Cittadinanza onoraria alla vedova di Samb Modou, ucciso in piazza Dalmazia

Palazzo Medici Riccardi a Firenze

Si è tenuta oggi a Palazzo Medici Riccardi la cerimonia per la consegna della cittadinanza italiana per meriti speciali a Ndeye Rokhaya Mbengue, vedova del cittadino senegalese Samb Modou, ucciso in piazza Dalmazia a Firenze. L’attestato è stato consegnato alla signora dal prefetto Alessio Giuffrida unitamente all’assessore della Regione Toscana Federica Fratoni e all’assessore del Comune di Firenze Sara Funaro.

“Qui a Firenze è ancora vivo il ricordo del 13 dicembre 2011 – ha dichiarato il prefetto Giuffrida - quando un folle ha ucciso Samb Modou. Con la concessione della cittadinanza, lo Stato italiano intende testimoniare solidarietà verso la signora, anche in segno tangibile di integrazione. Samb Modou era venuto in cerca di un lavoro e di un futuro migliore per sé e per la sua famiglia. Il nostro Paese afferma così la volontà di inclusione verso lo straniero che giunge in pace e pieno di speranza, consentendo alla sua vedova di partecipare a pieno titolo ad ogni aspetto della vita civile, sociale, culturale ed economica dello Stato che l’ha accolta.”

“Oggi – ha sottolineato l’assessore Sara Funaro – riconosciamo quanto ci è già chiaro da sempre: Ndeye Rokhaya Mbengue è una nostra sorella. Negli occhi e nel cuore lei porta ancora il ricordo di quel terribile giorno quando, per mano di un folle razzista, fu privata del marito e del sogno di una vita migliore. Firenze in questi anni l’ha supportata grazie all’ assessorato al welfare e alla Caritas. Oggi la accoglie con calore e con calore si stringe, come ogni anno, alla numerosa comunità senegalese colpita da quel lutto. Noi non dimentichiamo: Firenze ripugna ogni ideologia razzista e nazifascista e non si stancherà di lavorare sull’educazione e sulla cultura per estirpare ogni razzismo e ogni violenza dalla nostra società”.

Samb Modou fu ucciso, insieme al connazionale Diop Mor, al mercato rionale di Piazza Dalmazia a Firenze il 13 dicembre 2011, da Gianluca Casseri che aveva sparato contro alcuni venditori ambulanti senegalesi. Ai colpi sopravvisse Moustapha Dieng che trascorse molti mesi ricoverato all’Unità Spinale di Careggi e rimase tetraplegico a causa delle lesioni riportate. Fuggito in auto dal luogo dell’omicidio, Casseri riuscì ad arrivare al mercato di San Lorenzo dove ferì altri due senegalesi, Mor Sougou e Cheikh Mbengue, prima di suicidarsi nel parcheggio sotterraneo dello stesso mercato.

Il tragico evento colpì moltissimo tutta la città ed ebbe vasta eco a livello nazionale e internazionale. Ai tre senegalesi rimasti feriti è stata conferita la cittadinanza italiana per meriti speciali, consegnata in occasione della Festa della Repubblica il 2 giugno 2013.

Il commento di Rossi e Fratoni

"La Toscana – è il commento di Enrico Rossi - è terra di accoglienza e inclusione. Per questo la strage razzista e fascista di sei anni fa è una ferita profonda difficile da rimarginare. Ma sono convinto che quella strage ha reso innanzitutto le istituzioni ancora più consapevoli che odio e intolleranza vanno contrastate perché sono agli antipodi della nostra Costituzione e dei valori alla base della nostra convivenza. Oggi di fronte alla crescita di gruppi e fenomeni ispirati al fascismo e alla dittatura, è massimo il nostro impegno per continuare a diffondere una cultura democratica e antirazzista. La cittadinanza che consegniamo in questa cerimonia è un gesto che ribadisce che in Toscana nessuno è straniero".

"E' un onore – ha detto nel portare il saluto della Regione l'assessore Fratoni - partecipare a questa cerimonia a nome del presidente Rossi e di tutta la giunta regionale. Io provengo da Pistoia, la terra che ha dato i natali all'assassino di Samb. Ma anche la terra in cui vive Don Massimo Biancalani, prete assurto alle cronache nazionali perché pratica e celebra la fratellanza e la solidarietà. E questo è significativo di una comunità, quella toscana, che non è esente dai simboli, purtroppo sfoggiati, del razzismo, dell'odio del diverso, ma che che allo stesso tempo ha saputo costituire gli anticorpi per combattere questa degenerazione e dimostrare grandi doti di solidarietà ed accoglienza. La cittadinanza italiana che viene conferita oggi è un doveroso riconoscimento, ma anche un atto di fiducia che Ndeye R okhaya Mbengue compie verso la nostra comunità, perché decide di appartenervi. E mi auguro che nel futuro trovi ogni giorno le conferme per questa fiducia con la quale ci onora in questo giorno".

Fonte: Prefettura di Firenze

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