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Settimana lunga o corta? Il resoconto dell'incontro di Castelfiorentino

Il sabato libero fa gola a ragazzi e famiglie, ma non sono pochi gli studenti ad avere un ripensamento in favore di tempi di studio e di vita più distesi. In questi giorni i genitori dell’Istituto comprensivo di Castelfiorentino sono chiamati ad esprimersi su questa opzione e risulta quindi necessaria una riflessione un po’ più approfondita.

Per questo motivo l’A.Ge. Castelfiorentino ha organizzato un incontro con chi vive la settimana corta da vicino: la professoressa Antonella Fani, che ha sperimentato in prima persona il passaggio dalla settimana lunga alla settimana corta, e Rita Manzani Di Goro, presidente di A.Ge. Toscana e direttore amministrativo di un Istituto comprensivo che funziona dal lunedì al venerdì.

Dalla loro concreta esperienza sono emersi i vari pro e contro:

VANTAGGI:
Per l’Amministrazione comunale
Risparmio di centinaia/migliaia di euro su riscaldamento, luce, servizio trasporto.
Per l’Istituto scolastico
Si semplifica l’organizzazione del personale perché la scuola si trova a gestire un numero maggiore di docenti al giorno, da poter impiegare nelle sostituzioni di colleghi assenti.
Viene soddisfatta la richiesta di quei docenti che vogliono avere il sabato libero.
Si semplifica anche la gestione del personale ATA che fa sorveglianza.
Per le famiglie
Quei genitori che lavorano durante tutta la settimana hanno l’intero sabato per stare con i propri figli. Analoga esigenza per le famiglie con genitori separati.
Per gli allievi
Si aumentano le ore di socializzazione.

SVANTAGGI:
Per gli alunni e la didattica
- La sesta ora risulta estremamente sfiancante perché gli allievi sono privi di concentrazione, cosa questa legata all’età dei ragazzi ed alla loro situazione evolutiva. L’energia mentale è stata tutta spesa nelle precedenti ore di lezione. Già la quinta ora risulta di difficile gestione.
- I due intervalli sono più funzionali al recupero dell’energia mentale rispetto a uno singolo lungo, ma risulta più faticoso riprendere il ritmo delle lezioni. Per ricominciare a fare lezione agli insegnanti occorrono circa dieci minuti dopo ciascun intervallo.
- È stato dimostrato dall’esperienza che non viene incrementata la socializzazione ma, al contrario, aumenta l’aggressività degli alunni che per sei ore vivono in un ambiente chiuso e ristretto, visto l’alto numero di allievi presenti in ogni classe. I ragazzi diventano una sorta di “pentole a pressione”.
- I ragazzi che hanno maggiori difficoltà (es. BES) hanno minore capacità ad adattarsi ad un ritmo più serrato.
- Gli allievi con handicap spesso hanno grandi difficoltà  a frequentare tutte e sei le ore, ciò va a svantaggio della loro didattica e della loro inclusione. In alcune scuole sono costretti ad autorizzare uscite anticipate o entrate ritardate.
- Se gran parte dei docenti alla sesta ora stabilisce di fare attività più leggere, a scapito della didattica, altri invece trattano la sesta ora come se fosse la prima e allo stesso modo programmano in quell’ora interrogazioni e compiti.
- Il passaggio dalle Elementari alle Medie e dalle Medie alle Superiori è più critico di quanto lo sia adesso, soprattutto nel primo caso diventa un salto molto alto da dover fare.
Per le famiglie
- L’organizzazione è più complessa, soprattutto se il figlio fa attività extra scolastiche: pranzo alle 14:30-15:00; attività sportive/culturali; studio di sei materie che va ad ampliare il tempo studio durante la settimana. La giornata, sia per i ragazzi che per i genitori, risulta molto serrata perché non vi è intervallo tra attività scolastiche e attività pomeridiane. Il rischio è l’affaticamento mentale.
- Il fine settimana, nella maggior parte dei casi, è impiegato per avvantaggiarsi con i compiti della settimana successiva (proprio per il minor tempo pomeridiano) e anziché ampliarsi si riducono i momenti da trascorrere assieme.
- Rischi per la salute derivanti da una non corretta distribuzione dei pasti durante l’arco della giornata (ancor più per chi usufruisce del pulmino, con pranzo stimato alle 14:30-15:00)
- Necessità di una attenta valutazione di cosa far mangiare ai ragazzi a scuola soprattutto durante la seconda colazione (le famiglie dovrebbero sforzarsi di evitare il trash food).

A tutto questo si sono alternati interessanti considerazioni da parte dei genitori intervenuti che hanno portato le loro idee in merito e contribuito ad arricchire la serata.

Come A.Ge. ci preme sottolineare che non c’è una scelta giusta e una scelta sbagliata a priori, ma che occorre trovare insieme una soluzione ottimale per la nostra scuola, quella castellana, per la peculiarità dei nostri ragazzi e del contesto classe in cui sono inseriti.

Invitiamo i genitori a non perdere l’opportunità di esprimersi e a partecipare al sondaggio secondo la scuola di appartenenza del proprio figlio:

29/11 Scuola Elementare
30/11 Scuola Media

L’appuntamento è presso l’auditorium della Scuola superiore Enriques dalle 17 alle 19.

Per informazioni: agecastelfiorentino@age.it – 340/6134402

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