San Miniato più sicura con la videosorveglianza: telecamere per punire e prevenire i crimini

(foto gonews.it)

San Miniato si fa più sicura con tredici nuove telecamere. In questi giorni è stato ultimata l'installazione del sistema di videosorveglianza sul territorio comunale, con una particolare attenzione agli abitati di Ponte a Egola, San Miniato Basso, La Scala e alla zona di San Genesio. Si trovano nei punti nevralgici del Comune e servono sia come controllo sia anche come deterrente contro la criminalità. Il sistema, in uso al comandante della polizia municipale Dario Pancanti su delega del sindaco Vittorio Gabbanini, è collegato direttamente con la Compagnia dei carabinieri di San Miniato.

In pratica le telecamere registrano in full HD il passaggio delle auto, ma anche ciò che succede di fronte all'obiettivo. Il servizio sarà utile sia per reprimere crimini come i borseggi e condurre indagini su possibili malviventi in azione o in fuga, ma anche per prevenire eventuali reati futuri. In più le strade sono monitorate statisticamente, si notano i flussi di auto nelle diverse zone e, chissà, magari potrebbe essere usato per apportare modifiche alla viabilità.

Alcune strutture riguardano la videosorveglianza, delle quali tre a San Miniato Basso (via dei Milla e rotatoria di via Guerrazzi/via Pestalozzi) e una in via Pannocchia a Ponte a Egola. Altre telecamere sono nel progetto di efficientamento della pubblica illuminazione: si trovano in via Pestalozzi e al semaforo di viale Marconi a San Miniato Basso, le altre quattro sono sulla SS67 (semaforo di La Scala, intersezioni con via Capocavallo, via Fontevivo e via Capitini). Quattro invece riguardano la lettura delle targhe e sono in punti strategici come a San Miniato basso in via dei Mille e alla rotatoria di via Guerrazzi/via Pestalozzi, al semaforo a La Scala e alla rotatoria di via Pruneta a Ponte a Egola.

Il comandante Pancanti ha spiegato: "Le telecamere sono o di contesto o di lettura targa. Ci permettono di identificare se un'auto è rubata o senza assicurazione o revisione oppure se è stata messa sotto sequestro. Riusciamo a capire a posteriori quante volte è passata una macchina da un determinato luogo, a che ora lo ha fatto e quali sono stati i movimenti. Con la lettura targa posso fare una ricerca puntuale inserendo la singola targa".

La Fondazione CRSM ha supportato economicamente il progetto per tre anni, per un totale di 90mila euro (30mila all'anno). Inoltre quattro telecamere sono state finanziate per 20mila euro dalla Regione Toscana, notizia di pochi giorni fa. Il sistema è alla prova ormai da un mese e mezzo e ha già monitorato i flussi lungo le arterie principali di San Miniato.

Dato che il progetto andrà avanti anche in futuro, si studia la possibilità di aumentare il numero delle telecamere entro il primo semestre del 2018, come ha detto Pancanti: "L'obiettivo è raddoppiare le strutture. Pensiamo alla zona di San Donato, a via Gramsci, all'ingresso nel comune da San Romano e a via Catena". Al vaglio anche l'installazione in alcune piazza del centro storico, in modo tale da avere la situazione sott'occhio e reprimere o prevenire furti o altri crimini. La privacy è tutelata perché dopo sette giorni in cui un video rimane nel sistema, viene cancellato.

"Siamo contenti di aver contribuito a un progetto che contribuisce alla sicurezza di San Miniato, c'è un clima di grande collaborazione" ha detto Mario Sladojevich della Fondazione CRSM. Lo ha ribadito anche il sindaco Gabbanini: "Rassicuriamo i cittadini, tuteliamo la sicurezza urbana e supportiamo le forze di polizia. Così contribuiamo a realizzare un sistema di sicurezza urbana integrato".

 

Gianmarco Lotti

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