire la quieta agonia che precede la tempesta finale”, questa l’analisi di Tommaso Fattori, capogruppo di Sì-Toscana a sinistra, nell’intervento che apre il dibattito sulla manovra finanziaria della Regione. “L’economia toscana è in sostanziale stagnazione e la crisi perdura”, spiega Fattori, “le politiche di austerità, fatte pesare fortemente su Regioni ed enti locali, stanno per soffocarci definitivamente, ci  impediscono di finanziare adeguatamente servizi fondamentali per i cittadini e di mettere in atto forme di investimento pubblico anticicliche”. I provvedimenti finanziari proposti dalla Regione “presentano di fatto una serie di ulteriori tagli, più o meno mascherati, a vari capitoli fondamentali della spesa pubblica. Soltanto la salute avrà 42milioni di euro in meno”. Quello che servirebbe, prosegue il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra, sarebbero “piuttosto tante piccole opere utili, la messa in sicurezza del territorio, il rafforzamento di una sanità pubblica davvero universale, il potenziamento del trasporto per i pendolari e dell’edilizia residenziale pubblica”.

“Voteremo contro tutti e tre gli atti”, annuncia Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia), “provvedimenti che non fanno altro che mettere una serie di toppe. Si tratta di una serie di marchette per temporeggiare, in attesa di capire come andrà a finire il litigio a sinistra”. Quello che serve alla Toscana, prosegue Donzelli, “è che questa Regione abbia un governo stabile e dignitoso, che non pensi soltanto a litigare tra correnti diverse”, mentre nella situazione attuale, “questo litigio a sinistra è distruttivo per la Regione Toscana. Ci auguriamo che ci sia la dignità di ammettere che è finito un percorso e rimettere la parola nelle mani degli elettori. Che questa agonia abbia fine prima possibile”.

L’impianto dei provvedimenti “non mi trova assolutamente d’accordo”, ha dichiarato la consigliera Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt), “le previsioni seguono direttive che non condivido”. Sulla nota di aggiornamento al Defr, “se nelle priorità si destinano 249milioni e mezzo alle grandi opere e 14milioni alla lotta per la povertà e l’inclusione sociale, si capisce perché non posso essere d’accordo”. Entrando nel merito, “non trovo niente per la tutela ambientale della piana fiorentina, una delle zone più inquinate del pianeta”, osserva la consigliera. E ancora: “Non si guarda il problema grosso dell’Elba”, che necessita “una completa autonomia sanitaria”. Sull’ambiente, “bisognerebbe tutelare le falde dall’inquinamento” e la consigliera non condivide l’idea “che la risorsa geotermica rappresenti uno sviluppo”.

Valentina Vadi (Pd) ringrazia l’assessore “per il lavoro fatto” e si sofferma sulla nota di aggiornamento al Defr. “Non siamo in una quieta agonia – dice la consigliera –, per il 2017 si parla di ripresa economica in termini di Pil, di export, ripresa dei consumi, con dati superiori rispetto alla media nazionale. Sicuramente – prosegue Vadi –, la carenza di risorse finanziarie centrali per il biennio 2019-2020 determinerà situazioni di difficoltà, ma la Regione Toscana offre risposte politiche chiare”. La scelta della Regione “è quella di portare a compimento le azioni progettuali del Prs, salvaguardare la capacità di realizzazione degli obiettivi programmatici, cercando di mantenere la qualità dei servizi pubblici”. I dati di una “evoluzione dell’economia toscana sono abbastanza evidenti, è cresciuto anche il potere di acquisto medio delle famiglie toscane”. Questo il quadro, che delinea “scelte di governo estremamente chiare”, secondo Valentina Vadi, pur “nelle difficoltà che nessuno vuole nascondere”.

Approvata la manovra finanziaria

Il pacchetto di provvedimenti ha avuto il via libera con il voto favorevole di Pd e Art.1-Mdp. Gli altri gruppi hanno votato contro. Approvati anche numerosi ordini del giorno su violenza di genere, danni da alluvioni e interventi di prevenzione, sicurezza sul lavoro, disabili, Fiscal Compact, lavoratori delle pulizie, amianto

 La manovra finanziaria ha avuto il via libera dal Consiglio regionale. Il pacchetto di provvedimenti all’esame dell’aula (la nota di aggiornamento al Defr 2018, le disposizioni di carattere finanziario - collegato alla legge di stabilità, la legge di stabilità per l’anno 2018 e il bilancio di previsione finanziario 2017-2020) sono stati infatti approvati con il voto favorevole dei gruppi Pd e Art.1-Mdp, mentre tutti gli altri gruppi consiliari hanno votato contro.

L’aula ha anche approvato un nutrito pacchetto di ordini del giorno collegati alla manovra.

Il primo ordine del giorno, presentato dal M5S e illustrato da Andrea Quartini, riguarda gli interventi contro la violenza di genere e impegna la Giunta a prevedere “l’istituzione di un comitato regionale di coordinamento sulla violenza di genere e l’istituzione di un elenco regionale dei centri antiviolenza e delle case rifugio, cui la Giunta regionale farà riferimento per l’erogazione dei contributi regionali per gli interventi in materia di violenza di genere”.

La lotta contro la violenza di genere è stata poi effettivamente al centro di uno degli emendamenti approvati nel corso del dibattito, presentato dai consiglieri Serena Spinelli (Art.1-Mdp), Valentina Vadi, Alessandra Nardini e Giacomo Bugliani (Pd). L’emendamento autorizza la Giunta a stanziare 1 milione e 765 mila euro per realizzare interventi di contrasto alla violenza di genere e dà disposizioni per istituire l’elenco regionale dei centri antiviolenza e delle case rifugio, operanti sul territorio regionale.

Il secondo ordine del giorno approvato, presentato da Tommaso Fattori e Paolo Sarti (Sì-Toscana a Sinistra), riguarda i corsi d’acqua tombati, anche alla luce degli ultimi eventi calamitosi tra cui l’alluvione a Livorno, e impegna la Giunta, che prevede nel collegato alla legge di stabilità 2018 lavori di rimozione dei tombamenti a carattere straordinario, “a rendere tale intervento strutturale fino alla rimozione delle situazioni di principale pericolo causate dai tombamenti dei corsi d’acqua, valutando contestualmente il possibile incremento delle risorse destinate allo scopo”.

