Trent’anni della scuola S.Anna con il presidente Mattarella

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Si apre l'anno accademico e la Scuola superiore S.Anna di Pisa festeggia alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella i suoi primi trenta anni di attività: un'università giovane se la maturità, come ricordano gli esperti, la si raggiunge a cinquant'anni, un'università piccola ma ambita – con mille concorrenti l'anno per soli cinquanta posti ed una selezione fondata sul merito – un'università prestigiosa. Il Sant'Anna, ricorda infatti nel suo intervento nell'aula magna del collegio il presidente della Toscana Enrico Rossi, è "una delle scuole di alta formazione che costituiscono l'eccellenza e l'orgoglio di questa regione". "Uno – aggiunge – dei due istituti italiani (assieme alla Normale di Pisa) a piazzarsi tra le migliori duecento università al mondo: addirittura prima in Italia e nona nel pianeta nella classifica delle Università ed accademie fondate negli ultimi cinquanta anni.

Ciò costituisce un onore, ma è anche un "prezioso vantaggio competitivo". "La qualità delle nostre università – ricorda sempre Rossi - è infatti uno dei motivi per cui le aziende che dall'estero scelgono di investire in Italia, prediligono la Toscana: per l'eccellenza delle attività di ricerca che qui si conducono". E dalla ricerca arrivano poi gli spin-off, una sessantina solo quelli del S.Anna, e i brevetti, diminuiti nel resto d'Italia ma cresciuti, come annota il sindaco Filippeschi, del 43 per cento negli ultimi anni a Pisa, che certo è una città particolare dal suo punto di vista, con un'università e due scuole di alta formazione, poco più di 90 mila residenti e ben 50 mila universitari.

Nel corso della mattina si ricorda la straordinaria occasione di mobilità sociale che il S.Anna offre. Dal 1987 ad oggi, in trent'anni, sono stati oltre novecento le ragazze e i ragazzi che si sono diplomati nelle sei aree di studio, ovvero ingegneria, scienze agrarie, medicina, giurisprudenza, scienze politiche, economia e management. A questi si aggiungono poi i dottorandi, di cui il 27 per cento stranieri. In trent'anni la scuola ha prodotto più 6500 pubblicazioni scientifiche e ogni anno escono sei articoli, il doppio della media nazionale. Il presidente della Repubblica Mattarella richiama e sottolinea il carattere internazionale e interdisciplinare della scuola, assoluto punto di forza, e la sua missione a formare talenti per il bene della collettività.

Rossi elenca i settori in cui la scuola S.Anna ha sempre garantito alla Regione un supporto: dalle applicazioni della biorobotica in sanità, ai lavori nel campo delle scienze sociali e giuridiche, nello studio dei mutamenti climatici "che costituiscono una frontiera nuova degna di grandissima attenzione", nelle scienze agrarie e nelle biotecnologie, nell'ingegneria industriale e dell'informazione, fino agli studi sulla fotonica, con alcuni primati mondiali, o gli studi fatti sul sistema di valutazione della performance in sanità, applicato per la prima volta in Toscana, e poi via via adottato da altre regioni italiane e in Euroa, dal sistema comparativo sullo stato di salute e di performance sanitaria dei Paesi Ocse.

Poi, a margine della cerimonia, il presidente della Toscana si sofferma anche sui ricercatori precari, che stamani hanno manifestato davanti alla scuola chiedendo stabilità. "Tornare ad investire in ricerca è decisivo per il nostro futuro – dice - . E investire in ricerca vuol dire anche investire sui ricercatori, adoperandosi per rendere più fluido quel ponte necessario tra alta formazione e mondo del lavoro".

"Se vogliamo un territorio che sappia innovare dobbiamo puntare sul sistema universitario" interviene, sempre a margine della cerimonia, la vice presidente della Toscana, Monica Barni. Molti stamani hanno ricordano la capacità del S.anna di autofinanziarsi e cercare da sola, spesso, fondi per le proprie ricerche, oltre che sinergie. Si è parlato anche della federazione universitaria di recente creata con la Normale e lo IUSS di Pavia. "Può essere un modello virtuoso per creare massa critica ed essere ancora più attrattivi e internazionali – annuisce Barni – Da parte nostra uno dei nostri obiettivi è proprio quello di creare un sistema delle università toscane e il dialogo avviato si sta rivelando molto fruttuoso, a cominciare dal lavoro appena concluso sull'osservatorio della ricerca".

Intervento di saluto del sindaco di Pisa Marco Filippeschi

Signor Presidente,

grazie d’essere ancora una volta con noi, la Città la saluta con riconoscenza e con affetto. Saluto il Ministro all’Istruzione, il Prefetto di Pisa, il Rettore della Scuola Santa’Anna Professor Perata e tutte le altre autorità presenti.

L’apertura dell’Anno Accademico di questa nostra scuola prestigiosa, giovane d’esperienza e giovane per energie, già così titolata nei confronti fra le università di tutto il mondo, rappresenta bene quello che può dare Pisa, con la sua storia e come città proiettata al futuro. Ci dice cosa possono dare certe città europee per una crescita sana e solida, per recuperare fiducia facendo cose nuove e non perdendo le nostre vocazioni.

