
Leonardo, da quanto tempo hai iniziato ad allenare?
Circa un anno e mezzo, Diciamo che il 2017 sarà il mio primo anno solare completo da allenatore. Ho deciso di provare ad iniziare questa nuova attività grazie a Simone Caverni, che è stato il mio allenatore da quando ho iniziato a praticare questo sport e lo è tuttora.
Il tuo anno di atleta, com'è andato?
Devo dire che è stato uno dei migliori, in quanto sono riuscito a raggiungere il record personale sui 100, 200 e 400. Il segreto credo sia stato proprio quello di aver gareggiato solo per divertirmi e migliorarmi, senza pensieri, e i risultati si sono visti. Allenare inoltre, mi ha aiutato probabilmente anche a comprendere meglio alcuni movimenti, alcuni stimoli e l'importanza di migliorarsi. Cose che quando sei tu ad allenarti non comprendi, in quanto non hai uno specchio davanti.
Come ti trovi in questa esperienza di allenatore?
Sono partito un po' intimorito, devo ammetterlo. Tuttavia mi sto adattando, sia con i CAS che con gli assoluti. Le problematiche nelle due categorie sono diverse: i bambini, ad esempio, imparano con una velocità impressionante, sono molto coinvolti e spesso ti ringraziano. Con gli assoluti, invece, c'è più un rapporto di amicizia e forse la difficoltà maggiore, con alcuni, è di farli concentrare sugli esercizi da svolgere, in quanto hanno molti pià pensieri per la testa, rispetto ai bambini.
Pensi di poter continuare ad allenare anche nel futuro?
Premetto che non ho le competenze, al momento, per basare la mia vita sullo sport. Vedremo comunque che cosa riserverà il futuro. Se il mio lavoro me lo consentirà, è una passione che intendo continuare a coltivare, perché lo sport è un qualcosa di importante, che ritrovi nella vita di tutti i giorni, poiché ti insegna a rispettare i tempi, gli orari e le altre persone e ad avere delle belle soddisfazioni dopo tanto lavoro. E finché ne avrò la possibilità, intendo provare a trasferire questi valori, a mio avviso molto importanti, anche ad altri.
Fonte: Toscana Atletica Empoli
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