Approvato anche un altro ordine del giorno presentato dal gruppo Sì-Toscana a Sinistra (Tommaso Fattori e Paolo Sarti) che ha come oggetto gli infortuni sul lavoro. Partendo dall’autorizzazione di spesa di 350 mila euro nel 2018 per la realizzazione, a Prato, di un piano straordinario di controlli per il lavoro sicuro nell’area Toscana centro, l’atto chiede di rivedere l’accorpamento, avvenuto la scorsa estate, del settore sicurezza sul lavoro con gli altri settori della sicurezza; impegna dunque la Giunta “a rilanciare con determinazione e urgenza l’attività del settore Prevenzione e sicurezza sul lavoro della Regione Toscana, attraverso la revisione dei contenuti del decreto dell’agosto scorso, con l’obiettivo di assicurare a tale settore la piena autonomia”.

Ancora, via libera a un ordine del giorno a firma di Nicola Ciolini e Lucia De Robertis (Pd) che, come ha spiegato Ciolini all’aula, impegna la Giunta ad attivarsi a livello nazionale per modificare le agevolazioni fiscali sulla mobilità delle persone disabili, e in particolare “per consentire l’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica regionale anche al veicolo di proprietà di un soggetto appartenente al nucleo familiare della persona disabile, quando questo non sia coincidente con il familiare che ha fiscalmente a carico la persona disabile, quando ovviamente il veicolo sia utilizzato in via esclusiva o prevalente a beneficio della persona disabile”.

Il ripristino di strade danneggiate dai recenti episodi di maltempo in Lunigiana e Garfagnana sono invece l’oggetto di due ordini del giorno approvati, presentati rispettivamente da M5S (Giacomo Giannarelli) e dal Pd (Giacomo Bugliani e Leonardo Marras). Quello del M5S, come ha spiegato Giacomo Giannarelli, impegna la Giunta “a prevedere a bilancio lo stanziamento delle risorse necessarie a ricostruire la strada regionale 445 della Garfagnana e la strada provinciale 20 di Montedivalli nei tratti danneggiati, e a legare lo stanziamento a interventi che possano garantire il mantenimento delle strade nel lungo periodo”. Quello del Pd, ha spiegato Bugliani, impegna la Giunta a “valutare la possibilità di sostenere la realizzazione delle opere necessarie per ripristinare i danni” nelle località di Tresana, Casola in Lunigiana, Fivizzano e Aulla.

E’ sempre a firma dei consiglieri di Sì-Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti l’ordine del giorno, approvato dal Consiglio, che ha come oggetto il trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell’unione economica e monetaria, meglio conosciuto come “Fiscal Compact”. L’atto impegna la Giunta “a farsi portatrice nei confronti del Parlamento italiano di un giudizio negativo rispetto agli effetti del trattato” e a chiedere “che sia aperta una discussione sul superamento di trattati e regolamenti che hanno imposto un indirizzo liberista alle politiche dell’Unione europea, caricando gran parte del peso delle conseguenti misure di austerità su Regioni ed Enti locali”.

E’ invece a firma di Giovanni Donzelli (FdI) e di Manuel Vescovi (Lega) il successivo ordine del giorno approvato, che riguarda i lavoratori di varie ditte e cooperative che si occupano di pulizia e sanificazione presso la Regione, le Aziende sanitarie, agenzie ed enti dipendenti della Regione Toscana e la gara di appalto in corso. Con l’atto si impegna la Giunta “a interessarsi della questione per tutelare i 3389 lavoratori e a convocare tempestivamente le parti, nello specifico aziende e sindacati, per dare rassicurazioni ai lavoratori sui nuovi contratti e sul rispetto delle norme”.

Lo smaltimento dell’amianto, infine, è al centro dell’ultimo ordine del giorno approvato, a firma di Tommaso Fattori e Paolo Sarti (Sì-Toscana a Sinistra) e di Ilaria Bugetti (Pd). L’ordine del giorno impegna la Giunta “a definire quanto prima le linee guida sull’amianto, stanziando opportune risorse per il triennio 2018-2020”.

Ex OGR Porta al Prato, Accordo di Pianificazione Comune di Firenze e Regione Toscana ratificato dal Consiglio

Meucci (Pd): “Grande operazione di riqualificazione senza consumo di suolo”

«Un’area importante della città che viene restituita alla città con un’operazione di riqualificazione a consumo di suolo zero che non ha precedenti nella recente storia urbanistica della città. Sono molto soddisfatta perché con questa deliberazione del Consiglio regionale si scrive una nuova pagina per un quartiere della città che può vedere finalmente una piena rigenerazione».

Lo ha detto Elisabetta Meucci, consigliera regionale Pd, intervenendo in aula nel dibattito sulla ratifica dell'Accordo di Pianificazione tra Comune di Firenze e Regione Toscana, relativo alla rigenerazione urbana dell'area ferroviaria occupata dalle ex OGR Porta al Prato.

«Si tratta di un’area molto estesa – ha ricordato Meucci – una porzione di territorio ora degradata, che va dal parco delle Cascine a Porta al Prato: 42mila metri quadri di riuso, senza alcun metro quadro di nuova edificazione. Insieme alla riqualificazione avvenuta in passato con il nuovo teatro dell’Opera, il progetto di riqualificazione della stazione Leopolda e delle ex Manifattura tabacchi, ci saranno interventi importanti che mirano a migliorare la viabilità e soprattutto la mobilità pubblica, anche perché sulla linea ferroviaria dismessa correrà la linea 4 della tramvia, il cui progetto è già in fase avanzata. Una risposta che la città di Firenze attendeva – ha concluso la consigliera – e che arriva nei tempi previsti».

Ferrovie: ex Ogr, sì ad accordo di ratifica per riqualificazione dell’area di Porta a Prato

Parere favorevole alla proposta di delibera per la ratifica dell’accordo di pianificazione tra Comune di Firenze e Regione Toscana, relativo alla rigenerazione urbana dell’area ferroviaria occupata dalle ex Officine Grandi Riparazioni di Porta a Prato. L’intervento parte con l’intesa del 2015 per la dismissione dell’area ferroviaria.

Con l’atto licenziato già dalla commissione Territorio e ambiente, presieduta da Stefano Baccelli (Pd), si consente al Comune di Firenze di approvare la variante al regolamento urbanistico e alla Regione di procedere all’aggiornamento del quadro conoscitivo del Pit 2015. L’intervento nell’area di Porta a Prato prevede il recupero delle volumetrie esistenti, che ammontano a circa 4 chilometri quadrati di superficie utile lorda per destinazioni varie: residenza, turistico ricettive e servizi. Inoltre, l’area occupata dalla stazione ferroviaria sarà riutilizzata per la nuova linea tranviaria che collega la Leopolda con le Piagge.

