Errore medico la costringe sulla sedia a rotelle: maxi-risarcimento da 1,3 milioni di euro

L'ospedale di Castelfiorentino (foto gonews.it)

Un errore medico che costrinse una giovane donna sulla sedia a rotelle. Adesso l'Asl Toscana Centro dovrà pagare 1,3 milioni di euro: questo quanto stabilito dal Tribunale di Firenze con una sentenza civile di primo grado. La notizia è stata data dal quotidiano La Nazione. I fatti risalgono al 2005.

Una donna, all'epoca neanche cinquantenne, si presentò all'ospedale di Castelfiorentino dove gli fu formulata una diagnosticata una colite ulcerosa, poi modificata in retto colite ulcerosa di grado severo. Ma la situazione peggiorò e la donna fu trasportata a Careggi e operata d'urgenza al colon. Nell'ospedale fiorentino è stato accertato che la donna era affetta da sindrome di Wernicke, una rara patologia che colpisce il sistema nervoso e che ha costretto la donna alla sedia a rotelle e a gravi problemi di memoria e linguaggio. Questo si legge nella sentenza.

Questa malattia si può scatenare con la mancanza di vitamina B1. Il giudice ha quindi riconosciuto che i danni sarebbero stati causati anche dal fatto che i medici dell'ospedale di Castelfiorentino, non accorgendosi della sindrome, non avevano somministrato vitamna B1 alla paziente evitando "l’insorgere o l’avanzamento della degenerazione neuronale".

L’USL 11 di Empoli (poi l’Asl Toscana Centro) nega le responsabilità perché sostiene che i sintomi della sindrome di Wernicke sarebbero stati evidenti solo a Careggi. Il giudice, però, sostiene che i medici, in virtù dei sintomi manifestati, avrebbero dovuto tenere sotto stretto controllo la paziente e verificare anche i livelli vitaminici.

 

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