Consiglio comunale, le rimostranze delle opposizioni sul Dup

Poggianti (Centrodestra) sul Consiglio comunale

Al Consiglio Comunale per votare contro al DUP, programma di bilancio di questa Amministrazione 2018 - 2020, che presenta totalmente criticità e mancanza di visione sul sociale, sulla manutenzione dei 33 edifici scolastici, dei 25 campi sportivi e dei 13 cimiteri; sui progetti urbanistici e grandi opere, ma soprattutto sulla sicurezza e sul degrado delle frazioni e del centro storico.

Nessuna parola sulla diminuzione dei profughi in una Città che ne sta ospitando il doppio di quelli previsti dalla legge.

Stasera, poi, presenza di circa 30 Agenti della Polizia Municipale a cui va tutta la mia solidarietà e per i quali mi spenderò sempre contro un PD che li ha dimezzati e trasferiti ad un Ente inutile come l'Unione dei Comuni.

FabricaComune, Ora si Cambia e Linea Civica: "Lavoro, protezione sociale, ambiente, ma il PD non è interessato"

I discorsi stanno a zero - dicono i gruppi di opposizione - chi rifiuta il confronto non ha argomenti e chi vota contro vuol dire che non condivide. Abbiamo portato in Consiglio le nostre priorità: lavoro, sostegno ai più deboli, tutela dell’ambiente. Il Pd e la sua maggioranza hanno respinto tutto, senza argomentare. Ai cittadini interessano poco, crediamo, i cavilli procedurali. Se voti contro a stabilire regole per dare appalti che cerchino di tutelare la sicurezza e la dignità del lavoro, di contrastare la concorrenza sleale e le infiltrazioni del malaffare, rinunciando alle gare al massimo ribasso, introducendo clausole di salvaguardia dei posti di lavoro ed esplicitando i contratti di riferimento, vuol dire che per te non è una priorità. Del resto ormai sono quasi due anni che sollecitiamo la firma di un protocollo d’intesa con le parti sociali che vada in questo senso. Ci dicono di sì, ma ancora non si vede e ieri sera ci hanno detto addirittura di no. Forse non è un caso che tra le ultime gare espletate ce ne siano diverse aggiudicate col metodo del massimo ribasso. Della serie: parole tante ma fatti pochi.

Anche sulle politiche sociali nessuna risposta. Abbiamo chiesto impegni, per es. per il problema casa. Empoli continua ad essere un comune ad alta tensione abitativa: alto numero di sfratti e addirittura il primo della provincia per pignoramenti di alloggi. Chiedevamo investimenti in edilizia popolare, aumenti del fondo a sostegno delle famiglie per pagare il canone di affitto, aumento degli alloggi messi a disposizione per l’emergenza abitativa ed un regolamento più umano che consenta di mantenere unite le famiglie. Una azione del comune per favorire incontro offerta domanda di alloggi in affitto a livelli sostenibili. Respinto. Forse perché la sindaca è convinta davvero che nel nostro territorio la crisi sia superata perché il numero di addetti è tornato al livello di quelli del 2006, anzi qualche unità al di sopra. Non siamo certo noi a voler sottovalutare i segnali positivi, ma non ci scordiamo che nel frattempo i redditi continuano ad essere di oltre 10 punti percentuali sotto a quelli del 2006. E non sorprende se dentro quel numero di occupati si contano anche i tirocini a 300 euro al mese che si possono fare fino a 32 anni e che sono ormai l’offerta principale che si trovano di fronte i nostri giovani. Ci sarebbe piaciuto parlare anche di questo in un confronto autentico con la maggioranza.

Non bastano le ristrutturazioni delle piazze e l’attività costante di animazione del centro. Non vogliamo sminuire gli investimenti fatti dopo anni di totale immobilismo, ma vorremmo anche attenzione per chi lavora e per chi è in difficoltà. Come vorremmo maggiore consapevolezza dell’emergenza ambientale. Efficentamento energetico, mobilità sostenibile, piano per l’illuminazione , tutto sulla carta, impegni di risorse pochi. Non abbiamo un regolamento per la bioedilizia, il piano per il verde è una riga e non c’è alcun impegno neppure a ripiantare almeno gli alberi abbattuti copiosamente di recente. Abbiamo chiesto impegni concreti, tutto respinto senza argomentare.

Ripetiamo, abbiamo un’altra idea di città: più attenta al lavoro, ai più deboli, all’ambiente. Una città consapevole delle principali sfide del presente: disuguaglianza e conversione ecologica. Noi siamo pronti al confronto su queste cose; loro pare di no!

 

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