“Si tratta di un provvedimento frutto del gioco di squadra tra Comune di Firenze e Regione. È davvero un progetto straordinario di rigenerazione urbana di una porzione importante della città di Firenze”, dichiara in Aula Stefano Baccelli, che prima di lasciare l’illustrazione del progetto nel dettaglio alla consigliera Elisabetta Meucci (Pd), già assessora all’urbanistica del Comune di Firenze, segnala “la particolare attenzione alle misure di sicurezza, in considerazione di quanto tragicamente accaduto alla stazione di Viareggio”.

Elisabetta Meucci esprime apprezzamento per la “rigenerazione di un’area preziosissima di Firenze” e per la collaborazione tra Comune e Regione che l’ha resa possibile. Un’area “rimasta sempre chiusa alla città e ora restituita all’insediamento in un quartiere importante, un mix residenziale, commerciale con opere pubbliche, scuole, edifici di culto”. Voto favorevole del gruppo Lega nord annuncia Elisa Montemagni: “La rigenerazione dell’esistente, senza aumenti di volumetria, è il primo passo verso l’ambiente”. Più che di rigenerazione, secondo il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, si tratta di “un saccheggio di un’area demaniale che da epoca immemore era stata destinata a servizio pubblico, prima idraulico, poi anche ferroviario. I contorni sono quelli di una lottizzazione speculativa – sostiene Fattori –, accanto tra l’altro alla cementificazione della stazione Leopolda. Quest’area avrebbe meritato destinazione e impiego diversi: a Torino, lo spazio ex Ogr è stato destinato a un centro per l’arte contemporanea e a un centro di ricerca scientifica, mantenendo la fondamentale destinazione pubblica”. Voto favorevole annuncia al contrario Giacomo Giannarelli per il Movimento 5 stelle: “A seguito di ulteriori approfondimenti tecnici, esprimiamo il nostro sostegno alla riqualificazione di quest’area”.

Alta velocità, Spinelli (Art.Uno Mdp): “Bene ripresa dei lavori. Sottoattraversamento per AV metterà parola fine a regola dell’inchino per treni regionali”

“È notizia molto positiva che si torni a lavorare sui cantieri dell’alta velocità di Firenze, su quello di Campo di Marte da cui partirà il tunnel per il sottoattraversamento e su quello della stazione Foster. Le infrastrutture per integrare la mobilità su ferro e gomma nella città di Firenze sono opere necessarie, attese da tempo da tanti cittadini e amministratori. Queste infrastrutture non solo renderanno Firenze centrale nell’alta velocità ferroviaria, ma consentiranno di alleggerire il traffico sulla stazione centrale di Santa Maria Novella, agevolando l’entrata e l’uscita dei treni regionali. Ora dobbiamo pensare a come collegare la Foster con il centro della città e la stazione di SMN. Nella riqualificazione del sistema ferroviario in corso, sarà fondamentale dare priorità al trasporto regionale: dovranno migliorare le condizioni di chi ogni giorno si sposta per motivi diversi, per studio o per lavoro, e spesso si trova costretto a subire ritardi dovuti all’entrata e all’uscita dei treni ad alta velocità dalla stazione centrale di Santa Maria Novella. Il sottoattraversamento per l’AV dovrà scrivere la parola fine all’incomprensibile regola dell’inchino, che quotidianamente va in scena in sfavore dei treni dei pendolari.  Pensiamo alla stazione Foster che sarà un grande intercambio per tram-bus e treni, che migliorerà l’accesso e la diffusione del trasporto pubblico e sostenibile. La città di Firenze e tutto l’hinterland hanno forte bisogno di ripensare ed integrare la viabilità, proprio in funzione dei tanti pendolari che usufruiscono del trasporto pubblico e per tutti coloro che saranno incentivati a farlo a discapito del mezzo privato. Per Firenze e la Toscana sarà un passo avanti importante, verso una viabilità più ampia e regionale”.

E’ quanto dichiara Serena Spinelli, capogruppo Articolo Uno Mdp in Consiglio regionale, commenta la ripresa dei lavori per l’Alta Velocità a Firenze.

Alta Velocità. Saldi elettorali di fine legislatura. Fattori (Sì): “Firenze a rischio per un’opera inutile e costosissima. I danni li pagherà il Pd?” "Evidentemente interessa far circolare montagne di denaro più che treni"

“In un clima di saldi elettorali di fine legislatura, il Governo ha deciso l’avanti tutta sul folle progetto del sottoattraversamento Alta Velocità di Firenze”, così il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori, commentando il nulla osta al piano di utilizzo delle terre di scavo arrivato dal Ministero.

“Non capisco cosa ci sia da esultare nell’aver deregolamentato un settore delicato come la gestione delle terre di scavo e nel mettere a rischio un’intera città, con una parte rilevante del suo patrimonio abitativo e monumentale, realizzando uno scavo sotterraneo che farà abbassare la falda fiorentina. Né capisco cosa ci sia da esultare nella realizzazione di una nuova mega-stazione ai Macelli che sarà poco utilizzata, come ormai dichiarato in tutte le salse da Ferrovie dello Stato, e trasformata in una fantomatica stazione per bus, una specie di cattedrale nel deserto. Gli unici a brindare in questo fine 2017 saranno quegli imprenditori che fanno affari d'oro grazie ad opere inutili, non certo i cittadini che ne subiranno i danni e che assisteranno all’ennesimo spreco di miliardi di euro”.

"Inascoltati, in questi anni abbiamo continuato a proporre in consiglio regionale alternative razionali e infinitamente meno costose al tunnel TAV e alla Stazione Foster, ma evidentemente quel che interessa è far circolare montagne di denaro più che treni. Continueremo a opporci e a sostenere i progetti alternativi ma se i lavori dovessero partire come annunciato, saremo vigili ed esigeremo il rigoroso rispetto di ogni prescrizione e il non ripetersi di abusi e infiltrazioni criminali. Al Pd nazionale e regionale, al governatore Rossi, al Sindaco Nardella, a Ferrovie italiane chiediamo se sono disposti a garantire in solido per qualunque danno ingente accadrà a monumenti e edifici privati a causa delle loro irresponsabili decisioni”.

Parrini: “Ottima notizia, si sblocca altra opera fondamentale”

 “Il parere favorevole della commissione Via all’aggiornamento del piano di smaltimento delle terre di scavo per la realizzazione del nodo TAV di Firenze è un’ottima notizia. In primo luogo perché, come nel caso di Peretola, si tratta di un tassello fondamentale per poter sbloccare la realizzazione di un’opera strategica e attesa da tempo. Inoltre è sicuramente un altro passo in avanti verso una piena modernizzazione infrastrutturale dell'area metropolitana fiorentina, fattore propulsivo allo sviluppo dell’intero territorio regionale. Come il Pd ha sempre sostenuto, è necessario per il bene della Toscana che proceda con celerità la realizzazione di tutte le grandi opere previste nella nostra Regione, quindi dalla Tav ai potenziamenti ferroviari alla Due Mari, dall'aeroporto al termovalorizzatore, dalle terze corsie alla Tirrenica”.

