Pontormo ancora al freddo, ragazzi a lezione nell'auditorium: "Attendiamo la Città Metropolitana"

Il liceo 'Pontormo' di Empoli

Una portavoce dei genitori spiega la situazione: "Le crepe sono riparate, ma il freddo è pungente, la situazione non è regolare!"


Il freddo pungente entra fin dentro le scuole di Empoli, letteralmente. Gli studenti del Pontormo continuano a far sentire la propria voce. A poco più di una settimana dalla manifestazione che ha visto protagonisti i ragazzi del Liceo Scienze Umane dell'Istituto ISIS empolese, torna alla ribalta il problema dei termosifoni spenti.

Oggi, lunedì 18 dicembre, per l'ennesima volta i giovani sono entrati in classe ma la caldaia non era in funzione. Il risultato è stato una temperatura polare all'interno delle aule, tanto che sono stati presi provvedimenti.

A nome di molte altre madri preoccupate, una portavoce dei genitori di una classe del Pontormo ha spiegato la situazione: "Nelle classi faceva più freddo che fuori. I ragazzi sono stati costretti a fare lezione nell'auditorium, ma non è stato semplice, visto che lì erano raggruppate tutte le sezioni. E non era nemmeno la prima volta". Questo per quanto riguarda il Pontormo, perché al Fermi - che ha il medesimo sistema di riscaldamento - i ragazzi non sono neppure andati a scuola: nelle ultime ore è stato deciso di chiudere temporaneamente per oggi l'istituto e di lasciare gli studenti a casa.

"Va dato atto alla scuola che le crepe nel muro sono state sistemate, ma per il resto non è una cosa regolare" ha continuato. Dopo la manifestazione dei ragazzi e del preside del Pontormo, era stato detto che la Città Metropolitana di Firenze avrebbe agito durante le vacanze natalizie per risolvere il problema "ma comunque c'è ancora una settimana di scuola, i nostri figli non possono rimanere al freddo o, nel peggiore dei casi, perdere ore di lezione, perché più di un'assenza collettiva pesa alla fine dell'anno sul registro".

Quali sono le prossime mosse dei ragazzi e dei genitori? "Per adesso siamo in attesa, aspettiamo speranzosi l'intervento della Metrocittà. I ragazzi però non escludono la scelta di non entrare a scuola, qualora dovesse ripresentarsi la medesima situazione di oggi. Siamo tutti preoccupati perché non si può perdere così tanto tempo" ha concluso la portavoce.

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