Statistiche recenti hanno segnalato che la provincia di Pisa in dieci anni, con in mezzo la crisi, ha visto crescere del 43 per cento il numero dei brevetti registrati, a fronte di un calo medio nazionale del 12 per centro.

Abbiamo indici d’investimento in Ricerca e Sviluppo, molto lusinghieri, ai livelli di quelli dei paesi scandinavi e, sull’asse metropolitano Pisa-Firenze, un notevole numero d’aziende hi-tech, che vanno fatte crescere in dimensione e per stabilità.  La Scuola Superiore Sant’Anna nei primi suoi tre decenni di vita è diventata centrale nei processi di crescita innovativa e ha continuato a formare la classe dirigente nazionale. Ha avuto una visione lungimirante. E’ stata generatrice di progetti e ha portato ingenti risorse, fondi dell’Unione Europea, in particolare. Ha fatto partnership con grandi aziende e ha creato start up e spin off, con iniziative che hanno visto l’impegno di altri comuni, quali Pontedera, con il polo famoso per la robotica, che vive a ridosso della Piaggio. E quest’anno abbiamo avuto a Pisa la prima edizione del riuscitissimo Festival Internazionale della Robotica.

Le nostre scuole di alta formazione – Scuola Superiore Sant’Anna e Scuola Normale Superiore – hanno un rapporto funzionale con l’Università degli Studi, inscindibile, che vede gli studenti selezionati con prove molto impegnative e in corso per merito dimostrato negli studi appartenere alla schiera dei 50 mila che sono iscritti all’Ateneo – 50 mila in una città che ha 91 mila residenti –. Ciò aiuta a mantenere un alto livello della preparazione e dunque una nostra grande capacità attrattiva. Come aiuta la presenza di sedi di tutti i più importanti centri di ricerca e di un grande ospedale universitario ad alta specializzazione. Tutto ciò che fa di Pisa davvero una città speciale.

La Sua presenza è anche un riconoscimento, c’incoraggia a continuare nella nostra strategia di crescita e a cooperare, a fare sistema fra istituzioni, come facciamo con tante collaborazioni.

Anche i comuni e le autonomie locali in generale dovrebbero poter giovarsi di più dell’apporto di competenze nuove e di personale giovane che provenga da percorsi di alta formazione. Lei è stato sensibile e impegnato, in ogni occasione che Le si è data, per stimolare a dare rispetto e politiche nuove alle autonomie locali. Noi sindaci Le siamo riconoscenti. Mi permetto di aggiungere questa istanza, ispirata anche dalla consapevolezza del valore formativo di questa Scuola: rinnoviamo con misure equilibrate e selettive, ma coraggiose, gli organici di enti che sono fondamentali, non solo per servire i cittadini e dare coesione sociale, ma per garantire un habitat di sviluppo. Che sono fondamentali per vincere le difficili sfide imposte da rapidi e profondissimi cambiamenti, quando ormai l’età media del personale dei comuni, ad esempio, sta ampiamente sopra i 50 anni. Ciò mentre assistiamo al fenomeno delle migrazioni intellettuali, senza ritorno né reciprocità.  Così le grandi rivoluzioni tecnologiche solo ci sfiorano o verranno assimilate con imperdonabili ritardi. Oppure non valorizziamo a dovere i beni culturali e l’ambiente. Facciamo un investimento di rigenerazione che renda anche più facile a chi governa i territori avvalersi di competenze esterne, di docenti, di ricercatori, di professionisti.

Pisa in questi giorni è testimone della lotta dei ricercatori precari del Cnr, che hanno preso iniziative anche in nome di altri loro colleghi di altri enti. Dare fiducia, tornare ad investire in ricerca e nell’alta formazione è decisivo per costruire il nostro futuro.

Grazie ancora della Sua attenzione e dell’amicizia che sempre dimostra per la nostra città.

Gelli (PD): "Sant'Anna eccellenza da imitare"

“Ancora una volta le eccellenze pisane godono di riflettori nazionali e internazionali. La partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico della Sant’Anna è profondamente significativa. Da un lato c’è l’ennesima conferma dell’eccellenza di un luogo che forma menti straordinariamente utili alla nostra società; basti pensare che Sant’Anna e Scuola Normale sono le uniche università italiane tra le prime duecento al mondo. Dall’altro c’è, ci deve essere, l’ambizione di fare sempre più e sempre meglio, lavorando per consentire anche alla terza università pisana di scalare le classifiche. Per farlo occorre avviare un percorso virtuoso grazie agli sforzi di tutti. A partire da oggi. È anche per questo che ringrazio il presidente Mattarella e il ministro Fedeli per la loro partecipazione”.

È quanto dichiarato da Federico Gelli, deputato pisano del Partito Democratico, sulla visita a Pisa del presidente Sergio Mattarella.

Fonte: Giunta Regionale

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