 Così Dario Parrini, segretario Pd Toscana, sul parere favorevole della commissione Via all’aggiornamento del piano di smaltimento delle terre di scavo per i lavori TAV.

Rischio idrogeologico. Tombamenti corsi d’acqua, stanziamenti strutturali per prevenire nuove alluvioni. Approvata la proposta di Sì Toscana a Sinistra

Nel corso del dibattito in Consiglio Regionale sulla legge di stabilità 2018 è stato approvato un importante ordine del giorno, presentato dai Consiglieri di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti, sull’annoso problema dei corsi d’acqua tombati in Toscana.

“Nei decenni un’urbanistica selvaggia, che ha imposto costruzioni sparse disordinatamente sul territorio, ha portato alla chiusura di numerosi corsi d'acqua. Si stima che la rete fluviale scomparsa dalla superficie e costretta in stretti canali in cemento armato sarebbe in Italia di oltre dodicimila chilometri, moltissimi dei quali nella nostra regione: basta ricordare il Carrione a Carrara, il Bocchetta e il Ricortola a Massa, il Serchio a Lucca, il Rio Ardenza e il Rio Maggiore a Livorno, l’Affrico a Firenze”, ricordano Fattori e Sarti.

“Il fenomeno dei corsi d’acqua tombati, come tragicamente dimostrato dai recenti eventi calamitosi a Livorno, costituisce un elemento di ulteriore rischio idrogeologico ed è quindi improcrastinabile la programmazione d’interventi ad ampio raggio sui tratti coperti dei corsi d'acqua”.

“Con l’ordine del giorno approvato oggi dal Consiglio regionale su proposta di Sì Toscana a Sinistra, si impegna la Giunta regionale a rendere strutturale il finanziamento ai Comuni interessati previsto inizialmente solo per il 2018, valutando contestualmente di incrementare le risorse destinate allo scopo, che ad oggi sono soltanto di circa un milione di euro. Prevenire è sempre la migliore soluzione per salvare vite umane, oltre che per risparmiare la grande quantità di denaro necessaria a ricostruire una volta che il danno è avvenuto”, terminano Fattori e Sarti.

Bolkestein, Stella e Cellai: "Grazie a FI rinviata di un anno. Con noi al Governo escluderemo ambulanti e balneari"

"Grazie all'impegno e alla tenacia dei rappresentanti di Forza Italia, questa notte la commissione Bilancio della Camera ha approvato il rinvio dell'applicazione della direttiva Bolkestein di un anno per ambulanti e balneari. Si tratta di una proroga breve, che testimonia quanto la sinistra avversi queste due categorie di lavoratori, ma per noi è stata una piccola vittoria, che consente di prendere tempo in vista del prossimo anno, quando torneremo al Governo del Paese ed escluderemo entrambi i comparti dalla direttiva Bolkestein". Lo affermano Marco Stella, Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana e coordinatore fiorentino di Forza Italia, e il capogruppo di FI al Comune di Firenze, Jacopo Cellai.

"Sono decine di migliaia le imprese familiari nel settore degli stabilimenti balneari e della vendita ambulante - sottolineano Stella e Cellai - e la loro eventuale inclusione nelle maglie della Bolkestein rappresenta un pericolo a livello occupazionale ed economico. Per questo nei mesi scorsi il centrodestra, primo firmatario Stella, ha presentato una proposta di legge in Consiglio regionale per chiedere una proroga di 30 anni delle concessioni demaniali agli stabilimenti balneari esistenti, durata tra i 20 e i 30 anni per le nuove concessioni, creazione di un marchio di qualità per le imprese balneari toscane, e istituzione di un fondo apposito per la gestione e la manutenzione della costa".

Quanto agli ambulanti, "noi siamo categoricamente contrari a rimettere a bando tutte le concessioni, con la prospettiva che fondi di investimento e multinazionali arrivino a Firenze e in Toscana a fare shopping di banchi e chioschi - sottolineano i due esponenti di Forza Italia - Ne va del destino di migliaia di famiglie". La Toscana è la regione del centro nord con la più elevata densità di esercizi ambulanti rispetto alla popolazione residente: un giro d’affari di oltre un miliardo di euro, 700 mercati, quasi 11mila esercizi (4200 solo a Firenze) e più di 13mila addetti. "Il vero punto della questione - evidenziano Stella e Cellai - è che serve un deciso intervento politico a livello nazionale, per togliere stabilimenti balneari, fiere, chioschi e mercati ambulanti dalla Bolkestein".

Centri antiviolenza M5s approvato emendamento a legge stabilità "Fondi solo a veri centri e vere case rifugio, battaglia finalmente vinta"

Il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle e successivamente un emendamento sottoscritto anche da Andrea Quartini affinché i fondi regionali per i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio vadano esclusivamente alle realtà che rispettano l’Intesa tra Governo e Conferenza Unificata del 27 novembre 2014. Il testo prevede inoltre l’istituzione di un Comitato regionale di coordinamento sulla violenza di genere.

“Dopo due anni di insistenze abbiamo raggiunto un obiettivo importante: la creazione di un elenco regionale dei veri Centri Antiviolenza e delle vere Case Rifugio. Ogni quaranta giorni la Toscana perde una cittadina per femminicidio e questo dato è solo la punta di un iceberg che ogni anno porta tremila donne coraggiose a chiedere aiuto. Era prioritario assicurare a queste persone di trovarsi di fronte a personale qualificato, consapevole del tema e rispettoso di quanto le istituzioni hanno capito come il modo migliore per assisterle. Per questo quella di oggi è una vittoria importante che, senza timore di smentita, è stata resa possibile dall’insistenza del Movimento 5 Stelle e dalla capacità di dialogo anche con chi è maggioranza” così Andrea Quartini a commento dell’approvazione.

Lotta antimafia e criminalità: no dell’aula a mozione M5S

Il Consiglio regionale esprime voto contrario a maggioranza .

Una mozione per impegnare la Giunta regionale “a porre da subito in essere, nei limiti delle proprie competenze, le più opportune azioni e politiche, mirate ad una ancora più concreta ed efficace lotta alla mafia e alla criminalità organizzata”. Così recita l’atto – presentato dai consiglieri del Movimento 5 stelle Gabriele Bianchi, Irene Galletti, Giacomo Giannarelli e Andrea Quartini – su cui l’aula ha espresso voto contrario a maggioranza, come accaduto anche in Commissione Affari istituzionali e Bilancio.

