Debiti del Tuttocuoio, la presidentessa Coia punta alle vie legali: "Ma il club non chiude"

(foto Veronica Gentile)

Tiene banco a Ponte a Egola la questione dei debiti del Tuttocuoio. La società calcistica, l'unica nel Comune di San Miniato a essere stata di recente tra i professionisti, si trova ora in Serie D e in estate ha cambiato proprietà. Andrea Dolfi, storico patron, ha passato il timone a Paola Coia, ma le cose non sono migliorate e adesso partono le accuse. Tanto che, in esclusiva a gonews.it, la stessa Coia ha confermato di avere intenzione di agire per vie legali.

Ai nostri microfoni la presidentessa dei neroverdi spiega la situazione: "Quando sono entrata in possesso della proprietà, mi sono assicurata che non ci fossero debiti. Lo stesso Dolfi mi ha garantito che i crediti erano in pari coi debiti ma, una volta che sono diventata patron, mi sono resa conto che non era così".

Coia ha acquistato a zero euro il Tuttocuoio nel luglio 2017, quando la situazione sembrava tranquilla. Ora, però, parla di migliaia di euro di debiti: "Mi sono fidata della serietà degli ex proprietari. Poi mi sono resa conto che c'era ancora un debito di 650mila euro. Qui si parla di debiti non contabilizzati. Posso essere stata sciocca io, ma non ero dentro la società e non potevo rendermene conto".

L'attuale presidente spiega che i fornitori sono tornati a farsi sentire verso settembre, come capita spesso quando una società cambia la proprietà. Il debito più grande è con lo studio dell'avvocato Mattia Grassani, legale bolognese esperto di diritto sportivo (in queste ore potrebbe sostituire Cantamessa come avvocato del Milan). "Sto piano piano ripagando i debiti, anche se non è mio dovere. Nonostante i primi versamenti, però, non ho intenzione di finirla qui ed è tutto pronto per andare per vie legali" continua Coia.

I debiti in questione risalgono al biennio tra il 2015 e il 2017, commenta il numero uno dei pontaegolesi. "Farò di tutto per andare avanti - prosegue - perché il Tuttocuoio non chiude. Ci metto la faccia, anche se i debiti sono della gestione precedente. Loro hanno versato 200mila euro tra giugno e luglio e sembrava tutto chiuso, ma non era così. La mia equipe di professionisti è al lavoro per risanare il club".

Rimane, però, l'amaro in bocca. Coia, infatti, chiude parlando del suo precedessore: "La vecchia gestione non si è curata di risanare i debiti e non c'è la volontà di rimediare. Qui si parla di un aspetto legale, ma soprattutto anche morale. Dicono di me che non ero all'oscuro di tutto, ma in realtà io dei debiti ho preso atto solo quando sono entrata fattivamente in società. Il Comune di San Miniato ha preso a cuore la vicenda e ha provato a fare da mediatore, ma dalla vecchia proprietà non sono arrivati segnali".

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