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Inaugurazione della mostra 'I metalli di Marco Gargini' alla biblioteca San Giorgio

La biblioteca San Giorgio dedica le proprie vetrine per tutto il periodo delle feste a Marco Gargini, scultore singolare, un “maestro artigiano” nella lavorazione dei metalli. La mostra a lui dedicata, “I metalli di Marco Gargini” si inaugura infatti giovedì 7 dicembre alle 17 e impegnerà il principale spazio espositivo della biblioteca fino al 7 gennaio.

Operaio delle Officine Breda di Pistoia, Marco Gargini (nato a Pistoia nel 1926 e scomparso nel 2010) ha saputo estrarre dal suo lavoro quotidiano una vasta conoscenza tecnica dei metalli e della loro manipolazione, attingendo dalla sua esperienza lo stimolo ad usare rame, ottone, ferro, acciaio per dare forma alle sue convinzioni ideali. I temi delle sue opere sono stati molteplici, e questa mostra ne evidenzia solo alcuni: dai problemi sociali, ai ritratti dei grandi uomini del passato, dall’omaggio alle donne fino alle forme scattanti o brulicanti dei suoi animali.

Il suo è stato il risultato di un paziente lavoro di plasmatura “a fuoco”, complesso e affascinante, attraverso il quale le opere hanno preso forma, colorandosi di incredibili sfumature. Il martello, l’incudine e la fiamma sono stati gli strumenti con i quali ci ha raccontato le sue storie, tenendo viva una tradizione che per lungo tempo è stata una peculiarità di Pistoia.

Nella mostra sono presentate alcune tematiche di Gargini. Tra queste le donne dai lunghi ed eleganti colli, un omaggio dello scultore al grande Modì, e i ritratti degli uomini illustri del Rinascimento fiorentino, tra i quali il busto di Lorenzo il Magnifico, che ha posata sul cappello una piccolissima mosca simbolo quasi invisibile della famosa “Quant’è bella giovinezza,/ che si fugge tuttavia!/ chi vuol esser lieto, sia:/ di doman non c’è certezza”. Le teste di Schiavo e la Fame nel mondo, testimoniano nella loro crudezza, le tragedie del nostro mondo, mentre i volti-automi vogliono essere uno sguardo sul futuro, su un domani che per Gargini vedrà l’uomo arrendersi passivo alla tecnologia.

 

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