Come spiegato dal presidente Giacomo Bugliani (Pd), la mozione chiedeva anche di trasmettere alla I commissione competenza in materia, “competenza che già è inclusa” e ha visto negli anni istruire indagini conoscitive sui fenomeni di criminalità nella nostra Regione.

“La Toscana non è terra di mafia, ma la presenza della mafia e della criminalità organizzata è una realtà”. Così si è espresso il consigliere Gabriele Bianchi, presentando il quadro di una regione dove si manifestano forme di malavita, legate a mondi finanziari ed economici, che si inseriscono negli apparati burocratici e nei processi amministrativi. Da qui l’invito alla Giunta ad affrontare la complessa tematica, pur non potendo legiferare in materia, vista anche la maturata coscienza civica, grazie all’impegno di tante associazioni e semplici cittadini.

Fiammetta Capirossi (Pd), facendo il punto su quanto fatto in Toscana in tema di lotta alla criminalità, e quindi sul fronte della legalità e della sicurezza, ha spiegato il voto contrario, parlando di “mozione superata”.

Programmazione settoriale, modifiche a 12 leggi

L’aula ha espresso voto favorevole a maggioranza

In tema di disposizioni in materia di programmazione settoriale, il presidente della commissione Affari Istituzionali e Bilancio, Giacomo Bugliani (Pd), illustrando l’atto, ha rammentato che la legge regionale 1 del 2015 ha previsto l’abrogazione dei piani settoriali non disciplinati da normativa nazionale. Con l’approvazione del Programma regionale di sviluppo (Prs) 2016-2020, il Consiglio regionale con la legge 15 del 2017 ha provveduto alla modifica di una serie di normative, mediante il riordino complessivo degli strumenti di programmazione. Con questa proposta di legge, “un concentrato di modifiche a carattere manutentivo procedurale, si prosegue il processo di adeguamento al nuovo modello di programmazione, incentrato sul Documento di economia e finanza regionale (Defr)”, ha sottolineato il presidente, andando a modificare 12 leggi in diverse materie. Tra queste Bugliani ha segnalato, in particolare, la modifica della legge regionale 40 del 2005, che proroga il Piano sociale sanitario integrato regionale (Pssir), approvato nel 2014, fino al prossimo Pssir.

In sede di dibattito, Gabriele Bianchi (M5S) ha annunciato il voto negativo: “eliminando piani e programmi, non solo si crea un modello sempre più generico, ma si va a sottrarre spazi al Consiglio regionale, delegando sempre più alla Giunta”, ha affermato. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra), che ha parlato di “legge pastone che fa del Piano regionale di sviluppo un contenitore unico di tanti progetti generici”.

Stereotipi di genere, Fattori e Sarti (Sì) e Auletta (Una città in comune): "Formazione di docenti per combattere discriminazioni

“Se dicessimo di voler combattere gli stereotipi di genere, ridurre le discriminazioni a loro legate e favorire l’accettazione di sé e dell’altro, vorremmo proprio vedere chi, almeno in linea di principio, alzerebbe la mano per dirsi contrario. Eppure, contro quesiti obbiettivi, che fanno parte di un progetto per le scuole finanziato dalla Regione Toscana, sono insorte alcune famiglie ossessionate dalla cosiddetta ‘teoria gender'”. Lo affermano i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori e Ciccio Auletta, consigliere comunale di Una Città in Comune a Pisa – Prc. E proprio a Pisa stanno nascendo le polemiche più forti contro il progetto della Regione Toscana, che si chiama P.O.Ster -Pensare Oltre gli Stereotipi. “Tra gli obiettivi del progetto -continuano i consiglieri- e siamo interdetti e preoccupati di fronte a genitori che si sono già rivolti all’avvocato, vi sono finalità assolutamente condivisibili come promuovere un’equa divisione dei lavori domestici e far prendere coscienza a ragazze e ragazzi contro il bullismo e la violenza di genere”.

“Siamo convinti che una formazione ai docenti delle scuole primarie e secondarie, volta a perfezionare attività in classe rivolte agli studenti, sia la strada migliore per iniziare a liberare i più giovani da quell’arretratezza culturale di cui purtroppo, come dimostra la propaganda portata avanti da certi comitati, sono vittime spesso proprio in famiglia. Invitiamo quindi le istituzioni scolastiche e la Regione Toscana a non retrocedere di un passo -concludono- sull’attuazione di questo progetto, che, oltre tutto, rientra nelle linee di intervento approvate dall’Unione europea e dal Governo italiano e persino dalla famigerata Buona Scuola”.

Di seguito la mozione approvata dal Consiglio comunale la settimana scorsa contro la sospensione dei corsi sull’educazione alle differenze presenta dal gruppo Una città in comune-PRC

Mozione urgente

Tenuto conto che nelle ultime settimane è in corso una campagna da parte del “Comitato Famiglia, Scuola, Educazione” per la sospensione negli istituti scolastici della nostra città e di numerosi altri comuni della zona pisana del progetto: “Contrasto agli stereotipi di genere e promozione di un’equa suddivisione dei lavori domestici” finanziato dalla Regione Toscana e gestito nel nostro territorio dalla SdS in quanto “si indottrinerebbero gli studenti e le studentesse, alle teorie gender”.

Tenuto conto che iniziative simili non sono un caso isolato ma fanno parte di una vera e propria campagna nazionale di ostilità, mossi da settori conservatori e reazionari contro i soggetti singoli e collettivi che sviluppano tali progetti per la valorizzazione delle differenze, l’educazione sentimentale, la prevenzione delle violenze legate al genere e all’orientamento sessuale e il contrasto a ogni forma di discriminazione e sopraffazione;

Preso atto che, invece, per dare una risposta ai problemi di violenza giovanile, sopraffazione e bullismo, tutte le raccomandazioni nazionali ed europee promuovono la realizzazione di progetti di formazione, aggiornamento professionale e sensibilizzazione per il rispetto delle differenze e la valorizzazione dell’incontro tra culture, da realizzare dentro e fuori le scuole;

Preso atto che negli ultimi anni, pur nella mancanza di risorse economiche, tali attività sono aumentate, favorendo la diffusione della cultura costituzionale delle pari opportunità e della solidarietà, grazie alla preziosa collaborazione tra dirigenti scolastici, docenti e associazioni, ottenendo partecipazione e interesse;.

