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Abilitazioni facili per guide turistiche che non parlano italiano, 'Striscia La Notizia' arriva a Empoli

A Empoli c'è una scuola per guide turistiche in cui possono prendere l'abilitazione anche coloro che non parlano italiano. La denuncia arriva da Striscia La Notizia e dall'inviata toscana Chiara Squaglia. Nel servizio andato in onda ieri, giovedì 16 novembre, su Canale 5, è protagonista in negativo una scuola privata in zona stazione a Empoli.

Il tutto nasce a Roma, dove vengono intervistate alcune guide asiatiche che non parlano italiano. Tra le competenze necessarie c'è obbligatoriamente la lingua del luogo dove si opera e dove si è abilitati a fare da guida turistica, l'italiano in questo caso. Una guida ha denunciato la concorrenza sleale di molti colleghi e ha puntato il dito sulla Toscana, la regione dove 'nascono' guide del genere.

Squaglia è andata a Empoli e un inviato, sotto falso nome, ha fatto finta di volersi iscrivere e superare l'esame. L'insegnante ha spiegato che basta studiare per una sola prova su tre: "Una prova scritta, tu devi scrivere, se non lo fai allora scrivo io tutto. Agli studenti scrivo io, tu devi solo memorizzare e scrivere. Nella prova orale io preparo tutto per te, io ti faccio anche una registrazione da voce italiana, tu devi memorizzare come una canzone. La terza prova è sul libro, ma devi venire a scuola altrimenti non puoi passarla".

Squaglia è entrata nell'istituto per avere spiegazioni ma l'insegnante si è barricata in un'aula e non ha voluto parlare della vicenda. A un certo punto l'inviata di Mediaset è stata accompagnata fuori dalla scuola da un'altra insegnante del posto, lamentando metodi un po' bruschi.

Alla fine Squaglia ha parlato con il direttore della scuola, il quale ha tuonato: "Questo non va bene, io non lo sapevo e posso ringraziarvi. A questo punto convocherò la signora e ci interromperò la collaborazione".

Il comunicato dell'ANGT - Associazione Nazionale Guide Turistiche

"Ci voleva Striscia la notizia e la ringraziamo per questo, per far finalmente luce su quanto da anni ANGT, l'Associazione Nazionale Guide Turistiche va denunciando in ogni sede istituzionale e politica, ovvero la questione dei corsi di formazione. La Regione Toscana ma non solo, c'è anche l'Emilia Romagna, la Sardegna che, in barba ad ogni legge dello Stato e al buon senso, continuano a fare corsi di formazione i cui risultati sono stati ben denunciati dalla trasmissione televisiva.

Gli esami rivolti a cittadini coreani, ma poi ci saranno cinesi, russi, cittadini da tutta Europa, tutti ben "istruiti" sulle modalità su come iscriversi, imparare a memoria sparute nozioni, tanto gli esami sono una farsa, anzi un affare per meglio dire.

Si impara il minimo indispensabile, tanto poi c'è chi suggerisce o chi parla per loro.

Ci chiediamo quale immagine della Toscana, terra di Giotto e Michelangelo, ne esca da questo servizio, ma soprattutto ci chiediamo dove erano coloro che avevano il compito di vigilare sulla legalità e sul buon andamento dei corsi di formazione che, ricordiamo, sono accreditati dalla Regione Toscana.

Siamo amareggiati nel constatare come la professione di Guida Turistica stia subendo un processo di svilimento tale da permettere, poi, realtà come quelle denunciate dalla trasmissione.

Ci preme ricordare ancora altri due aspetti non evidenziati da “Striscia" per ovvi problemi di spazi televisivi: coloro che frequentano questi corsi non lavorano nel territorio per il quale avrebbero “superato", parola grossa purtroppo, l'esame di abilitazione, bensì lavorano in tutta Italia come "Guida Nazionale", ecco perchè la trasmissione ha potuto registrare il programma a Roma con le Guide coreane. Secondo, ma non meno importante, la sicurezza sui luoghi di lavoro, incolumità per chi lavora e - soprattutto - per i visitatori, motivo per cui, non conoscendo la lingua italiana, viene messa in serio pericolo la stessa vita dei turisti in situazioni di emergenza.

Come ANGT attendiamo una risposta seria e immediata non solo dalla Regione Toscana, ma anche dallo stesso Ministro Franceschini sperando in una sua considerazione visto che "le Guide sapevano, denunciavano, ma lo Stato non le ha volute ascoltare "."

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