Nuovo stadio a Empoli, perché non farne un'arena da concerti?

(foto gonews.it)

Si sente già parlare di stadi di proprietà e dei loro utilizzi extra-calcistici, ma il caso di Empoli potrebbe essere simbolico per il decollo definitivo della città verso le arene nazionali dei concerti. Una proposta che è già stata tirata fuori per lo Juventus Stadium di Torino, senza ulteriori approfondimenti, è quella di trasformare lo stadio in un luogo deputato anche ai concerti rock e ai grandi eventi pop.

Una simile proposta potrebbe essere trasferita anche a Empoli, dove la nuova struttura, presentata dalla società a mo' di bozza avanzata nel 2015 e poi ad aprile scorso con le opportune modifiche, sarebbe impegnata, se non arrivassero impennate in classifica, solo per le partite di campionato e di Coppa Italia.

Dato che lo stadio non è da 'dividere' con altre squadre (si pensi al 'Ferraris' di Genova, usato dal Genoa e dalla Sampdoria), visto che molti mugugni sono sorti sulla capienza da 21mila posti circa (secondo i minimi Uefa), perché non sfruttarlo per concerti rock?

Perché non trasferirvi il Beat Festival dal parco di Serravalle per i grandi eventi, visto che la kermesse è ormai sdoganata in Toscana dopo il concerto della band internazionale Franz Ferdinand? Ancora risuonano le note della chitarra elettrica di Vasco Rossi nel leggendario concerto del 1993 (era il tour promozionale dell'album Gli spari sopra).

Tra le questioni potrebbe esserci quella della proprietà: il permesso per eventi di questo calibro dovrebbe arrivare al privato, ossia all'Empoli Fc. Sono tutte ipotesi forse fantasiose ma interessanti in vista di una rivalutazione del quartiere e della città intera. Abbiamo chiesto a Carlo Pagliai, urbanista che già si era espresso in merito alla questione, una sua opinione.

"L'utilizzo di uno stadio come luogo di pubblici spettacoli è un'ottima idea in quanto è la struttura più compatibile ove organizzarli, basti guardare cosa avviene nel contesto nord-europeo dove organizzano serate con musica da discoteca negli stadi. Quindi si tratterebbe di progettare e gestire uno stadio polifunzionale, in grado di garantire servizi e dotazioni diverse da quelle tradizionalmente offerte per il settore calcistico", spiega Pagliai.

"Da un punto di vista urbanistico questo tipo di strutture e dei relativi eventi comporta il contrasto tra utenze diverse, in quanto lo svolgimento di questi eventi porta sicuramente disagio agli abitanti del luogo circostante allo stadio. I principali disagi infatti provengono dall'elevato incremento di traffico, rumori, parcheggi, rifiuto, sicurezza, e quant'altro, disagi che si concentrano ed esauriscono nell'arco di poche ore".

Le stesse problematiche perché non sono state registrate invece per il Beat Festival? "Quell'evento è organizzato bene, più distante dalle abitazioni ed è saltuario; diverso è il caso se fossero fatti concerti di grande respiro una volta alla settimana".

Ritorniamo al punto stadio. "Se un simile stadio viene realizzato ad opportuna distanza da insediamenti abitativi e dotato di buona infrastrutturazione, questo tipo di eventi non comporta particolare disagi per gli abitanti circostanti. Purtroppo l'attuale collocazione dello stadio non è tra le più favorevoli in questo senso, perchè situato a ridosso del quartiere abitativo di Serravalle e zona sportiva, e sprovvisto di sufficienti strade di collegamento verso le principali arterie".

"Questa collocazione rende poco tollerabile il rapporto dei residenti della zona, coi quali si potrebbe avviare subito fenomeni di conflittualità sociale come petizioni e comitati di protesta; e avrebbero pure ragione, in quanto eventi di questo tipo hanno un impatto acustico di elevato livello che impedirebbe loro difficile il sonno soprattutto nel periodo estivo".

"Ritengo quindi che uno stadio polifunzionale per concerti ad Empoli accentuerebbe ancora di più la conflittualità tra le parti. Hai fatto bene a ricordare il concertone di Vasco Rossi nel 1993, io c'ero come buona parte degli empolesi: ti assicuro che di polemiche ante e post concerto ce ne furono a volontà".

"L'attuale stadio fu previsto in quella collocazione già col Piano Regolatore del 1956 secondo un contesto assai diverso da quello di oggi, che di converso ha portato ad avere uno stadio "in mezzo alle case" piuttosto che fuori dal centro abitato. Occasione persa, a mio avviso".

Elia Billero

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