Tenuto conto della mozione approvata dal consiglio comunale nella seduta del 10 settembre 2015: “EDUCARE ALLE DIFFERENZE E’ ALTOVALORE DI DEMOCRAZIA E INEQUIVOCABILE INDICATORE DI SVILUPPO”

Tenuto conto delle iniziative e dei progetti che il Comune di Pisa in questi anni sta portando avanti su questi temi

Il Consiglio comunale

  • Ritiene che una buona scuola deve innanzitutto promuovere una cultura della conoscenza reciproca e del mutuo rispetto; per favorire un clima accogliente, aperto e sicuro nel quale la convivenza con le differenze possa essere vissuta come valore e contribuire al benessere psicofisico delle singole persone e alla coesione partecipativa della collettività.
  • Ritiene che l’educazione alle differenze sia il primo antidoto contro ogni discriminazione e che, quindi, un’adeguata formazione e aggiornamento dei docenti e interventi in classe che favoriscano il riconoscimento, la riflessione e il superamento di pregiudizi e stereotipi sono gli strumenti migliori per impedire che bullismo, discriminazione di genere e razzismo si verifichino dentro e fuori le aule.
  • ritiene alla luce di quanto sopra espresso che iniziative come quelle avvenute a Pisa e che si stanno svolgendo in tutta Italia promosse da parte di Comitati e associazioni contro “la presunta teoria gender”, non siano altro che un attacco alla scuola pubblica, alla sua autonomia e all’autorevolezza degli insegnanti. In questi episodi ad essere sotto attacco è l’idea stessa che la scuola pubblica sia lo spazio in cui trasmettere alle nuove generazioni i valori della cittadinanza plurale e in cui coltivare principi condivisi e in quanto tali più ampi rispetto a quelli appresi nella famiglia di appartenenza, insomma il luogo in cui promuovere la cultura dell’uguaglianza e del rispetto reciproco e il superamento di logiche discriminatorie e stereotipanti;
  • Riconferma il proprio pieno sostegno ed apprezzamento ai progetti attualmente in corso, a partire da quello gestito dalla SdS e finanziato dalla Regione Toscana, nelle scuole della nostra città sul tema dell’educazione delle differenze e del contrasto agli stereotipi di genere,;

e si impegna

  • a consolidare e potenziare lo sviluppo di progetti rivolti alle famiglie, per riflettere sulle tematiche di genere e sul peso che esercitano i modelli culturali, le campagne o i prodotti commerciali proposti dai media, attraverso i quali vengono introiettati comportamenti, modalità relazionali, modelli estetici che influenzano la crescita già dalla fasce di età 0-6 anni;
  • a realizzare periodicamente, anche in sinergia con altri Comuni, giornate di studi e seminari, che aiutino a diffusione di buone pratiche sull’educazione alle differenze nelle scuole;
  • a consolidare e potenziare l’attivazione, all’interno delle scuole di competenza comunale, di corsi di aggiornamento professionali base e/o complementari rivolti a educatori/trici di nido e a maestri/e, per promuovere l’inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica, sia sotto il profilo teorico che operativo; per fornire strumenti e conoscenze in merito alla identità di genere, all’uso di un linguaggio non sessista e alla prevenzione delle discriminazioni di genere.

Disabili: interventi a favore della mobilità, Consiglio unanime su nuova legge

Il testo arrivato dalla commissione Sanità vede come primo firmatario il consigliere Giovanni Donzelli (FdI): fino a 18mila euro per acquistare auto adattata e fino a 20mila euro per adattare la vettura propria o di un familiare

Il Consiglio regionale approva all’unanimità la nuova legge per favorire la mobilità individuale e l’autonomia personale delle persone disabili. Il provvedimento, che vede come primo firmatario Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia), prevede l’istituzione di un fondo di 200mila euro per il 2018, per la concessione di contributi per persone con disabilità che si trovino in situazioni di grave limitazione dell’autonomia personale o, in alternativa, ai genitori o a un componente del nucleo familiare. Contributi per l’acquisto di autoveicoli nuovi o usati adattati (fino a un massimo di 18mila euro); per la modifica degli strumenti di guida, compreso il cambio automatico di serie, o la modifica dell’auto di un genitore o comunque di un familiare (fino a un massimo di 20mila euro); per il conseguimento di patenti speciali di guida (fino a un massimo di mille e 500euro). Prevista anche l’attivazione da parte dei Comuni di progetti pilota per servizi di ‘car sharing’ a favore delle persone disabili.

“L’atto arriva in aula con il voto unanime della commissione Sanità”, spiega nell’illustrazione all’Aula Stefano Scaramelli (Pd), che della terza commissione è presidente. “Ringrazio il consigliere Donzelli, che ha avuto il merito dell’intuizione ed è stato il depositario della prima ipotesi legislativa, poi rielaborata dalla commissione. Il testo unificato ha visto l’arricchimento portato da tutti i gruppi e si è arrivati a trovare anche la necessaria copertura finanziaria”. Di qui, aggiunge in Aula Scaramelli, “l’intesa ritrovata con lo stesso Donzelli, grazie alla quale è tornato ad essere primo firmatario dell’atto ora in approvazione”.

Debiti contratti dai Renzi: dal 27/12 in Consiglio regionale la mostra in 10 pannelli

«Dal 27 dicembre 2017 al 5 gennaio 2018 allestiremo a Palazzo Panciatichi in Consiglio regionale della Toscana la "Mostra sui rapporti fra Fidi Toscana e l'azienda della famiglia Renzi". Una vicenda di cui mi sto occupando da ormai tre anni e messa in luce grazie alle denunce di Fratelli d'Italia. I cittadini potranno ammirare con i loro occhi i documenti che dimostrano come un parte del debito contratto dai Renzi sia stato ripagato con i soldi pubblici dopo la concessione da parte di Fidi Toscana della garanzia all'80% sul mutuo concesso dalla Bcc di Pontassieve che porta la firma di Marco Lotti, padre dell'attuale Ministro Luca. L'esposizione di dieci pannelli comprende, fra gli altri, i documenti ufficiali della Regione, di Fidi e della banca, e sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17 in via Cavour 4 a Firenze». E' quanto afferma il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli, che ha presentato oggi in Consiglio regionale un ordine del giorno per chiedere che la Regione si attivi per recuperare i soldi tramite la Eventi 6, azienda erede della Chil e tutt'oggi di proprietà della famiglia Renzi.

