La richiesta di riconoscimento di "eccezionale avversità atmosferica" a seguito della grave siccità legata alla mancanza di precipitazioni e alle temperature elevate riscontrate nel periodo giugno-ottobre 2017 e all’episodio alluvionale che ha colpito l’area livornese il 9-10 settembre, è stata approvata dalla giunta regionale su proposta dell'assessore all'agricoltura Marco Remaschi. La richiesta sarà inoltrata al ministero delle Politiche agricole e forestali con l'obiettivo di sollecitare l'attivazione, prevista dalla legge, del Fondo nazionale di solidarietà per le aziende che abbiano subito danni almeno pari ad un 30% della produzione lorda vendibile calcolata sulla base delle produzioni dell’ultimo triennio.
La conta dei danni di questo 2017 che volge al termine è particolarmente pesante per il comparto agricolo. L’andamento climatico del 2017 è stato del tutto anomalo e lo si può classificare tra i primi posti dei più caldi e siccitosi da oltre 200 anni. Si stimano oltre 200 milioni di perdite che interessano tutti i settori. I numeri sono impietosi, crollata la produzione di cereali del 40%, con punte del 70% per il mais; foraggi, ortaggi, pomodoro da industria e frutta segnano perdite intorno al 50%, come anche l’apicoltura, non stanno meglio vite ed olivo con danni dal 20 al 40% e pure l’allevamento sia bovino che ovino segna un -10%. La grande sete si è portata via anche fiori e piante in vaso per un 20%.
La siccità ha colpito tutta la regione, in modo particolare la fascia costiera dove non è piovuto per oltre tre mesi con i livelli di falda inferiori al livello della fascia di riferimento. Anche il livello termico ha registrato uno scarto relativo di +1,1 °C rispetto alla temperatura media nel confronto con il periodo climatico precedente e tale surplus termico registrato è stato in prevalenza determinato dal maggior aumento delle temperature massime, passate dai 21,9 °C ai 22,9 °C. Il deficit di pioggia dell’estate 2017, rispetto ai valori del precedente trentennio medio analizzato sulla quasi totalità del territorio regionale è dell’ordine del 50%, corrispondenti a 50-60 mm di pioggia in meno.
“La siccità ha colpito pesantemente tutta l’agricoltura toscana. Gli agricoltori – afferma Tulio Marcelli presidente di Coldiretti regionale – hanno dovuto ricorrere, dove possibile, all’irrigazione di soccorso, con aggravi di costi, per salvare le produzioni di ortaggi e frutta, cereali e pomodoro, ma anche girasoli, i vigneti e il fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte”. “La situazione difficile ha colpito a macchia di leopardo tutto il territorio regionale. Con punte più acute in maremma, nella val di Cornia e in val di Chiana", continua Marcelli.
“Abbiamo attivato le nostre strutture tecniche sul territorio per affiancare e sostenere la Regione Toscana nella richiesta al Mipaaf del riconoscimento dello stato di eccezionale avversità atmosferica – ha detto Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – affinché le imprese agricole che hanno subito danni possano ottenere sostegno, in un momento particolarmente critico della vita aziendale, a cominciare dagli interventi sulle scadenze fiscali, sui contributi previdenziali ed i prestiti bancari. Sarà ora necessario porre attenzione anche al sistema idrico regionale ”.