«I consiglieri Pd hanno votato contro questa proposta, che dimostra come siano interessati più a tutelare gli interessi della famiglia del loro segretario che le casse pubbliche - sottolinea Donzelli - oggi in aula, per ragioni di tempo, non ho potuto illustrare tutti i contenuti dell’atto bocciato e di tutti gli atti presentati precedentemente a questo: i cittadini potranno vederli con la mostra. Le mie azioni sono state doverose per la tutela dell'interesse pubblico: probabilmente nessuno sarebbe intervenuto senza le mie denunce. Se qualcuno pensa di intimidirmi e di fermare le mie richieste di trasparenza ha sbagliato indirizzo: andrò avanti perché sono certo di ciò che ho detto e fatto; continuerò a battermi con forza per chiedere che coloro i quali violano le regole paghino le conseguenze - conclude Donzelli - è mio dovere istituzionale di eletto difendere l'interesse della collettività».

Personale medico sanitario: rinnovo contratto e ricambio generazionale, risoluzione unanime

Il Consiglio approva l’atto presentato dalla commissione Sanità. Impegna la Giunta toscana ad agire in conferenza Stato-Regioni

 Il consiglio regionale sostiene le rivendicazioni di medici, veterinari e operatori sanitari che il 12 dicembre hanno scioperato in tutta Italia. L’Aula ha approvato con voto unanime una risoluzione presentata dalla commissione Sanità che impegna la Giunta regionale ad attivarsi in conferenza Stato-Regioni per sostenere il percorso di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei medici, per favorire il necessario ricambio generazionale del personale medico sanitario, in modo da incrementare i posti per la formazione specialistica, per verificare e correggere, inoltre, l’esistenza di differenze retributive fra professionisti dipendenti di aziende sanitarie della Regione.

“Abbiamo mantenuto l’impegno preso martedì 12 dicembre, in occasione dell’incontro al palazzo del Pegaso con la rappresentanze sindacali di medici e veterinari, nel giorno dello sciopero nazionale della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria”, spiega il presidente della terza commissione Stefano Scaramelli (Pd). “Siamo l’unico Consiglio regionale in Italia ad aver trovato la sintesi unitaria tra tutte le forze politiche. Ringrazio in consiglieri Quartini e Mugnai per l’impegno nella ricerca di un testo condiviso”. La risoluzione indica la strada del “confronto continuo e costruttivo” con le organizzazioni sindacali nei tavoli regionali, per arrivare ad “azioni concrete finalizzate a rispondere ai reali bisogni di salute dei cittadini e per la progettazione di strategie condivise in tema di prevenzione, diagnosi, cura  e riabilitazione”.

“Lo sciopero dei medici è stato un grande grido di allarme di categorie che tengono in piedi come unico baluardo il servizio sanitario nazionale”, sostiene Andrea Quartini (M5s). “C’è carenza di personale, mancano medici di emergenza, chirurghi, radiologi, pediatri. E ci sono differenze retributive, tra azienda e azienda, ma anche nell’ambito della stessa azienda. Avremmo voluto disposizioni più cogenti, ma sosteniamo la risoluzione perché va nella direzione giusta”. Voto favorevole annuncia anche la consigliera Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt), con l’avvertenza che “non c’è solo la gamba della direzione medica che porta avanti la sanità, c’è anche il restante personale del comparto, che vive le stesse sofferenze”. Il consigliere Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) annuncia il voto favorevole del gruppo: “Nella sanità toscana ci sarà presto una montagna di pensionamenti senza ricambio. Sulla sanità bisogna tornare a investire”, dichiara.

Vaccini: i bambini non vaccinati potranno concludere l’anno scolastico, mozione unanime

Il Consiglio regionale approva il testo a firma Quartini (M5s), Scaramelli (Pd), Sarti (Sì-Toscana a sinistra), Pecori (gruppo misto), Vescovi (Lega nord) e Spinelli (Art.1-Mdp)

Vaccini obbligatori: la Regione dovrà impegnarsi ad assicurare il completamento del percorso educativo nell’anno scolastico 2017-2018, anche per i bambini non ancora vaccinati. Il Consiglio regionale approva con voto unanime una mozione per assicurare la “possibilità per i minori non vaccinati ma regolarmente iscritti ed accettati presso gli istituti di istruzione di giungere a conclusione dell'anno scolastico 2017-2018”, presentata dai consiglieri Andrea Quartini (Movimento 5 stelle), Stefano Scaramelli (Pd), Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra), Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt) e Manuel Vescovi (Lega nord), ai quali si è aggiunta in Aula la firma di Serena Spinelli (Art.1-Mdp). La Giunta toscana è chiamata ad “adoperarsi affinché tutti i minori non vaccinati ma regolarmente iscritti e accettati possano giungere a conclusione dell’anno scolastico senza alcuna interruzione di continuità educativa” e a chiedere “al Parlamento di tenere presente l’esigenza di considerare l’anno scolastico 2017-2018 transitorio, per dare risalto alla divulgazione e alle opportune informazioni sui percorsi vaccinali alle famiglie”.

“La strategia è quella della partecipazione consapevole, attraverso campagne di recupero della fiducia e della credibilità”, spiega il consigliere Quartini nell’illustrazione in Aula. “Riteniamo importanti le vaccinazioni, ma scelte attraverso percorsi partecipativi. In Toscana avevamo fatto valutazioni più avanzate prima dell’approvazione della legge nazionale, che ora c’è e deve esser rispettata”. Si tratta tuttavia di riconoscere, spiega ancora Quartini, “una fase transitoria. La stessa decisione della Corte costituzionale riconosce la necessità di preventivi incontri allo scopo di favorire un’adesione consapevole ed informata”. Il presidente della terza commissione Scaramelli osserva che con questa mozione “diamo un unico atto di indirizzo a tutte le scuole toscane”, ricordando che il Comune di Firenze ha già preso decisioni in questa direzione. Rimaniamo fermamente convinti della necessità delle vaccinazioni. In Toscana avevamo fatto una elaborazione politica su un testo molto avanzato. Giusto che il primo anno scolastico dall’attuazione della legge possa essere comunque terminato”. Il tentativo, dichiara Paolo Sarti, “è quello di tamponare gli effetti negativi che la legge determina. Ci sono chiari elementi di non rispetto del diritto alla salute e del diritto all’educazione, che vanno a ricadere sui figli”. La consigliera Serena Spinelli ha chiesto di poter aggiungere la propria firma sul testo della mozione poi approvato all’unanimità.

Kebab, Casucci (Ln) e Stella (FI): "Grave bocciatura da sinistra nostro atto su necessità controlli"

"Ancora una volta, la Sinistra ha ampiamente dimostrato di non voler preservare e valorizzare le nostre abitudini alimentari, bocciando un atto che chiedeva maggiore attenzione e controlli per quanto riguarda la somministrazione di kebab, cibo ormai molto diffuso anche dalle nostre parti". Lo afferma il consigliere regionale della Lega Nord all'Assemblea toscana, Marco Casucci. "Ritenevamo, invece, doveroso - prosegue Casucci - promuovere un'azione mirata a verificare la totale sicurezza di un alimento che ha fatto presa specialmente nei giovani. Con la salute non si scherza e quindi, pur non volendo assolutamente criminalizzare chi vende kebab, ritenevamo doveroso sensibilizzare le Istituzioni affinché si intensificassero i controlli".

"Tra l’altro - ricorda Casucci insieme al consigliere regionale di Forza Italia, Marco Stella - di recente il Parlamento Europeo ha approvato, con pochi voti di scarto e soprattutto sotto le pressioni della Germania, una proposta della Commissione UE per consentire l'utilizzo di acido fosforico, fosfati e polifosfati nella carne utilizzata per il doner kebab congelato, malgrado uno studio del 2012 che lega problemi cardiovascolari all'assunzione di questo alimento. Il problema della conservazione del kebab è stato denunciato anche da una recente puntata del programma 'Striscia la notizia'. Era necessaria,dunque, una maggiore consapevolezza che il Consiglio regionale non ha, invece, dimostrato".

Fibromialgia: l’assessore Saccardi nega le prestazioni gratuite ai malati, il Pd si accoda

“Oggi nella civile Toscana - dichiara il Consigliere regionale Paolo Sarti di Sì Toscana a Sinistra - con la bocciatura di un nostro emendamento al collegato alla finanziaria regionale (in cui si chiedevano risorse per 500 mila euro, per le tre annualità 2018, 2019, 2020, sui livelli essenziali di assistenza aggiuntivi) ancora una volta alle oltre 110 mila persone malate di fibromialgia nella nostra Regione - il 3% della popolazione - è stata negata la possibilità di avere un pacchetto gratuito di prestazioni sanitarie (visite specialistiche, esami di laboratorio, ecc.) e il pieno riconoscimento di una malattia altamente invalidante”.

“Ci aspettavamo che su un tema del genere, più volte trattato in Consiglio regionale e in Commissione sanità con la disponibilità bipartisan di tutti, e su cui c’era la copertura finanziaria, il voto favorevole fosse scontato. Invece l’improvviso diktat dell’assessore Saccardi, per la quale evidentemente questi cittadini non fanno parte del proprio ‘cerchio magico’, e l’immediato accodarsi compatto del Partito Democratico ne hanno determinato la bocciatura”.

“Un fatto gravissimo, per quanto mi riguarda - continua il Consigliere Paolo Sarti - incomprensibile sia come medico e, soprattutto, come rappresentante delle istituzioni che ha particolarmente a cuore i temi che riguardano la sanità. Si nega a persone che vivono condizioni, a volte drammatiche, la possibilità di avere gratuitamente cure necessarie”.

“Voglio riportare le testimonianze di alcune di queste persone, che per la professione che esercito ho avuto modo di conoscere, che vivono la malattia, giorno dopo giorno, sulla propria pelle: “Si tratta di una brutta bestia, non come il cancro o altre malattie simili che ti fanno morire, la fibromialgia non ti fa più vivere come vorresti o come vivevi prima senza di lei.”; “Vivi come se fossi in guerra. Quando la fibromialgia arriva a farti compagnia sei in guerra, perché ostacola pesantemente la vita di tutti i giorni e arriva a inchiodarti in un letto o su una sedia a rotelle”.

“Un fatto gravissimo, quello di oggi in Aula, che fa il paio con la bocciatura di un altro nostro emendamento, questa volta per mancanza di copertura economica, sull’allargamento della platea e la garanzia di ulteriori risorse per il diritto alla Vita Indipendente”.

“A queste persone voglio assicurare - termina il Consigliere Sarti - che la nostra battaglia andrà avanti in tutte le sedi possibili, regionale e nazionale, affinché sia riconosciuto per le persone con fibromialgia, così come per la Vita Indipendente, il sacrosanto diritto ad avere cure gratuite e la garanzia di diritti fondamentali”.

Prevenzione Hiv: sì a mozione per campagna informazione e test saliva

Presentata da consiglieri Pd e Art.1-Mpd, prima firmataria Ilaria Giovannetti

 Accentuare le campagne di informazione e sensibilizzazione per la prevenzione del virus Hiv, promuovere la diffusione del test del tampone salivale. Il Consiglio regionale approva a maggioranza una mozione in merito alle azioni di sensibilizzazione relative alla prevenzione dell’Hiv a firma dei consiglieri Pd, Giovannetti, Scaramelli, Ciolini, Sostegni, Mazzeo, Capirossi, Bugliani, Baccelli, Nardini e della consigliera Spinelli (Art.1-Mdp). La mozione impegna la Giunta toscana a mettere in atto “specifiche azioni di sensibilizzazione o campagne informative, in particolare per i giovani, per quanto riguarda il virus Hiv” e a “promuovere una maggiore diffusione, con particolare riguardo ai luoghi maggiormente sensibili, dei test del tampone salivale, che possono fornire una prima risposta all’eventuale contagio”.

“La mozione nasce alla luce di quanto accaduto a Viareggio, dove di recente tre ragazzi, in seguito al test del tampone salivale effettuato all’esterno di una nota discoteca versiliese, hanno scoperto la loro positività al virus Hiv”, ha spiegato in Aula Ilaria Giovannetti. “I dati sui nuovi casi di contagio sono ancora preoccupanti: la Toscana continua ad avere un tasso di incidenza maggiore rispetto al dato nazionale. Nella nostra regione nel 2015 sono stati 253 i soggetti che hanno contratto Hiv e 75 coloro che hanno scoperto di avere il virus già nello stato di Aids. Esistono ad oggi metodi molto rapidi per effettuare un primo test, come ad esempio il tampone salivale”, mentre c’è ancora “una scarsa percezione del rischio”, soprattutto tra i più giovani: “La metà dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni non usa il profilattico”, spiega ancora la consigliera.

Pieno appoggio alla mozione arriva dal consigliere Marco Casucci (Lega nord), che ricorda una mozione del proprio gruppo “sull’uso del profilattico approvata due anni fa, ma della quale non sappiamo se sia stata debitamente attuata”. I consiglieri Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra), Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt) e Andrea Quartini (Movimento 5 stelle) avevano chiesto il rinvio della mozione in commissione per approfondire o modificare alcuni aspetti, in particolare sul test del tampone salivale.

Fonte: Consiglio regionale

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